Bombardier – Commesse e si ricorre alla cassa integrazione

Vado Ligure – A circa due mesi dall’ultimo incontro presso il Ministero dello sviluppo economico per trovare una soluzione alla vertenza della Bombardier Transportation Italy, notiamo che è stato finalmente pubblicato il verbale della riunione 26 novembre 2019 (LEGGI).

I manager del Gruppo Bombardier hanno confermato che la società ha spostato da uno stabilimento tedesco a quello di Vado Ligure la produzione di 10 locomotive che darà carico allo stabilimento a partire dal secondo trimestre del 2020, inoltre si sta portando avanti la trattativa di un contratto per sei locomotive oltre ad attendere da Mercitalia(gruppo Ferrovie dello Stato Italiane) l’eventuale opzione per altre venti locomotive. Bombardier sta inoltre monitorando la possibilità di inserirsi nel mercato delle grandi revisioni. Tutte queste opportunità, secondo le previsioni dell’azienda, potrebbero portare carichi di lavoro a partire dalla seconda metà del 2020.

Per quanto riguarda i treni ad alta velocità “Zefiro” – Frecciarossa 1000, realizzati dal consorzio formato da Bombardier ed Hitachi Rail, che secondo quanto dichiarato dal committente della commessa, la partecipata pubblica Trenitalia, saranno realizzati negli stabilimenti italiani delle due società, garantendo un forte indotto dal punto di vista economico e occupazionale per il settore industriale in Italia, Bombardier avrebbe previsto quali attività da svolgere in Italia le sole modifiche dei treni per il mercato francese. Ricordiamo che il valore della commessa per 14 treni è di 575 milioni di euro, ripartiti al 60% per Hitachi (342 milioni di euro) e al 40% per Bombardier (233 milioni).

In base a quanto dichiarato da Bombardier nelle comunicazioni periodiche agli azionisti la commessa dei 14 treni Frecciarossa 1000 risulta anche la più consistente pervenuta dal mercato europeo nei primi nove mesi del 2019, mentre il portafoglio ordini del settore ferroviario di Bombardier è globalmente pari a 35,1miliardi di dollari che, agli attuali valori di fatturato, equivarrebbero a circa quattro anni di produzione.

Se le cose stessero in questi termini Bombardier di fatto sconfesserebbe quanto da mesi dichiarato dal cliente istituzionale Trenitalia (Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane), uno dei principali clienti a livello europeo di Bombardier, per i lavoratori, le istituzioni ed i contribuenti italiani si profilerebbe oltre il danno anche la beffa.

Si tenga conto che le commesse assegnante a Bombardier dal Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, tramite le sue controllate, come le locomotive Traxx, acquistate da Mercitalia e TX Logistik (la filiale tedesca di Mercitalia), in questi ultimi anni sono state notevoli. Secondo Il Sole 24 Ore del12 novembre 2017 il valore di una commessa che può arrivare fino a 125 locomotive merci del tipo Traxx è pari a circa 400milioni di euro, quindi 3,2milioni a locomotiva.

Da non dimenticare anche i 7 treni per trasporto passeggeri (valore della commessa 65,8milioni di €) assegnati nel  maggio 2019, dalla Provincia di Bolzano alla filiale italiana della multinazionale canadese (LEGGI) oltre all’estensione della commessa fino a 32 treni e relativa manutenzione (LEGGI).

TRAXX DC3

Ci domandiamo nuovamente se il carico di lavoro relativo alle 10 locomotive spostate dalla Germania (circa 32 milioni di euro) possa essere la contropartita adeguata ai carichi di lavoro assegnati in questi anni a Bombardier da parte dei clienti istituzionali italiani.

A fronte di questi carichi di lavoro già assegnati e di quelli potenziali lo scorso 30 gennaio è stato firmato l’accordo per 12 mesi di cassa integrazione per area di crisi industriale complessa.

L’accordo viene annunciato in un comunicato stampa della sola Fiom CGIL di Savona (LEGGI), ci domandiamo il motivo per cui il comunicato stampa non sia unitario, ma solo di una sigla sindacale.

Non ci sarà accordo tra le varie sigle sindacali sulla gestione della vertenza? Oppure la Fiom CGIL di Savona è maggioritaria nella sola funzione produzione che oggi risulterebbe maggiormente “scarica”, mentre in altre funzioni dell’azienda non interessate dallo “scarico” di lavoro sono prevalenti altre sigle sindacali?

Se vi fossero delle rivalità tra le varie sigle sindacali, perché una più rappresentativa in un settore e meno in un altro, evidentemente questo sarebbe l’ennesimo fallimento dei sindacati confederali italiani. Ad un lavoratore più che la rivalità o i battibecchi tra le varie sigle sindacali interesserebbe probabilmente una posizione unitaria per ottenere il massimo dalle proprie rivendicazioni.

Ribadiamo nuovamente che sarebbe infatti una notevole contraddizione che in presenza di carichi di lavoro, soprattutto se assegnati da aziende controllate dallo stato italiano, contestualmente lo stato debba intervenire con degli ammortizzatori sociali. Ammortizzatori sociali che potrebbero essere giustificati unicamente da un fermo produzione legato ad interventi ed investimenti per il rilancio del sito produttivo, anche in considerazione delle nuove disposizioni, emesse dal Ministero per lo sviluppo economico, in tema di aree di crisi industriali, in cui, come noto, il comune di Vado Ligure ricade (LEGGI).

Già lo scorso anno nell’articolo Bombardier perde finanziamenti (LEGGI) si faceva notare che mentre Hitachi Raila fronte delle commesse ricevute dai clienti istituzionali ha realizzato investimenti per adeguare i propri impianti, anche ricorrendo a forme incentivate, Bombardier pare far uso unicamente di misure assistenzialiste.

Cosa hanno fatto in questi anni i tranquilli sindacati metalmeccanici savonesi, oltre a qualche comunicato stampa, per denunciare e cercare di contrastare questo modus operandi di Bombardier?

Chiaramente molti lavoratori con il ricorso agli ammortizzatori sociali, in mancanza di una completa integrazione da parte dell’azienda, vedranno ridursi il proprio reddito, ci chiediamo se sia possibile, per chi ne faccia richiesta, integrare il proprio reddito mediante dei lavori socialmente utili. A riguardo nell’incontro del 26 novembre 2019 la Sindaca del comune di Vado Ligure, Monica Giuliano (area PD?) oltre ad aver espresso una grande preoccupazione per la tenuta occupazione per il sito di Bombardier, ha dichiarato la massima disponibilità a collaborare ed intervenire, nel caso fosse necessario, con strumenti di competenza comunale. Ci chiediamo se il Comune di Vado Ligure in collaborazione con le altre istituzioni competenti ed i sindacati savonesi possano favorire un percorso di lavori socialmente utili per quei lavoratori che si rendessero disponibili.

Per alcuni con l’approssimarsi della stagione balneare tra gli stand promozionali nei giovedì sera del luglio savonese, un corso di sub o di yoga i lavori socialmente utili sono già assicurati.

 

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