Bombardier – I metalmeccanici savonesi annaspano nel buio

Frecciarossa 1000 a Vado Ligure

Vado Ligure – La storica fabbrica di materiale rotabile con sede a Vado Ligure, di proprietà della multinazionale canadese Bombardier, è oggetto di una proposta di acquisizione da parte della francese Alstom, altra importante multinazionale operante nel settore delle costruzioni ferroviarie.

Bombardier, multinazionale che opera sia nel settore delle costruzioni di aeromobili sia in quello ferroviario, è in procinto vendere il secondo, con un notevole portafoglio ordini e che negli ultimi 10 anni ha generato utili per svariati miliardi, per cercare di rientrare dalle forti esposizioni finanziarie dovute ad investimenti dimostratisi troppo rischiosi nel settore aereo.

lo scorso febbraio con un offerta di circa 6 miliardi di euro Alstom si è impegnata ad acquisire l’intero settore ferroviario di Bombardier, tra cui ricadrebbe anche lo stabilimento di Vado Ligure.

L’operazione è attualmente sotto esame dell’antitrust europeo, visto che, se questa iniziativa dovesse essere confermata, verrebbe chiaramente a crearsi un campione europeo nella costruzione di materiale rotabile, in grado di competere con i giganti cinesi come CRCC (China Railway Construction Corporation), ma contestualmente si potrebbero determinare delle distorsioni alla concorrenza su diversi segmenti di prodotti ferroviari sul mercato europeo. Da non dimenticare che una operazione di fusione tra Alstom ed il settore ferroviario di Siemens è stata bloccata nel febbraio 2019, proprio per motivi legati alla concorrenza.

Secondo il sito specializzato International Rail Journal ci sarebbero diversi fattori che potrebbero giocare a favore di questa acquisizione visto che la combinazione tra Alstom e Bombardier risulterebbe più piccola rispetto alla fusione tra Alstom e Siemens (LEGGI).

Per quanto riguarda il mercato ferroviario italiano, non bisogna dimenticare che Bombardier Transportation Italy in consorzio con Hitachi Rail Italy costruiscono il Frecciarossa 1000, il treno veloce che Trenitalia, il principale operatore ferroviario italiano, utilizza sulle tratte di maggiore affluenza di viaggiatori e che collegano i principali centri urbani.

Alstom, con forti legami con lo stato francese, nel 2000 acquisì la Fiat Ferroviaria, storica azienda costruttrice del Pendolino. Alstom in Italia è presente con otto siti produttivi e di progettazione distribuiti sul territorio italiano. Alstom per il mercato italiano realizza i treni ad alta velocità Italo (operatore privato NTV), i treni della famiglia ETR600 l’evoluzione del Pendolino, e diversi treni per il trasporto regionale.  Alstom è inoltre il costruttore del treno veloce TGV.

Con l’acquisizione di Bombardier da parte di Alstom si verrebbe di fatto a determinare un monopolio per quanto riguarda i treni ad alta velocità sia sul mercato  italiano che europeo. Di conseguenza, se il progetto di acquisizione dovesse procedere, non è da escludere, che quanto meno venga richiesta la cessione della quota della produzione del Frecciarossa 1000 in capo a Bombardier.

Ricordiamo che attualmente nello stabilimento Bombardier di Vado Ligure sono presenti dei Frecciarossa 1000 per effettuarvi degli interventi, come avevamo riportato nel precedente articolo del 25 giugno (LEGGI). Ci domandiamo se i tranquilli sindacati metalmeccanici savonesi, nel caso dovesse essere ceduta la quota di produzione del Frecciarossa 1000 in capo a Bombardier, come intendano procedere per assicurare alle maestranze occupate su questa linea di prodotto che vengano mantenuti i livelli occupazionali nello stabilimento di Vado Ligure.

Lo stabilimento Bombardier di Vado Ligure con le commesse acquisite nel corso dell’ultimo anno è uscito dallo stato di “crisi” occupazionale, perdurante dal 2016. “Crisi“che, malgrado i tanti profitti, ha visto una procedura di mobilità incentivata per 104 lavoratori nel corso del 2016, oltre al ricorso agli ammortizzatori sociali conservativi per i successivi due anni, culminata con la cessione dell’ingegneria nel giugno 2019, alla società di servizi Segula. Cessione probabilmente dettata da qualche strategia di tipo finanziario per continuare ad utilizzare le competenze dei tecnici ceduti, ma a più basso costo e messa in atto nonostante le ingenti risorse pubbliche degli ammortizzatori sociali a cui Bombardier ha fatto ricorso nel corso degli anni e le numerose commesse assegnate dai clienti istituzionali.

Pertanto, sarebbe deplorevole che a causa di questa possibile acquisizione di Bombardier da parte di Alstom, visto il periodo particolarmente favorevole per il settore ferroviario, gli unici a pagare siano nuovamente i lavoratori, soprattutto in un territorio come il comune di Vado Ligure inserito nell’ area di crisi industriale complessa del savonese.

Andrea Mandraccia segretario provinciale della Fiom CGIL di Savona, che segue da anni in prima linea la vertenza della Bombardier di Vado Ligure, a proposito dell’acquisizione di Bombardier da parte di Alstom, parla di collaborazione tra Bombardier ed Alstom, ma in realtà da quanto riferiscono gli organi di stampa specializzati, si tratta appunto di una acquisizione, concetto ben diverso da collaborazione. «Sulla prospettata collaborazione tra Bombardier e Alstom ci siamo visti in videoconferenza con i sindacati europei dell’industria e abbiamo concordato con loro che servono garanzie e serve conoscere al più presto anche con la ripresa dei tavoli ministeriali il piano industriale di lungo termine per lo sviluppo delle due società. In questo senso auspichiamo incontri a breve scadenza con Bombardier e Alstom» è quanto dichiarato da Mandraccia alla Stampa.

Probabilmente i vari sindacati europei parlavano ognuno nella propria lingua e si sono capiti poco.

Anche il segretario provinciale della Fim Christian Venzano parla genericamente di matrimonio tra Bombardier ed Alstom richiedendo attenzione da parte di tutti i soggetti interessati.

La UILM sembra invece più preoccupata dei mancati benefici previdenziali per l’esposizione all’amianto nelle industrie ferroviarie, più che alle ricadute dell’acquisizione. Probabilmente, la UILM ha in maggioranza tra i suoi iscritti lavoratori avanti con l’età e preferisce difendere i diritti già acquisiti, più che pensare all’interesse generale della categoria dei lavoratori.

Se già non si distingue una collaborazione da una acquisizione oltre alla portata internazionale dell’acquisto del settore ferroviario di Bombardier da parte di Alstom, come sapranno gestire i sindacati metalmeccanici savonesi, abituati ad una conduzione localistica delle vertenze, con qualche stretta di mano al politico in cerca di riconferma o di facile consenso, la situazione della possibile acquisizione di Bombardier?

Visto  che della questione  ne saranno sicuramente interessati i Governi francese e canadese è chiaro che sia necessario un immediato interessamento anche da parte del Governo italiano, tenuto conto che la possibile acquisizione di Bombardier rischia di causare forti distorsioni alla concorrenza anche al mercato ferroviario nazionale, oltre a problemi occupazionali.

Ad oggi i tranquilli sindacati metalmeccanici savonesi non sembra che abbiano ancora messo a punto una strategia per non ricadere negli errori che hanno portato nel 2016 alla mobilità per 104 lavoratori e nel 2019 alla cessione dell’ingegneria.

 

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