L’anno che verrà

Stiamo chiudendo il 2023 con la minaccia di Toti di ricandidarsi nel 2025 e con un sondaggio sul rigassificatore a Vado commissionato da Toti stesso davvero sconcertante.
Riporto un pezzo dell’articolo di Repubblica proprio su tale sondaggio
Realizzato su un campione di 800 persone, maggiorenni e residenti, il 70 per cento delle quali ha risposto di conoscere il tema, a far finire la ricerca di Ipsos nel mirino di comitati e sostenitori del no sono stati diversi fattori, più che il risultato in sé. Il fatto che a commissionarlo sia stato il Comitato Toti Liguria, come prima cosa. Ma soprattutto, che non presenti una specifica della localizzazione delle interviste effettuate per elaborare i dati finali.
In soldoni se queste 800 persone fossero residenti a Sarzana o Ventimiglia è ovvio che non conoscano a fondo la questione.
Possiamo dirlo è una scorrettezza politica enorme e un goffo tentativo di ribaltare la questione con mezzucci davvero politicamente opinabili.
Domani inizia il 2024 che oltre ad essere un anno bisestile vede il primo semestre caratterizzato dalle elezioni europee e amministrative.
Chi politicamente non ha lo stomaco forte sicuramente, da certe manovre che stanno impostando in questi giorni rimarrà fortemente disgustato.
Chi invece mastica un po’ di politica sa che quanto sta per avvenire è il colpo di coda di un regime partitico che sta morendo.
A cosa mi riferisco?
Semplice nei comuni in elezione vedrete sicuramente la nascita di liste ove sono tutti uniti destra, sinistra centro, senza pudore politico e senza un briciolo di dignità.
Questo “pantano politico” è una prova di debolezza del sistema che per non andare a fondo si unisce con il solo scopo di salvare il deretano da uno tsunami di cittadini che non andranno a votare.
Unico antidoto a queste schifezze è la partecipazione attiva del popolo alle elezioni con liste civiche, vere presentate ovunque, che sappiano riportare al voto il popolo sovrastando con molte preferenze le truppe cammellate, il voto di chi si pone prono al potere e di chi li vota, perché nel corso della legislatura ha ricevuto qualche piacerino.
Ricordate il voto è un diritto e un dovere che va speso bene magari ogni tanto per dare al proprio Paese un’amministrazione libera da condizionamenti politico.
Purtroppo non esiste alternativa politica a queste liste di potere, speravamo in colpo di reni del PD, che lo diciamo subito non avverrà, è più comoda una poltrona in coabitazione con gli avversari politici di sempre che una battaglia per creare un’alternativa.
Diranno devo finire il lavoro ci sono progetti da terminare e altre scuse per giustificare i listoni che stanno preparando.
Non fatevi allontanare da questa robaccia amiche e amici dimostriamo che esiste una parte di paese che vuole tenere la schiena dritta.
È questo l’anno che verrà la libertà di dire no e battere chi pensa che fare politica sia la ricerca della poltrona a tutti i costi.
Auguri a tutti di un felice anno nuovo… nonostante tutto.
Roberto Paolino

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