Quando la Partecipazione è solo a senso unico

Ieri a Savona circa 1.500 cittadini hanno partecipato alle elezioni per i rappresentanti dei comitati di quartiere. Un momento che l’amministrazione comunale ha celebrato come una trionfale “prova d’amore per la città”. Il sindaco Marco Russo e gli assessori Riccardo Viaggi e Gabriella Branca si sono affrettati a sventolare la bandiera dell’entusiasmo civico, lodando la “bellissima giornata di partecipazione, democrazia e amore”. E non è mancato il rituale ringraziamento ai volontari e ai consiglieri che hanno contribuito a “rilanciare i quartieri”.

Peccato che questa retorica della partecipazione a ogni costo sembri valere solo quando si tratta di iniziative targate maggioranza. La differenza di trattamento rispetto ad altre forme di mobilitazione è lampante. Basti ricordare la petizione promossa nei mesi scorsi dai consiglieri di minoranza Orsi, Giaccardi, Meles, Mij e Scaramuzza, che ha raccolto 3.312 firme di residenti savonesi, oltre a circa 500 di cittadini non residenti, per chiedere la riapertura di Corso Italia al traffico veicolare. In quel caso nessuna conferenza stampa di ringraziamento, nessuna dichiarazione di orgoglio per una “bellissima giornata di democrazia”.

Eppure anche quella era partecipazione. Anzi, in termini numerici era più che doppia rispetto ai 1.500 che ieri hanno eletto i comitati di quartiere. Ma l’amministrazione, davanti a quei numeri, ha preferito ignorare. Zero disponibilità al confronto, zero riflessione sui motivi che hanno spinto migliaia di cittadini a sottoscrivere la proposta.

I promotori della petizione hanno raccontato di un’adesione spontanea e trasversale: persone che si sono avvicinate ai banchetti portando testimonianze dirette dei disagi causati dalla chiusura di Corso Italia. La stessa chiusura che, a detta di molti, ha aggravato la viabilità cittadina senza portare benefici concreti né ai residenti né ai commercianti dell’area.

La differenza di reazione dell’amministrazione è più che eloquente: quando l’iniziativa parte da Palazzo Sisto, ogni voto è un inno alla cittadinanza attiva. Quando arriva dal basso, e peggio ancora dall’opposizione, ogni firma diventa invisibile.

Sarebbe interessante sapere come si possa parlare di “spirito costruttivo” e di “amore per la città” se si continua a fare finta di niente quando i cittadini non la pensano come la giunta. La partecipazione non può essere un valore solo quando fa comodo. O vale sempre, oppure diventa una bandiera di cartone.

Savona  e i savonesi meritano più rispetto. Anche per chi chiede ascolto e non riceve altro che silenzio.

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