Gli esposti alla Corte dei Conti sono gratuiti

Savona – Nell’ultimo consiglio comunale di Savona del 30 novembre, il consigliere Mauro Dell’Amico del gruppo consiliare “Noi per Savona – Savona Bella” ha presentato un interpellanza sulla società partecipata del comune di Savona Ecosavona (VEDI da .0:7:36).

Ricordiamo che Ecosavona gestisce ed ha il diritto di superficie sulla discarica di Boscaccio sita nel comune di Vado Ligure su terreni di proprietà comunale (LEGGI).

Ecosavona è una società a partecipazione mista pubblico-privata i cui soci sono la società anonima con sede nel Lussemburgo Green LuxCo Capital S.A. con il 70% del capitale, il Comune di Vado Ligure con il 25% ed il Comune di Savona con il 5%. Il Comune di Vado Ligure vorrebbe cedere la quota detenuta in Ecosavona alla SAT, la società a partecipazione pubblica che fornisce in diversi comuni della provincia di Savona il servizio di raccolta dei rifiuti urbani, in cui il Comune di Vado Ligure ha la maggioranza azionaria.

Mauro Dell’Amico

L’interrogazione del consigliere Mauro Dell’Amico riprende diversi temi già esposti sui nostri articoli nelle scorse settimane, l’incaricato a rispondere per conto dell’Amministrazione comunale è stato l’assessore Silvano Montaldo (VEDI da 0:13:00) con deleghe al Bilancio, all’Ambiente, al Ciclo dei rifiuti, alle Società Partecipate, all’Economato, ai Tributi e al Trasporto Pubblico.

La discarica di Boscaccio (Vado Ligure) è stata oggetto di attenzione anche da parte della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad essi connessi che nella relazione finale approvata nell’ottobre 2015 (LEGGI), a proposito delle discariche presenti nella provincia di Savona, ha riportato quanto segue. “In provincia di Savona le discariche attive sono quattro: la discarica Boscaccio nel comune di Vado Ligure, di Bossarino sempre nel comune di Vado Ligure, di Ramognina nel comune di Varazze e Filippa nel comune di Cairo Montenotte. Due di queste discariche, precisamente la discarica di Ramognina e quella di Boscaccio, sono state oggetto di indagini da parte della Guardia di finanza, su violazioni di normative in materia fiscale, tributaria, non su collegamenti con la criminalità organizzata. “

Inoltre gli amministratori della discarica di Boscaccio nel mese di ottobre 2020 sono stati sottoposti all’attenzione della magistratura per presunto disastro ambientale colposo, le indagini sarebbero ancora in corso.

Tra le domande poste dal consigliere Dell’Amico, vi è se in relazione alle conclusioni della commissione parlamentare di cui sopra ed alle recenti indagini, il Comune di Savona abbia accertato se la società Green LuxCo Capital S.A., le sue controllate e gli amministratori godano dei requisiti di onorabilità e moralità professionale previsti dalla normativa vigente per gestire pubblici servizi e se il Comune di Savona sia a conoscenza delle risultanze delle inchieste sulle violazioni di normative in materia fiscale e tributaria delle società controllanti le discariche.

Silvano Montaldo

La risposta dell’assessore Montaldo, da buon commercialista, è stata piuttosto formale ed evasiva trincerandosi dietro al fatto che i requisiti di onorabilità e moralità sono in capo alle persone fisiche e non alle persone giuridiche e la società lussemburghese è una società registrata in uno dei paesi membri dell’Unione Europea.

Ci chiediamo se l’assessore Montaldo abbia inoltre verificato se la società lussemburghese Green LuxCo Capital S.A., sia a sua volta controllata da capitali/società con base al di fuori dell’Unione Europea o possa comunque escluderlo.

Altra domanda ad oggi senza risposta è quella che, essendo la gestione della discarica di Boscaccio effettuata da una società a partecipazione mista pubblico-privata, se la procedura di evidenza pubblica di scelta del socio privato da parte delle pubbliche amministrazioni (Savona – Vado Ligure), sia avvenuta ai sensi dell’articolo 5, comma 9, del decreto legislativo n. 50 del 2016 (Codice dei contratti pubblici).

Altre domande sono quelle di quando sia stato indetto il bando di gara per l’assegnazione della quota di Ecosavona ai privati e quali qualificazioni di carattere tecnico ed economico-finanziario siano state richieste alla Green LuxCo Capital S.A. per poter partecipare all’assegnazione del 70% di Ecosavona da parte dei comuni di Vado Ligure e Savona.

Sulla questione Ecosavona è recentemente intervenuto anche l’ingegner  Roberto Cuneo già capogruppo di minoranza nella precedente consiliatura del comune di Vado Ligure ed attualmente presidente di Italia Nostra Liguria (LEGGI).

Nella sua articolata relazione l’ing. Cuneo evidenzia “che, in passato, il socio di maggioranza (di Ecosavona n.d.r.), nel 2016, con un Concordato Preventivo, ha già evitato di rimborsare a Ecosavona circa 17 M€ (crediti non pagati), quindi il socio di minoranza Vado ha avuto una perdita di patrimonio di oltre 4 milioni di €.” Tenuto conto della quota azionaria detenuta dal Comune di Savona (5%), la perdita patrimoniale del Comune di Savona si aggirerebbe sugli 800mila euro.

Ci chiediamo se le due amministrazioni di Savona e Vado Ligure siano ricorse in giudizio per veder riconosciuti i danni derivanti dalle presunte perdite patrimoniali accusate dalla partecipata mista pubblico-privata Ecosavona e se per questo giudizio potessero ricorrere al patrocinio dell’Avvocatura dello Stato.

Chiaramente se le amministrazioni di Savona e Vado Ligure hanno omesso questo giudizio per veder riconosciute le presunte cospicue perdite patrimoniali, le opposizioni nell’esercitare il potere di controllo sull’operato delle amministrazioni, avrebbero dovuto metterle di fronte alle proprie responsabilità, fino a ricorrere ad un esposto di fronte alla Corte dei Conti.

Ricordiamo che qualsiasi cittadino può presentare di persona o inviare per corrispondenza un esposto alla Corte dei conti, mediante Servizio Postale o tramite e-mail, alla Procura Regionale della Corte dei conti territorialmente competente rispetto al luogo in cui è avvenuto il presunto danno erariale. Fare un esposto alla Corte dei conti non costa nulla, poiché non è prevista alcuna apposizione di bolli o spese di altra natura.

Ci auguriamo inoltre che le presunte perdite accusate da Ecosavona non si siano riflettute su aumenti delle tariffe di conferimento dei rifiuti alla discarica di Boscaccio, che inevitabilmente vanno a ripercuotersi sulla cittadinanza tramite le già care tariffe della Tari. In periodi di crisi, quanto meno, è necessario che venga assicurato, da parte delle pubbliche amministrazioni, che la cittadinanza non debba pagare fastidiose rendite di posizione a soggetti non ben identificati con sedi in paradisi fiscali.

Ci interroghiamo inoltre se un’interrogazione sulla partecipata Ecosavona sia mai stata presentata dai gruppi di opposizione del comune di Vado Ligure o se avranno intenzione di presentarla nelle prossime sedute del consiglio comunale.

Di lavoro sulla partecipata Ecosavona, da parte delle amministrazioni e dei gruppi consiliari di maggioranza ed opposizione dei comuni di Savona e Vado Ligure, c’è né ancora parecchio.

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