
Vado Ligure – I sindacati metalmeccanici savonesi sembrano essersi risvegliati dai piaceri delle ferie estive e sulla vertenza che interessa la Bombardier Transportation di Vado Ligure hanno alzato la voce, ma nella migliore tradizione sembrerebbe per non assumersi troppe responsabilità.
Secondo il Secolo XIX del 01-09-2020 i comitati sindacali europei hanno espresso l’antitesi di “parere positivo, ma con riserva” riguardo alla cessione della Bombardier Transportation alla francese Alstom (LEGGI).
Ci domandiamo in proposito quale sia la posizione dei sindacati metalmeccanici savonesi, se siano stati propositivi o solo passivi nel tavolo con i colleghi d’oltralpe, se siano capiti, quali siano le riserve espresse, se abbiano adeguatamente informato i lavoratori e se siano state elaborate, di concerto con i lavoratori, delle strategie per favorire un futuro occupazione e di rilancio dello stabilimento, dato il particolare periodo propizio per il settore ferroviario.
In tempo di elezioni regionali non poteva mancare in visita allo stabilimento di Vado Ligure, il candidato presidente alla Regione Liguria per il centrosinistra e per il Movimento 5 Stelle, Ferruccio Sansa (VEDI), che conosce nei dettagli la storia dello stabilimento di costruzione di materiale rotabile di Vado Ligure.

Come riportato in precedenti articoli, la storica unità produttiva Bombardier di Vado Ligure dopo una lunga vertenza per una cronica mancanza di commesse iniziata nel 2016, negli ultimi mesi si è vista assegnare diversi corposi ordinativi, da parte del cliente istituzionale Trenitalia (Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane) e da alcuni operatori privati e locali. Locomotive merci e soprattutto i treni ad alta velocità della famiglia Frecciarossa 1000, da realizzarsi in collaborazione con Hitachi Rail, che Trenitalia utilizza sulle tratte nazionali e dal 2022 anche su quelle spagnole(LEGGI), .
L’acquisizione del settore ferroviario di Bombardier da parte dell’Alstom potrebbe mettere in discussione le commesse del Frecciarossa 1000, da poco acquisite, visto che il via libera all’operazione da parte dell’antitrust europeo è condizionato dalla cessione della quota di alta velocità detenuta da Bombardier.
Sansa nell’intervista ad IVG sembra convenire che il settore ferroviario presenti notevoli opportunità. e che è necessario, vista la portata delle due aziende multinazionali interessate dal processo di cessione/acquisizione, coinvolgere il Governo italiano.
Chiaramente Bombardier ed Alstom in questo processo di fusione perseguiranno i loro interessi, che difficilmente potranno coincidere con quelli dei lavoratori, ci domandiamo quali siano le iniziative che i sindacati metalmeccanici savonesi intendano adottare a breve affinché la vertenza dello stabilimento Bombardier di Vado Ligure non sia una delle tante che stazionano sui tavoli di crisi del Ministero dello Sviluppo Economico, anche in considerazione del fatto che il comune di Vado Ligure e compreso nell’area di crisi industriale complessa del savonese e che la crisi dovuta alla pandemia ancora in corso, non aiuterà a migliorare la situazione economica generale.
Viste le sostanziose commesse assegnate dai clienti istituzionali sarebbe disdicevole che si continuassero ad erogare unicamente ammortizzatori sociali, senza che venga prevista una minima redistribuzione dei profitti in investimenti, per adeguare gli impianti di produzione per i nuovi prodotti. In considerazione di ciò i lavoratori ed i sindacati che li dovrebbero rappresentare, nell’anno del cinquantenario dello Statuto dei Lavoratori, se non adeguatamente ascoltati, dovrebbero attuare quelle iniziative di lotta per dare maggiore evidenza ai loro problemi, ma la progettualità sembra latitare.
Pare invece che i sindacati più che ai problemi dei lavoratori siano interessati ai loro giri di poltrone interni vista la proposta di nome (peraltro già sonoramente bocciata nelle urne) che sta emergendo per la segreteria della CGIL ligure, i lavoratori savonesi e liguri, nell’anno del cinquantenario dello Statuto dei Lavoratori, sono avvertiti e dovrebbero aspirare a qualcosa di meglio che li guidi nelle lotte per salvaguardare reddito e diritti.
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