Vado Ligure – Lo stabilimento di produzione di materiale rotabile ex Bombardier Transportation Italy di Vado Ligure sembra essere avvolto da un’aurea di mistero.
Lo scorso 29 gennaio la holding canadese Bombardier Inc. ha ceduto, a livello mondiale, la divisione ferroviaria Bombardier Transportation alla multinazionale francese Alstom, il costruttore dei treni ad alta velocità TGV, AGV, e dei Pendolino acquisiti ad inizio anni 2000 dalla ex Fiat Ferroviaria.
Al 19 febbraio, esternamente allo stabilimento, non sono ancora visibili i vessilli della nuova proprietà, fatto che in molti lavoratori sta creando una forte preoccupazione, e ad oggi non risulterebbe che i tranquilli sindacati metalmeccanici savonesi abbiano dato ancora una spiegazione attendibile, se non somministrare le consuete dosi di tranquillanti a base di altisonanti quanto sterili comunicati, a cui evidentemente i lavoratori non danno più credito.
I metalmeccanici savonesi hanno incontrato l’amministratore delegato di Alstom Italia, ing. Michele Viale, in visita allo stabilimento di Vado Ligure (LEGGI), lo scorso 9 febbraio.
Durante l’incontro sono state delineate le linee che il gruppo intende seguire per integrare le attività della ex Bombardier Transportation in Alstom, sfruttando anche le opportunità che saranno messe a disposizione con il piano di investimenti del Next Generation EU (LEGGI).
Ricordiamo che per lo stato di “crisi” dovuto alle strategie industriali perseguite negli ultimi anni dal management dello stabilimento di Vado Ligure (LEGGI), volte a massimizzare i profitti a scapito di occupazione ed investimenti, è aperto presso il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) un tavolo, che aspetta di essere riconvocato dallo scorso 26 novembre 2019 (LEGGI).
Chiaramente, nell’interesse dei lavoratori, gli annunci pronunciati dal nuovo management lo scorso 9 febbraio, devono essere formalizzati al Ministero dello Sviluppo Economico.
Ci domandiamo quali azioni stiano mettendo in campo i sindacati metalmeccanici savonesi per favorire la riapertura di questo tavolo e con quali tempistiche.
A salvaguardia dello stabilimento ex Bombardier di Vado Ligure, è intervenuto più volte l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Liguria, Andrea Benveduti (Lega di Salvini), che non dovrebbe avere difficoltà a richiedere un incontro al Ministero dello Sviluppo Economico, ora che il nuovo governo presieduto da Mario Draghi è nel pieno delle funzioni ed il titolare del dicastero dello Sviluppo Economico è il compare di partito, nonché numero due della Lega, Giancarlo Giorgetti.
Dopo mesi di assenza, sulle grandi aziende in crisi del savonese, sono finalmente intervenuti i parlamentari del territorio Franco Vazio (PD), Paolo Ripamonti (Lega di Salvini), Sara Foscolo (Lega di Salvini), Simone Valente (5 Stelle), ora alleati nella maggioranza che sostiene il governo Draghi.
I quattro alleati di governo, su “La Stampa” del 21 febbraio, hanno richiesto la riapertura dei tavoli di crisi attivati al Ministero dello Sviluppo Economico per Piaggio Aerospace, Laerh, Sanac, Funivie e Italiana Coke.
Notiamo che tra le aziende citate, non rientra la ex Bombardier Transportation di Vado Ligure.
Con l’acquisizione da parte di Alstom è venuto meno lo stato di “crisi” per lo stabilimento di costruzioni ferroviarie di Vado Ligure, oppure i parlamentari sanno qualcosa di cui i lavoratori sono stati tenuti all’oscuro?
Chiaramente, come già ripetuto più volte, per dipanare ogni dubbio risulta ancora più necessario che, anche per la ex Bombardier Transportation di Vado Ligure, venga riattivato il tavolo al MISE.
I sindacati metalmeccanici savonesi sembrano invece essere più appassionati al teatrino della politica italiana.
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