Vado Ligure – Clamoroso alla Bombardier

É notizia di pochi giorni fa (LEGGI) che la Bombardier dopo l’esternalizzazione dell’ingegneria alla società Segula Technologies Italia con soli 83.340€ di capitale sociale, avrebbe avviato una campagna di selezione per una figura di ingegnere della manutenzione per il sito di Vado Ligure. Tra i requisiti richiesti laurea in ingegneria (elettrica o meccanica), 3-5 anni di esperienza nel settore dei veicoli ferroviari. Viene esternalizzata l’ingegneria e contestualmente viene avviata la ricerca di una figura professionale con dei requisiti che probabilmente potevano essere soddisfatti con le professionalità e le competenze già presenti nell’ufficio esternalizzato. Un’ulteriore contraddizione che si aggiunge alle altre di questa annosa vertenza.

Chissà cosa avranno da dire in proposito i tranquilli sindacati metalmeccanici savonesi.

Passiamo ora ad analizzare nel dettaglio gli ultimi avvenimenti.

Con le notizie pubblicate nei giorni scorsi sulla vertenza della Bombardier, con tanto di servizio al TG3 regionale, sembrerebbero essersi registrati alcuni apparenti progressi nella ricerca di una soluzione al problema della carenza di carichi di lavoro che affligge il sito produttivo di Vado Ligure della storica fabbrica di materiale rotabile a partire dalla fine di luglio del 2016, con l’avvio di una procedura di mobilità per 104 lavoratori. Ci domandiamo se sia solo propaganda o se vi siano effettivamente degli sviluppi positivi e concreti nella soluzione della vertenza.

I metalmeccanici savonesi dopo la sferzata di autunno che ha caratterizzato gli ultimi giorni della prima settimana di settembre sembrerebbero essersi risvegliati dagli ozi, dai passatempi e dagli interessi estivi.

Le Segreterie di FIM-CISL FIOM-CGIL e UILM di Savona, in un lungo comunicato stampa del 10 settembre 2019, danno la notizia che l’azienda in un incontro tenutosi venerdì 6 settembre avrebbe annunciato che, a Vado Ligure, saranno prodotte 10 locomotive Traxx DC3 precedentemente assegnate al sito tedesco di Kassel. A partire da quando partirebbero le produzioni il comunicato stampa non lo direbbe (LEGGI).

Sulla base di questo annuncio le organizzazioni sindacali savonesi avrebbero messo ai voti la disponibilità a sbloccare la consegna delle locomotive ultimate, ma che sono state sino ad oggi bloccate nell’ambito delle iniziative di mobilitazione messe in campo in questi mesi. Parrebbe l’ennesima mossa alla Ponzio Pilato da parte delle organizzazioni sindacali metalmeccaniche savonesi, visto che a fronte di un annuncio, peraltro senza tempistiche precise e neppure fatto nelle opportune sedi istituzionali, quale il Ministero dello sviluppo economico, avrebbero ancora una volta demandato la responsabilità ai lavoratori dell’ennesimo allentamento della tensione.

Come minimo, a voler essere benpensanti, le organizzazioni sindacali savonesi sembrerebbero essere in confusione, visto che, durante l’incontro al Ministero dello sviluppo economico del 6 giugno 2019, erano state proprio loro a richiedere che il MISE, nella figura del Vice Capo di Gabinetto ing. Giorgio Sorial (5 Stelle), segua le trattative in corso ed il percorso che deve portare al rilancio produttivo ed occupazionale del sito, concetto anche ribadito nel comunicato stampa del 10 settembre.

   

L’incontro al MISE dovrebbe servire anche per formalizzare gli eventuali accordi presi nel presunto incontro bilaterale del luglio scorso tra l’allora vicepremier e ministro dello sviluppo economico e del lavoro Luigi di Maio (5 Stelle) ed il presidente di Bombardier Transportation World Di Perna. Come noto, degli incontri bilaterali in genere non vengono rilasciati verbali o tracce scritte.

Ragionevolmente quindi, i sindacati metalmeccanici savonesi si sarebbero dovuti impegnare affinché fosse effettivamente fissato il già previsto incontro al MISE, per formalizzare gli annunci dell’azienda in un accordo tra tutte le parti in causa, con le istituzioni a fare da garanti a quell’accordo, solo dopo questo passaggio si poteva allora allentare la tensione. Ci auguriamo che non sia l’ennesima presa in giro per i lavoratori savonesi, visto che le multinazionali a volte neppure rispettano gli accordi sottoscritti ad un tavolo istituzionale, figuriamoci quindi un annuncio verbale.

Secondo Il Secolo XIX dell’11 settembre 2019 tra i motivi del blocco delle locomotive all’interno dello stabilimento, oltre alla mancanza di risposte da parte del gruppo Bombardier, vi è anche la cessione del reparto di ingegneria. Ci domandiamo se all’allentamento della tensione da parte delle organizzazioni sindacali sia corrisposta qualche contropartita da parte dell’azienda anche su questo aspetto della vertenza.

Sulla pagina economica del Secolo XIX dell’11 settembre 2019  è riportata la notizia che le 10 locomotive Traxx DC3 saranno prodotte a partire dal marzo 2020 ed impiegheranno le maestranze per circa due mesi di lavoro. Auguriamoci che non sia giusto il tempo per arrivare all’estate per poi aprire qualche procedura di mobilità con i lavoratori distratti dal periodo delle ferie, il 2016 con la mobilità dei 104 ed il 2019 con la cessione dell’ingegneria ne sono gli esempi.

Il segretario della Fiom CGIL di Savona Andrea Mandraccia riguardo alla difficoltà di portare carchi di lavoro dalla Germania asserisce che “in realtà Kassel ha una produttività più bassa della nostra ma i tedeschi scioperano di più“. Auguriamoci che i tedeschi di Kassel non scioperino per non vedersi sfilare le 10 locomotive DC3.

Bisogna notare che anche i lavoratori di Bombardier nel corso degli scorsi mesi sono scesi in sciopero, perdendo diverse giornate di reddito, ma come più volte abbiamo fatto notare, al momento di concretizzare qualche risultato, la tensione veniva inspiegabilmente allentata con la perdita di quanto capitalizzato. Più che a pensare ai tedeschi Mandraccia non ha ancora spiegato ai lavoratori le motivazioni di queste strategie perdenti.

Mandraccia, in un periodo in cui si parla di unità sindacale ed in solitario, rilancia i presunti progressi anche su un servizio del TG3 regionale del 11 settembre (VEDI). Per il TG3, la nuova commessa delle dieci locomotive DC3, precedentemente assegnate da Bombardier al sito tedesco di Kassel, partirà dalla prossima primavera.

Mandraccia si dimenticherebbe però di ricordare le opportunità date a Bombardier dal piano industriale presentato lo scorso maggio dal Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane e delle commesse già assegnate nell’ambito di questo piano come i 14 Frecciarossa 1000 e le ulteriori locomotive merci DC3 oltre alle nuove gare per i treni regionali da 200km/h del valore di quasi 2,7miliardi di €.

Da non dimenticare anche i 7 treni per trasporto passeggeri (valore della commessa 65,8milioni di €) assegnati lo scorso maggio, dalla Provincia di Bolzano alla filiale italiana della multinazionale canadese (LEGGI).

Ci chiediamo se le dieci nuove locomotive DC3 da realizzarsi probabilmente a partire dalla prossima primavera, siano la contropartita per i 7 treni che presumibilmente saranno realizzati negli stabilimenti tedeschi del gruppo, visto che lo stabilimento di Vado Ligure, specializzato nella costruzione di locomotori, non sarà ragionevolmente adatto alla produzione di carrozze o treni completi e se 10 locomotive equivalgano ai carichi di lavoro di 7 treni.

Riguardo alla modernizzazione o alla riconversione per nuove produzioni dello stabilimento vadese, non risulterebbe che Bombardier sia tra i beneficiari dei fondi dell’aera di crisi complessa, ma avrebbe usufruito unicamente di ammortizzatori sociali.

In questo contesto per Vado Ligure ed il suo sindaco Monica Giuliano (area PD), che tanto si era speso per l’ottenimento dei fondi dell’area di crisi complessa, anche in veste di Presidente della Provincia, il bilancio per il tessuto industriale vadese è ben misero, forse si preferisce fare spazio a nuovi centri commerciali.

In conclusione nella vertenza di Bombardier si sarebbe ancora una volta allentata la tensione senza raggiungere gli obiettivi che ci si era posti, ossia la convocazione al Ministero dello sviluppo economico per definire il piano industriale di Bombardier sulla base di quello già presentato da uno dei suoi clienti principali ossia il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, augurandosi che alla fine la commessa dei 10 locomotori DC3 non si riveli uno specchietto per le allodole.

Se poi i sindacati tedeschi per salvaguardare i diritti ed il reddito dei lavoratori da loro rappresentati guardano al prossimo sciopero o a alla prossima manifestazione, i sindacati metalmeccanici savonesi guardano alla prossima immersione.

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