Pensiero domenicale: No alla guerra forte e chiaro, ma…

No alla guerra forte e chiaro e Putin ha compiuto un atto gravissimo, ma non si può parlare della situazione dell’ Ucraina senza fare alcune precisazioni e considerazioni: il Paese ha due anime diverse e distinte tra loro che sono divise tra le due sponde del fiume Dniepr.
Un anima russa ovvero Ucraini che parlano Russo sono di religione ortodossa,che sono eredi di quella cultura del Don che non ha mai riconosciuto un confine reale fra Russia e Ucraina. La seconda anima più europea slava che parla ucraino, che avverte da secoli, la Russia, come un vicino ingombrante.l’Ucraina insomma rappresenta una sorta di unione che vede nella capitale Kiev la sintesi tra queste diverse realtà.Quando si dissolse l’unione Sovietica e si formano le repubbliche dell’ex impero, le pseudo-monarchie dei Lukashenko (Bielorussia), degli Aleev (Azerbaijan), dei Nazarbayev (Kazakistan) etc etc.. A Kiev si instaurò un governo di incapaci, che penso’ si potesse continuare a vivere alla spalle dell’ ex Unione sovietica, le infrastrutture saltarono il sistema si impoverì per cui la crisi post crollo del regime Sovietico mise in condizione economiche drammatiche tutto il sistema colpendo, e compromettendo gravemente anche la situazione economica Ucraina, già precaria.Il popolo stanco della grave situazione scese in piazza dando il via a la rivoluzione arancione di Maidan. Il governo in carica di dimise, le elezioni furono vinte da Victor Yushenko persona onestà ma pessimo politico che con la sua azione fa ancora di più precipitare la situazione, il popolo sempre più povero e disilluso si ribella per cui si torna a votare e questa volta, l’esito del voto premia un altro Victor, Yanukovich, espressione della parte russofona e russofila del paese, fermando il processo di riavvicinamento all’Europa, anche lui non godendo dei favori del popolo soprattutto quello di parte Ucraina vicino all’Europa, in breve tempo viene destituito scatenando una sorta di controrivoluzione ricordiamo che era stato eletto democraticamente soprattutto in quei territori politicamente vicini alla Russia pertanto difronte a manifestazioni di dissenso il nuovo governo in carica non riesce a trovare di meglio che inviare i carri armati nelle provincie ribelli, mettendo in condizione Putin di intervenire e conquistare la Crimea senza colpo ferire, e costringere il governo Ucraino a dover accettare un intervento diplomatico che nel 2014 crea gli accordi geopolitici che restano in vigore fino a pochi giorni fa. Insomma quanto accade oggi non è un fulmine a ciel sereno ma la conseguenza di anni di errori e di situazioni precarie e convivenze forzate,e di interventi maldestri di chi voleva indebolire Putin.
La nato non può pensare di manovrare nello spazio strategico della Federazione Russa senza creare conseguenze.
La Federazione Russa non può pensare di violare la sovranità di paesi che sono comunque paesi terzi e indipendenti.
Gli Stati Uniti non possono pensare di intromettersi,come usano sempre fare in una situazione complessa e complicata, ogni Intervento degli Americani per davvero porterebbe a un pericoloso allargamento del conflitto con esiti disastrosi. Io come sapete esprimo sempre il mio parere senza timore di essere impopolare, mi schiero sempre e comunque, contro la guerra contro tutte le guerre ma non mi unisco al coro di condanna senza conoscere
Che, oltre a interessi geopolitici l’Ucraina è difatti uno Stato cuscinetto tra Russia ed Europa, abbiamo forti interessi economici, tutti sappiamo che la zona è ricca di materie prime.Mi auguro che la diplomazia si metta al lavoro e fermi la guerra ma una cosa va detta con chiarezza in queste situazioni il torto la ragione non stanno mai da una sola parte, non tollero farisaiche prese di posizioni unilaterali o nostrane speculazioni politiche. E l’Europa cosa fa?Per il momento una pessima figura dimostrando che siamo lontanissimi dall’Europa politica dei popoli, e solo una grande banca di affari che ragiona solo con il potere dei soldi, se fosse un altra cosa dovrebbe intervenire con una propria politica estera, smettendo ad esempio di fare come sempre ovvero mettere in atto il solito vassallaggio politico seguendo a ruota ogni intervento degli Stati Uniti, perché anche in questo caso non fare nulla di autonomo dimostrerebbe una volta di più che l’Unione Europea è incapace di rappresentare i legittimi interessi dei Popoli europei, determinando la fine dell’Unione in quanto incapace di costruire un Europa politica federale con unica posizione diplomatica che rappresenterebbe un forte contrappeso nei confronti dei blocchi Statunitensi,Russi e non scordiamo i Cinesi.
La posta in gioco è alta cioè non possiamo più lasciar correre fare finta di non vedere o ancora peggio voltarsi da un altra parte perché viene messo il nostro futuro in discussione e quello delle prossime generazioni.
Buona domenica.

 Roberto Paolino

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