Bombardier – Anno nuovo problemi vecchi

Vado Ligure – Passato quasi un mese e mezzo dall’incontro del 26 novembre 2019, svolto presso il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) per discutere della vertenza che dalla metà del 2016 interessa la Bombardier Transportation Italy di Vado Ligure, notiamo nuovamente che sul sito istituzionale del MISE non sarebbe ancora stato pubblicato il verbale della riunione, l’ultimo reperibile è quello del 6 giugno 2019.

Cosa si saranno detto di tanto compromettente i vari partecipanti al tavolo ministeriale da non poterne pubblicare il resoconto?

Sarà attendibile quanto i sindacati metalmeccanici hanno riferito ai lavoratori nelle varie assemblee o sarà stata somministrata l’ennesima dose di bromuro?

Bisogna riscontrare ancora una volta i contorni opachi e le tante contraddizioni che caratterizzano questa vertenza e l’incapacità dei sindacati metalmeccanici savonesi di fare chiarezza nell’interesse dei lavoratori che dovrebbero rappresentare.

Rimanendo alle vertenze lavorative della nostra provincia bisogna rilevare che, ad esempio, il verbale dell’incontro al MISE del 18 dicembre 2019 per la Piaggio Aerospace risulta già disponibile.

Su un articolo comparso su La Stampa del 3 gennaio 2020, il segretario della Fiom Cgil savonese, Andrea Mandraccia, riguardo ad una commessa vinta dalla Bombardier Sifang (Qingdao) Transportation Ltd. (BST) (LEGGI), una joint venture tra Bombardier Transportation ed il costruttore cinese CRRC Sifang Co., Ltd, auspica che vi possa essere qualche ricaduta anche per lo stabilimento italiano di Vado Ligure.

Auguriamoci per i lavoratori della Bombardier di Vado Ligure che BST, che ha lo stato cinese come azionista al 50%, acconsenta a realizzare parte delle sue produzioni in un sito estero a migliaia di kilometri di distanza. Magari il nuovo scalo APM Terminals di Vado Ligure, da poco inaugurato, realizzato nell’ambito del progetto cinese delle nuove “vie della seta” potrebbe facilitare una simile operazione, sempre che qualcuno non abbia puntato gli occhi sui piazzali della Bombardier per utilizzarli come deposito per container o altra amenità.

Comunque Mandraccia più che delle ipotetiche opportunità offerte dal mercato cinese, si dovrebbe occupare delle commesse già assegnate alla Bombardier di Vado Ligure nell’ambito del sostanzioso piano di investimenti del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.

Una commessa già assegnata sono i 14 Frecciarossa 1000 realizzati in collaborazione con Hitachi Rail Italy (ex Ansaldo Breda), ordinativo del valore di 575milioni di euro che sarà realizzata negli stabilimenti italiani delle due società, che secondo fonti sindacali dovrebbe garantire almeno due anni di lavoro. Il piano delle ferrovie prevederebbe inoltre ulteriori locomotive merci Traxx DC3 prodotte nello stabilimento di Vado Ligure. Altre opportunità saranno offerte dalla recente vittoria, da parte di Trenitalia, di una gara per la fornitura di servizi ad alta velocità per il mercato spagnolo, servizi che saranno assicurati con treni Frecciarossa 1000 (LEGGI).

Non bisogna dimenticare che nell’ambito di una precedente commessa di fornitura dei Frecciarossa 1000 nello stabilimento di Vado Ligure della Bombardier erano stati prodotti i carrelli del treno (Il sole 24 Ore 19 settembre 2013).

Chissà se Mandraccia si sarà già attivato per verificare se l’azienda si stia attrezzando per queste produzioni, visto che all’inizio del nuovo anno sarebbe previsto un calo nelle attività produttive. Forse Mandraccia non si ricorda che per ottenere i carichi di lavoro assicurati dai carrelli, e quindi per scongiurare il ricorso ad ammortizzatori sociali o a procedure di mobilità, i lavoratori della Bombardier di Vado Ligure, nel 2013, avevano dovuto ricorrere a delle mobilitazioni, ma forse i metalmeccanici savonesi a quei tempi erano guidati da altri dirigenti sindacali (LEGGI).

Sulla pagina economica del Secolo XIX del 28 novembre 2019 viene riportato che Bombardier avrebbe tra l’altro annunciato, durante l’incontro al MISE del 26 novembre, un piano di investimenti per adattare gli impianti alla costruzione di tram e veicoli con velocità fino a 200km/h. Ci chiediamo nuovamente se a tale riguardo i metalmeccanici savonesi abbiano già richiesto dei tavoli di trattativa con azienda ed istituzioni per formalizzare questo impegno, possibilmente in un accordo di programma e se questi investimenti potranno ricadere nell’ambito delle agevolazioni previste per l’area di crisi industriale complessa del savonese, area in cui ricade anche il comune di Vado Ligure.

Non bisogna inoltre dimenticare che i lavoratori di Bombardier, lo scorso giugno, avevano scioperato per i ritardi accumulati dalla procedura per l’ottenimento di alcuni benefici previdenziali per l’esposizione all’amianto nelle industrie ferroviarie (LEGGI), tali benefici potrebbero mandare in pensione alcuni lavoratori più anziani, ci domandiamo a che punto sia questa procedura e quali provvedimenti intendano prendere le organizzazioni sindacali metalmeccaniche savonesi per favorirne la conclusione.

Ripamonti e Salvini

Sulla problematica dell’amianto il Senatore del ponente savonese Paolo Ripamonti ( Lega di Salvini), il 30 maggio 2019, aveva avanzato l’interrogazione a risposta scritta 4-01735 (LEGGI) che risulta ancora in corso. Un magro risultato da portare ai lavoratori della Bombardier in vista delle prevedibili passerelle elettorali per le prossime elezioni regionali.

L’anno nuovo è appena iniziato, ma di lavoro arretrato da anni sembra ancora esserne rimasto parecchio, ci auguriamo che l’onnipresente Mandraccia, coadiuvato dagli altri colleghi della trimurti sindacale, che paiono sempre un po’ latitanti in questa vertenza, qualche risposta ai lavoratori della Bombardier, che dovrebbero rappresentare e coordinare nelle azioni di lotta, si attivino per ottenerla, la stagione balneare con le relative distrazioni si avvicina.

 

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