Un posto all’ombra

Filo sull’acqua, Crescent e nuovi giardini del Prolungamento
Sono un pensionato cui piace leggere un libro o il giornale seduto su una panca all’ombra di un albero, magari con la vista del mare. In questi giorni di caldo soffocante ho avuto la pazza idea di cercare un posto all’ombra in via Baglietto e nel nuovo complesso abitativo ‘Filo sull’acqua’, nel porto. Non ho trovato un filo d’ombra. La piazza De Andrè, sia nella parte inferiore che in quella superiore con parquet è completamente assolata, senza possibilità di fermarsi per il rischio di un colpo di calore, squallida, invivibile.

 Penso che non sarebbe piaciuta a De Andrè. Ci sono, nel complesso del ‘Filo sull’acqua’, delle panche lunghe 7-8 metri ma tutte al sole. E’ una modernità che fa rimpiangere le vecchie piazze del secolo scorso. Capisco perché alla sera in tutto il grattacielo si vedano solo due finestre illuminate.

In via Baglietto, sembra fatto apposta, da una parte, vicino al ponte mobile, ci sono quattro alberelli ed una palma ma non ci sono panchine e dall’altra parte ce ne sono altri quattro che fanno un po’ d’ombra ma le panche sono tutte al sole. L’unica ombra che si può trovare nell’area, a parte quella dei bar, è offerta da un vecchio albero, miracolosamente sopravvissuto, a fianco degli antichi lavatoi nella Piazza delle Macine.

Anche il palazzone Crescent ha, verso la Fortezza del Priamar, un grande prato assolato e se rimarrà così non sarà certamente usufruibile né dai bimbi né dalla cittadinanza.

Penso che questi grandi palazzi siano stati costruiti nell’interesse dei costruttori, per vendere uffici, box e qualche alloggio e non per creare un quartiere abitativo e giardini utilizzabili dai cittadini.

A mio parere, nel programmare lo sviluppo della città erano più capaci e sensibili alle necessità dei cittadini gli amministratori e gli architetti del novecento e dobbiamo ringraziare loro per quegli spazi verdi, con grandi alberi quasi centenari che ci hanno lasciato, come i giardini di Piazza Del Popolo e soprattutto quelli del Prolungamento, in cui si trovare un po’ di refrigerio, leggere e fare una passeggiata. Così, quando leggo che si vogliono rifare i giardini del Prolungamento, come savonese dovrei essere contento ed invece ho dei timori e, pur non potendo ancora dare giudizi, già ciò che ho letto sull’eliminazione della siepe di pitosfori lungo la passeggiata e sul fatto che non si potrà mettere l’acqua nella fontana non mi trova d’accordo. Si vede che chi progetta la rimozione dei pitosfori non utilizza la passeggiata d’inverno perché saprebbe che sono una protezione dal vento di tramontana ed in quanto alla fontana con la vasca, nei giardini c’era già una vasca ornata con una bella statua ai primi del novecento e ricordo, senza andare tanto lontano, che qualche anno fa c’era l’acqua ed i bambini giocavano con le barchette. Se è vero che è prevista una spesa di 3.500.000 euro per rinnovare i giardini, mi sembra impossibile che non si possa mettere in sicurezza una fontana con vasca. Speriamo bene.

Cordiali saluti     Ireo Bono

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