L’audizione in senato, di martedì 12 marzo 2019, dell’allegra brigata da combattimento della trimurti sindacale savonese pare avere suscitato molte speranze. I sindacalisti ringraziano il senatore Paolo Ripamonti (Lega di Salvini), immobiliarista e Vicepresidente Commissione industria, commercio, turismo, per essersi fatto portavoce della richiesta di audizione da parte delle parti sociali. Sono ormai lontani i tempi in cui ad incaricarsi di queste faccende erano gli esponenti liguri del PD, ricordiamo ad esempio le numerose interrogazioni parlamentari presentate, nella scorsa legislatura, dall’ex on. Anna Giacobbe (ex segretario CGIL) o dell’on. Franco Vazio (avvocato, vicepresidente commissione giustizia, ex PSI).
Effettivamente il senatore Ripamonti, in compagnia di molti altri colleghi del centrodestra, era tra i manifestanti allo sciopero con manifestazione del 26 novembre 2018 a sostegno della vertenza che vede coinvolta la Piaggio Aerospace e come parlamentare del territorio ha dovuto farsi ambasciatore, verso i colleghi d’aula, del disagio sociale causato dalla mancanza di politica industriale del governo che egli stesso sostiene. Riguardo allo sciopero del 26 novembre 2018, non ci sfuggì di fare notare che, tra i partecipanti si potevano annoverare politici di provenienza sindacale (CGIL) che a suo tempo votarono per il job act e politici appartenenti allo schieramento della maggioranza giallo-verde, oggi verde-giallo, che protestavano contro il proprio governo, la coerenza, di certo, non era la virtù di molte delle personalità in marcia.
Da parte dei rappresentanti sindacali savonesi, verosimilmente per sedare la propria base , nel comunicato stampa di rito seguito all’audizione (LEGGI), non ci sfuggono le critiche verso la politica per le lentezze nel portare avanti l’iter dell’area di crisi complessa del savonese. Non bisogna dimenticare neppure che questa politica a cui si rivolgono gli esponenti sindacali è la stessa che sta reggendo le sorti del paese. Per le maggioranze di centrosinistra, anche se calpestavano tutti i più elementari diritti dei lavoratori, conquistati in anni di lotte, parole così pesanti non si sono mai sentite. Auguriamoci che il senatore Ripamonti sia sempre ben disponibile verso le richieste provenienti dal mondo sindacale savonese.
Il 13 marzo segue l’audizione parlamentare dei rappresentanti politici della provincia. Un anno prima, nel febbraio 2018, poco prima delle elezioni, i toni utilizzati, dall’allora Presidente della Provincia, Monica Giuliano, attuale sindaco di Vado Ligure di area PD in attesa di riconferma, per lo stato di avanzamento dell’iter dell’area di crisi complessa del savonese erano a dir poco trionfalistici (LEGGI), ora le procedure devono avere subito qualche rallentamento, a cui sicuramente hanno contribuito le tensioni politiche della maggioranza del governo del non fare, del razzismo e della paura, che guida il paese. In questo quadro può essere anche spiegata l’offensiva politico sindacale in Senato da parte delle parti sociali e politiche della provincia, favorita dal sen. Ripamonti, il quale tiene però a precisare che “per evitare qualsiasi strumentalizzazione su una richiesta da parte di un parlamentare di uno specifico territorio” era calendarizzata anche l’audizione per Taranto, ossia una città del sud.
Al rientro dalle vacanze romane sindacalisti e politici savonesi sembrano aver portato un bottino abbastanza magro, eppure la loro partenza, solo due giorni prima, era stata accompagnata da una pesante offensiva propagandistica, da parte dei principali mezzi di informazioni locali, con tema il lavoro.
Per il presidente della Provincia Pierangelo Olivieri “tre sono per noi i punti cardine: tempistica, infrastrutture e plafond di fondi disponibili. Importante sarà velocizzare anche opere come la bretella Albenga – Millesimo Predosa e il raddoppio ferroviario San Giuseppe di Cairo – Ceva”
Monica Giuliano, sindaco di Vado “Per noi è importante la tempistica con la quale si realizzerà il casello di Bossarino, dedicato al traffico della piattaforma. Un grosso apporto potrà essere dato anche dal decreto sblocca cantieri promosso dal governo”
Comunque la commissione del Senato riconvocherà a breve tutta l’allegra e agguerrita armata (brancaleone) dei comuni dell’area di crisi complessa. (La Stampa Giovedì 14 Marzo)
Riportiamo alcuni aspetti degni di nota dell’offensiva propagandistica che ha accompagnato i giorni di villeggiatura nell’Urbe.
La società Vernazza Autogru ha di recente annunciato che ricercherebbe dei candidati per trenta nuovi posti di lavoro tra gruisti, conduttori di piattaforme aeree e autisti di mezzi pesanti, dovuti, tra l’altro, al recente annuncio di espansione nelle aree occupate dalla ex centrale a carbone di Tirreno Power a Vado Ligure.
Per il Secolo XIX del 12 marzo i requisiti sarebbero di essere disoccupati e di essere in possesso della patente C. Peccato che ad un a più attenta analisi, oltre alla patente C, è necessario anche l’attestato CQC, il tutto per una spesa che può arrivare a 4 o 5mila euro, non certo alla portata di un disoccupato giovane o anziano che sia. Comunque l’assunzione non è assicurata (LEGGI). Secondo Primocanale lo stipendio base sarebbe di 1500 euro senza straordinari, ma probabilmente per le professionalità cercata è difficile trovare delle figure che accettino una cifra così esigua per le responsabilità richieste e quelle che la posseggono non sono certo disoccupate. Da liguri parsimoniosi (anche con i dipendenti) i Vernazza pretendono botte piena e moglie ubriaca.
Anche per la vertenza che riguarda la Piaggio Aerospace solo il 12 marzo La Stampa titolava “Per la Piaggio stipendi sicuri e nuovi ordini in arrivo”. A tale riguardo non possiamo non ricordare che solo pochi giorni fa avevamo pubblicato un articolo dal titolo ” Piaggio – Un po’ di fumo negli occhi?” (LEGGI) in cui facevamo notare alcune contraddizioni sullo sfondo di questa annosa vertenza.
Contraddizioni confermate di fatto già sabato 16 marzo. Il Secolo XIX sulla pagina nazionale economica titolava “Su piaggio troppe contraddizioni deve intervenire Palazzo Chigi” (LEGGI) dove si conferma quanto da noi scritto nell’articolo ” Piaggio – Un po’ di fumo negli occhi?” .
Su La Stampa del 16 marzo le tranquille organizzazioni sindacali parlano apertamente di una presa in giro “Siamo al punto di partenza e non c’è chiarezza. Questo non possiamo accettarlo.” In questi anni le organizzazioni sindacali savonesi per Piaggio (e non solo) hanno accettato di tutto, e solo poco più di un anno fa, in un articolo dal titolo ” Area di crisi complessa – Piaggio ed il giro delle sette chiese” facevamo notare, tra l’altro, la loro inconcludenza. Evidentemente solo oggi si sono accorti che il giro delle sette chiese è aimè terminato e sono tornati al punto di partenza.
Il Sole 24 ore di mercoledì 13 marzo in un dettagliato articolo annuncia investimenti per un miliardo da parte delle ferrovie per rilanciare il business delle merci. A questo business è interessato anche lo stabilimento Bombardier di Vado Ligure con la realizzazione di 40 nuovi locomotori ed un opzione di ulteriori 20, per un investimento di circa 180milioni di euro.
Come noto lo stabilimento Bombardier di Vado Ligure, nel 2016, è già stato oggetto di una procedura di riduzione del personale per 104 unità, a causa della perdita di una sostanziosa commessa per Trenitalia relativa a dei treni regionali.
I lavoratori di Bombardier ed i sindacati savonesi, sapranno sicuramente come ricordare all’azienda che con questo importante investimento si dovranno trovare, tra l’altro, le risorse per investire sul il rilancio del sito produttivo di Vado Ligure oltre ad una ridistribuzione per i premi di risultato dei lavoratori, che tanto si sono prodigati per raggiungere gli importanti traguardi. Per quanto riguarda i premi di risultato i sindacati metalmeccanici savonesi si sono già attivati (LEGGI). Le trattative saranno sicuramente in fase avanzata e si attende a breve da parte di Andrea Mandraccia, segretario Fiom – CGIL di Savona, l’annuncio dei risultati ottenuti.
Inoltre non bisogna dimenticare che l’ultimo sciopero con manifestazione tenuto dai lavoratori di Bombardier, si era sciolto il 19 dicembre 2018, con l’assicurazione da parte della Prefettura di Savona di ottenere dal MISE, entro la serata del 19 dicembre, una nota con qualche riga di garanzia per mettere in sicurezza lo stabilimento di Vado Ligure di Bombardier. Nota ad oggi mai pervenuta.(Il Secolo XIX 20 dicembre 2018)
I prossimi mesi per il lavoro ed i lavoratori savonesi saranno mesi di svolta, in caso contrario, aziende politica e sindacati sapranno sopperire con la propaganda.