Sulla vicenda dell’incontro di Orfini in piazza Bologna a Roma

Riceviamo da Mattia Zunino e volentieri pubblichiamo:

Al netto di Orfini l’iniziativa in questione è stato un piccolo atto di ribellione di un po’ di ragazzi romani che hanno provato a ritornare in un posto che abbiamo schifato per tanto tempo. Ti giro il post di Federico, che organizzava la cosa, perché so che sei sempre interessato a vedere i due lati della medaglia. In un momento in cui quello che resta di questo partito si chiude in un bunker senza voler ascoltare nessuno quei ragazzi hanno obbligato la nomenklatura ad uscire e parlare in mezzo alle persone (poche o tante è relativo). Alla fine c’era anche del buono

ERAVAMO UN MILIONE!
In queste ore qualche amico mi ha girato una foto rilanciata da una pagina satirica di uno dei nostri dibattiti de “la politica torna in piazza”.
La pagina fa satira sul fatto che ci fossero poche persone sedute al dibattito e devo ammettere che in effetti abbiamo avuto qualche problema con le sedie, nel senso che ne abbiamo portate troppo poche lasciando diverse persone in piedi. Anche se il punto non è questo.
Matteo Orfini ha scritto una bella risposta pubblica sulla sua pagina dove racconta il senso dell’iniziativa, non si trattava di una chiamata alle armi, né di un comizio. Doveva essere un confronto sulle nostre difficoltà e su come ripartire, e così è stato. Anziché farlo in una sezione lo abbiamo fatto nel modo più trasparente possibile cioè in una piazza, fra la gente.
La prima vera notizia in tutto questo è che il PD non ha paura di tornare in piazza. Noi lo abbiamo riportato là addirittura tre giorni di fila.
La seconda vera notizia è che abbiamo fermato per un po’ la movida del quartiere, dato che nel fine settimana di sera la piazza è frequentata più che altro da “chiassosi studenti fuori sede”. Strano che i nostri contestatori non ce lo abbiano riconosciuto.
La terza notizia è che eravamo un milione. Perché a questo punto, vale tutto.
In ogni caso saremmo stati contenti anche se fossero venute soltanto dieci, cinque o una sola persona. Lo scopo dell’iniziativa era di riaccendere il confronto e anche ci fosse stata una sola persona – anche una sola persona – che avesse voluto fermarsi ad ascoltare e a dire la sua, per noi ne sarebbe valsa la pena lo stesso.
Altrimenti si tratta di propaganda, non di confronto, e quella la fanno già abbastanza gli altri.
Ci si rivede in piazza il 30 settembre.

Federico Stolfi

 

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