Vado Ligure – Bombardier, presentato il piano industriale delle ferrovie

Tenuto conto del periodo particolarmente favorevole per il mercato ferroviario, per gli investimenti della dalla cosiddetta “cura del ferro”, la crisi meno spiegabile nel tessuto industriale della provincia di Savona è quella dello storico stabilimento di costruzione di materiale rotabile della Bombardier Transportation di Vado Ligure. Cura del ferro volta a favorire un rafforzamento del trasporto ferroviario, per garantire un miglior equilibrio sulle modalità di trasporto di persone e merci.

Il Secolo XIX del 21 marzo 2019 riportava la notizia secondo cui le ferrovie italiane erano vicine a varare un piano di investimenti per 58miliardi di euro.

Il piano di investimenti per il 2019-2023 è stato infine presentato davanti dal governo il 10 maggio 2019 e ripreso da tutti i maggiori mezzi di informazione. Dei 58miliardi di spesa, l’acquisto di nuovo materiale rotabile per incrementare i servizi ammonterebbe a 12miliardi per nuovi treni, 2miliardi per metropolitane, 2miliardi per altre tecnologie. (Il Sole 24 Ore Sabato 11 Maggio 2019)

«Oltre duemila nuovi mezzi: treni, bus, locomotori e carri merci, per avere la flotta più giovane d’Europa e migliorare sia gli spostamenti (lavoro, studio, svago e turismo) sia la logistica. Nella previsione di una maggiore concentrazione della popolazione nelle aree metropolitane, una parte consistente di nuovi mezzi sarà dedicata al trasporto locale con 600 nuovi treni regionali, anticipando al 2023 la consegna di 239 convogli, e 1.421 bus di cui oltre 500 a zero emissioni (elettrici/ibridi/a metano). Saranno 14 i nuovi Frecciarossa 1000 per consolidare i collegamenti alta velocità; 714 carri e 100 locomotori di nuova generazione concorreranno ad aumentare la quota modale nel trasporto merci», sono i dettagli reperibili sul sito istituzionale delGruppo FS Italiane (LEGGI).

Per i treni regionali Bombardier avrebbe dovuto avviare una collaborazione con Hitachi Rail Italy, situazione dove si è ancora fermi alla lettera d’intenti, a cui non si è più dato seguito, mentre la formalizzazione del contratto per la produzione di 14 treni Frecciarossa 1000 per l’Alta velocità, secondo stime sindacali, porterebbe portare due anni di lavoro al sito di Vado Ligure (LEGGI).
Sono inoltre previsti 100 locomotori destinati al trasporto merci, di cui una prima parte della produzione è già in corso nello stabilimento di Vado Ligure.

Si deve inoltre evidenziare riguardo all’alta velocità made in Italy che il Frecciarossa 1000, secondo un giudizio formulato in una inchiesta del Wall Street Journal sulle linee AV continentali, sarebbe un treno da prendere come riferimento nella sua categoria, notizia ripresa anche da diverse testate giornalistiche nazionali (La Stampa 24 aprile 2019).

La bontà del progetto del Frecciarossa 1000 veniva sottolineata daldirettore generale dello stabilimento Bombardier di Vado Ligure, Luigi Corradi, già in occasione dei primi collaudi: «questa commessa ha permesso allo stabilimento Bombardier di Vado Ligure di compiere un grande salto tecnologico, trasformandosi in un centro di ingegneria di valore mondiale. Trenitalia per noi è un cliente importantissimo ed è per questa ragione che, nell’universo Bombardier, una multinazionale presente in tutto il mondo, la filiale italiana è particolarmente apprezzata e considerata» (Il Sole 24 ore 3 luglio 2013). Ancora in occasione dell’avvio della produzione dei carrelli del Frecciarossa 1000nello stabilimento Bombardier di Vado ligure, Corradi questa volta in veste di amministratore delegato dichiarava «tutta la parte di ingegneria collegata al nuovo treno è concentrata nello stabilimento di Vado Ligure, che impiega 650 persone (ora scese a circa 530 n.d.r.). Possiamo dire che la testa del futuro Frecciarossa è la testa dei nostri ingegneri di Vado» (Il Sole 24 ore 19 settembre 2013). Ci chiediamo se i vertici della filiale italiana di Bombardier siano ancora quelli del 2013.

Anche la Spagna si appresta a liberalizzare l’accesso alla propria rete ferroviaria ad operatori stranieri. In questo contesto, l’operatore pubblico italiano Trenitalia entrerebbe a far parte di un consorzio per il trasporto passeggeri a cui parteciperebbe con il treno Zefiro prodotto da Bombardier (El Espanol 8 maggio 2019). Analoga apertura ad operatori stranieri è prevista dal primo gennaio 2020 anche per la rete ferroviaria francese, come avevamo già riportato in un precedente articolo (LEGGI).

Tutte queste opportunità di apertura delle reti ferroviarie nazionali dei vari stati dell’Unione Europea ad operatori o consorzi di altri stati dell’Unione, a cui parteciperebbe anche Trenitalia con il proprio materiale rotabile ad alta velocità, farà si che ragionevolmente, nei prossimi anni, saranno necessari nuovi treni Frecciarossa 1000 oltre ai 14 già preventivati ed adeguamenti della flotta esistente ai nuovi servizi.

Aggiungiamo inoltre la commessa per dei treni regionali che la filiale italiana della multinazionale canadese Bombardier si è recentemente aggiudicata per la Provincia di Bolzano di cui avevamo già riportato in un precedente articolo (LEGGI).

Maurizio Landini

In questo contesto la linea guida per la conduzione della vertenza di Bombardier indicata dal segretario genarle della CGIL, Maurizio Landini, in occasione della sua vista a Savona per i 118 anni dalla fondazione della Camera del Lavoro, lo scorso 16 aprile 2019 può trovare fondamento: «per Bombardier sarebbe importante che venisse ritirata la procedura di scorporo che prelude al rischio di uno spezzatino e di un ridimensionamento dello stabilimento. C’è la possibilità, e questo lo deve fare Bombardier, di assegnare al sito di Vado le commesse che erano previste. Il governo, potrebbe procedere all’assegnazione di commesse, in particolare quelle per l’alta velocità, che permetterebbero di far lavorare lo stabilimento» è quanto affermato da Landini per quanto riguarda la vertenza di Bombardier. Vedremo se i lavoratori e le organizzazioni sindacali savonesi, che li dovrebbero coordinare, sapranno seguire questa strategia.

Chi si trova oggi a percorrere le vie attigue allo stabilimento Bombardier noterà che i presidi di protesta annunciati fino al 17 maggio sembrerebbero non esserci più, evidentemente la grande partecipazione alle iniziative di protesta indette dai sindacati savonesi hanno portato a qualche novità positiva, non sfugge neanche il fatto, in periodo in cui si parla di unità sindacale, che nelle varie bandiere dei presidi di protesta mancherebbero quelle della CISL, ci si domanda il motivo.

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