360 sfumature di verde

Poco meno di una quindicina di anni fa il mio amico Carlo, allora Presidente della A Campanassa, mi tirò il primo di una lunga serie di scherzi per farmi conoscere meglio l’essenza di Savona.
Invitatomi presso l’associazione, mi presentò un noto e lungimirante imprenditore cittadino, assieme al suo progetto per riqualificare un’area sinonimo di degrado, l’ex sede Mottura e Fontana nella zona di San Michele.
Le tavole mostravano, a fare il paio con il Matitino, un grattacielo particolare, lei cui pareti erano contornate da piante ed alberi.
Rimasi entusiasta del progetto che, purtroppo per l’area e per la città, restò solo sulla carta.
All’epoca ero consigliere di circoscrizione – peraltro di un quartiere differente rispetto all’area interessata alla riqualificazione – alle primissime armi con competenze ancora da acquisire: non sarei in grado di dire per quali passaggi (Amministrazione Comunale? Altri enti?) non si concretizzò l’innovativo ed illuminato progetto, ma posso solo dire che è stato un grosso peccato.
Quando, pochi tempo dopo, vidi il progetto del bosco verticale di Milano, inaugurato nel 2014, oltre alla meraviglia per la costruzione, provai un certo sconforto.
Avremmo potuto fregiarci noi del “più bel grattacielo del mondo” e godere dei vantaggi ambientali e paesaggistici mentre invece siamo ancora alle prese con l’ennesima zona da bonificare.
Non è certo cosa nuova che le passate amministrazioni di centro sinistra non avessero come pallino il verde: viste, tra le altre cose, l’incuria dei parchi urbani, la deforestazione di Corso Ricci e Corso Mazzini, la mancata sostituzione di essenze e la scarsa manutenzione dei sentieri boschivi, non si poteva certo pensare di agevolare la realizzazione di un bosco verticale!

[continua]

ALESSANDRO VENTURELLI
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