Alassio

Alassio: il taglio dei platani di Piazza Partigiani
La mancanza di cultura è sempre disdicevole, quando riguarda gli amministratori pubblici è una vera e propria tragedia! Si può spiegare solo con la mancanza di cultura e il disinteresse per le tradizioni di Alassio il taglio dei platani di Piazza Partigiani. Erano alberi che facevano parte della storia della nostra Città, nelle foto di inizio 1900 fanno già bella mostra di se vicino alla poi abbattuta Porta di San Vincenzo, gli Alassini che adesso hanno 80, 90 anni li ricordano già grandi com’erano adesso quando andavano alle scuole elementari che si trovavano proprio li davanti. La mancanza di cultura è l’unica spiegazione a questo scempio.
Un amministratore pubblico serio prima di abbattere questi cimeli storici naturali avrebbe dovuto fare mille tentativi e studiare mille soluzioni, che certamente esistono, prima di ordinare il taglio.
Ad Aosta esiste un tiglio, quello di Sant’Orso, di 450 anni, scavato all’interno, colpito da fulmini ma ad ogni primavera rinnova il suo miracolo della fioritura ed è stato puntellato e rinforzato ma mai si è neanche immaginato di poterlo abbattere.
 E se poi fossero stati altri ad ordinarne l’abbattimento avrebbe dovuto legarsi a quei tronchi per tutelare un lembo di storia della sua Città. Invece il parere favorevole della Sovrintendenza è arrivato come una benedizione per questi nostri amministratori che non vedevano l’ora di mettere con le radici al sole quei giganti. Sarebbe bastato che questa amministrazione comunale avesse messo nella difesa dei platani di Piazza Partigiani un decimo dell’impegno che mette per sanare uno qualsiasi degli innumerevoli abusi edilizi che hanno ultimamente reso famosa Alassio e i platani avrebbe resistito altri 500 anni!
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