Levante savonese in stato di abbandono, tanta propaganda e poca sostanza

Secondo il sindaco emerito di Celle Ligure Renato Zunino (PD) il levante savonese sembra essere stato dimenticato. Il pensiero di Zunino si rivolge al centro vaccinale di Varazze, a cui il sindaco emerito non sarebbe riuscito ad accedere per la sua prenotazione del vaccino.

Il centro vaccinale di Varazze ha iniziato a somministrare le prime dosi dal 26 marzo, è stato inaugurato in pompa magna con tanto di passerella di amministratori locali. Al defilé non poteva mancare il Sindaco in Regione Liguria Alessandro Bozzano, l’ex sindaco di Varazze senza deleghe eletto in Regione Liguria e plenipotenziario del presidente Toti per il levante savonese.

Per Bozzano il giorno dell’inaugurazione si sono vaccinati circa 400 persone tra cui tanti varazzini, cellesi e qualche abisolese.

Ci domandiamo se l’apertura del centro vaccinale sia stata l’ennesima mossa propagandistiche della giunta Toti e le dosi di vaccino dopo pochi giorni stiano già scarseggiando, oppure l’emerito Zunino ha commesso qualche errore nella procedura di prenotazione.

Anche numeri prospettati per le somministrazioni in farmacia sembrano essere l’ennesima boutade sensazionalistica della giunta Toti. Secondo Il Secolo XIX del 31 marzo le farmacie in provincia di Savona, al momento, sarebbero sei per 60 vaccini a settimana per ogni farmacia.

I tanti varazzini, cellesi e qualche abisolese, nonché l’emerito Zunino, sarebbero grati per una sollecita risposta e meno sfilate con mazzetti di basilico e vasetti di pesto.

Il levante savonese oltre ad essere in stato di abbandono dal punto di vista sanitario, lo è anche dal punto di vista delle vertenze che interessano il tessuto industriale della provincia, area di crisi industriale complessa.

Si susseguono da diversi giorni gli appelli dei tranquilli sindacati savonesi per sollecitare la riapertura dei tavoli al Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), guidato dal numero due della Lega di Salvini, Giancarlo Giorgetti. Tra l’altro il motore di ricerca del MISE non risulterebbe più accessibile, per cui risulta difficile reperire notizie sull’avanzamento delle vertenze.

Per il levante savonese le principali vertenze industriali sono le stesse da diversi anni (LEGGI).

La Sanac, con sede a Vado Ligure, che realizza materiale refrattario per la siderurgia, fa parte del gruppo ILVA in Amministrazione Straordinaria, è in attesa di poter entrare nell’orbita di Arcelor Mittal. Gli ordinativi non mancherebbero, ma a pesare sulla continuità produttiva è l’incertezza che avvolge le acciaierie di Taranto, che assorbono oltre la metà delle produzioni di refrattari. L’ultimo tavolo di confronto al Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) risalirebbe all’8 ottobre 2020, con la richiesta di riconvocazione entro il 30 novembre 2020, ma non si avrebbero notizie di questa riconvocazione.

Le Funivie che attendono che venga ripristinato l’impianto funiviario che trasporta la rinfusa dal Porto di Savona a Cairo Montenotte, fermo dall’ottobre del 2019. Le merci attualmente vengono trasportate su strada da rumorosi ed inquinanti camion.

Dello stabilimento di costruzione di materiale rotabile ex Bombardier Transportation Italy di Vado Ligure , acquisito dalla francese Alstom ci siamo occupati in numerosi articoli, viste le molte contraddizioni presentate da questa vertenza, anche in considerazione notevoli investimenti nel settore ferroviario di questi ultimi anni, per rinnovare il materiale rotabile. Anche per la ex Bombardier Transportation Italy è aperto un tavolo di trattativa al MISE. L’ultimo incontro risale al 26 novembre 2019 ed anche in questo caso non si avrebbero notizie di aggiornamenti.

In mancanza di classi dirigenti all’altezza delle sfide che l’attuale momento di crisi richiederebbe, il levante savonese come l’intera regione Liguria risultano abbandonati a se stessi, Bozzano e la giunta Toti nascondono le proprie inefficienze con tanta propaganda e poca sostanza.

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