ECCOMI! : LO STORICO MICHELE MANZI SI RIVOLGE AI CATTOLICI ED ALLA POPOLAZIONE DI CELLE LIGURE

Eccomi,
già in passato su questa rinomata pagina informativa  sono stato chiamato in causa e, addirittura mi si chiede oggi, di battere un colpo. Questa volta sembrerebbe di capire che mi venga richiesto un mio intervento rivolto ai Cattolici Cellesi. Proprio in questo particolare momento in cui il paese è oggetto di presunti illeciti immobiliari riguardanti le ex Colonie Bergamasche, come da fonti giornalistiche apparse in questi giorni, e vive nel contempo una particolare campagna elettorale dove ben cinque candidati si contendano la poltrona da Sindaco.

Cementificazione delle  ex colonie bergamasche

Ma intendo subito precisare che non sono la persona degna da poter dare suggerimenti e tanto meno indicarVi quale altro cattolico possa farlo oggettivamente in forma onorevole. Persone con questi requisiti sono rare e, nell’ambito cattolico cellese ho conosciuto negli anni solo una persona, di cui sono stato amico che, e per dignità morale sua personale e per la sua silenziosa determinante disponibilità costantemente manifestata nei confronti della comunità tutta di Celle, si è posizionato sempre al di sopra di qualsiasi credo politico, è stato un vero esempio di vita. Il compianto Ing. Piergiorgio Torriglia.

Esaurito questo richiamo dal severo accento, vorrei esternare qualche considerazione e qualche picconata, salutare picconata, dopo aver letto la cronaca giudiziaria di questi giorni.
La mia posizione sulle Colonie Bergamasche l’ho ben motivata con miei interventi su questo sito negli anni addietro riguardo la storia degli istituti lombardi sorti in Celle per le cure marine a favore dei bimbi affetti da scrofola e rachitismo (leggi) e sulle mie lettere rivolte all’Episcopato (leggi).
Oggi Luigi Bertoldi con quella chiarezza che gli è propria, intervistato da importanti fonti televisive (“Petrolio”, “Piazza Pulita” e diverse Testate Giornalistiche Nazionali come “Il Fatto Quotidiano” e diverse altre) ribadisce l’illegittimità di tale intervento urbanistico e ancor più clamoroso, a mio parere, è il SILENZIO che gli si fa intorno da parte soprattutto dei politicanti locali. Difronte ad un caso del genere, come sostenuto da Luigi Bertoldi, capite bene che lo scandalo della spiaggia di cui si sono riempite pagine di giornali ha lo stesso effetto di una formica a confronto di un elefante. Pensare che il parlare di questo, come riportato da pronunciamenti di Simoncelli e Gadina affermando loro che “non se ne può più” (di questo tema) non ispira trasparenza a coloro che devono esprimersi su quello che sta succedendo. Sembrerebbe questa una modalità voluta e mirata a sottovalutare le ragioni di un avversario che insistentemente sta evidenziando l’illegittimità del caso. Altresì non posso certamente trascurare quanto è successo durante il Consiglio Comunale di martedì 21 aprile, quando l’irruzione degli uomini dell’impresa in sala consiliare ha provocato un evidente sorpresa tra i consiglieri e mi consenta il Sindaco, di un suo atteggiamento portato e, spero, non pericolosamente indotto, alla sottovalutazione della sua gravità.

Il momento in cui nella sala consigliare sono entrati gli uomini dell’impresa

A questo scopo faccio accorato appello agli aspiranti Sindaci affinché venga esattamente interpretata la successione e la gravità degli eventi in corso che si caratterizzano particolarmente e senza alcun dubbio come allarmanti spie di un malessere che invade il territorio e che purtroppo assume oscuri risvolti dentro alla Pubblica Amministrazione locale.
Quindi, alla luce degli sviluppi compromettenti per molti e soprattutto per la nostra Celle, mi sento in dovere di suggerire ad alta voce una soluzione del tutto innovativa e chiara sulla futura destinazione delle edificazioni denominate Colonie Milanesi (oggi proprietà della Cassa Depositi e Prestiti quindi dello Stato) affinché non si ripeta l’applicazione dello stesso schema di partecipazione di soggetti estranei ed esterni al benessere della comunità locale. Alla luce del sopracitato sviluppo in corso che potrebbe seriamente avere risvolti clamorosi, si rende necessario che la indicata area diventi oggetto di una revisione del Piano Regolatore destinandola e valorizzandola per quel pregio che gli è notevolmente proprio come ZONA VERDE INEDIFICABILE. Mai come adesso avverto che c’è in gioco il futuro del paese e quindi invio gli elettori ad una attenta riflessione che abbia la forza di evitare i molti silenzi e le numerose complicità per ossigenarsi di idee nuove e soprattutto pulite.

 

Lo  storico  Michele Manzi

 

 

 

 

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