LA DURA LEZIONE DI ISETTA AL PD QUILIANESE

Sono da pochi minuti passate le ore 14.00 di lunedì ed il telefonino di Nicola Isetta inizia a squillare a spron battuto.

Sono i rappresentanti di lista di “Progetto Comune” che dai diversi seggi lo ragguagliano sull’esito dello scrutinio. Ed il dato è univoco, avanti ovunque. Dai tre seggi di Valleggia, a Montagna, a Roviasca, passando da tutti i seggi di Quiliano per arrivare fino a Cadibona. Proprio in questa frazione, che ha reso Quiliano famosa in tutti i libri di geografia, come punto di separazione tra Alpi e Appennini, Isetta sfonda quota 70%.

Forse non se lo aspettava neppure lui, alla faccia anche di chi lo ha sempre erroneamente descritto come un monarca, poco avvezzo al confronto.

La vittoria è senz’altro maturata grazie ai grossolani errori dell’amministrazione uscente, ma non solo, alla base vi è anche un modo di fare politica che pone il cittadino al centro di tutto, in un percorso di cittadinanza attiva che ha il suo fulcro nel cosiddetto gruppo allargato.

Il gruppo allargato non è un rito consunto, ma un sistema per coinvolgere tutti i cittadini che vogliono interessarsi alla vita del proprio comune.

Non sono necessarie tessere partito, né sono richiesti gli esami del sangue o particolari titoli di studio per farne parte.

Nelle periodiche riunioni, sempre aperte al pubblico, Isetta fornisce spiegazioni sugli atti che vanno in Consiglio comunale, da una variazione di bilancio, ad una pratica urbanistica. Sono ascoltati suggerimenti e osservazioni dei cittadini, proposte interrogazioni e interpellanze.

In un’ottica di collaborazione si segnalano anche all’amministrazione in carica i problemi più piccoli, da una lampadina bruciata alla presenza della processionaria nel parcheggio di una frazione.

Il gruppo allargato è una vera e propria palestra di democrazia dalla quale nascono poi anche i consiglieri e gli amministratori del domani.

Nella lista di “progetto comune” diversi candidati hanno proprio come curriculum l’appartenenza al gruppo allargato, una sorta di bollino che certifica prima di tutto un genuino interessamento dell’aspirante consigliere comunale alla vita del proprio paese. Il tutto senza correre il rischio di ritrovarsi dall’oggi al domani con tessere di partito in tasca o in mezzo a laocontiche battaglie congressuali, dove il nemico di ieri è l’alleato di oggi o l’avversario di dopodomani e alla fine nessuno capisce più nulla.

Certo, si sa, scimmiottare l’originale porta sempre a copie peggiori, ma c’è da augurarsi, prima di tutto per il bene di Quiliano, che la futura opposizione consigliare coinvolga cittadini e associazioni come ha fatto Nicola Isetta in tutti questi anni.

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