Superficialità e qualche errore a causa della fretta per lo stato dissestato dell’azienda e i conti bloccati, ma nessun reato amministrativo
Archiviate le accuse a Matteo Debenedetti e ad Alessandro Garassini. Moralmente colpevole è l’attuale Giunta e tutta la classe politica che, ben sapendo che l’azienda era praticamente fallita (dovevano portare i libri in tribunale), hanno preferito chiudere gli occhi per mantenere il poltronificio mettendo a capo dell’azienda un cda raffazzonato.
Ora c’è da aspettare gli sviluppi delle indagini per falso in bilancio in cui sono coinvolti, tra gli altri, il vecchio Cda (Vaggi, Pizzorno e Pesce)