Nel recente rapporto diffuso dalla Fondazione Giuseppe di Vittorio, l’istituto della CGIL che ha lo scopo di promuovere l’opera del grande sindacalista, “Retribuzioni e mercato del lavoro: l’Italia a confronto con le maggiori economie dell’Eurozona”, viene messo in evidenza che, negli anni tra il 2010 ed il 2017, il potere di acquisto delle retribuzioni italiane da lavoro dipendente avrebbe perso mille euro. Il rapporto mette a confronto cinque delle maggiori economie dell’Eurozona (Belgio, Francia, Germania, Olanda, Spagna) con l’Italia, evidenziando che, nello stesso periodo di tempo in Germania, Francia e Belgio si sono registrati dei guadagni nei salari. L’Olanda è ritornata al livello del 2010, mentre la Spagna ha segnato una dinamica simile a quella italiana, con una perdita di circa seicento euro. L’analisi è stata effettuata a prezzi costanti.
La notizia viene ripresa dai maggiori quotidiani, La Repubblica pone l’attenzione sul fatto che in Italia sia frequente, nella migliore tradizione levantina, l’usanza di stipulare contratti “pirata” per mantenere i salari sotto il minimo, oltre a calare la qualità delle professioni. Deprofessionalizzazione verosimilmente conseguenza della tradizione levantina di sottopagare i lavoratori con le più svariate causali, anche per risparmiare sugli investimenti in innovazione, ma che alla fine determina anche un danno alle imprese. Con minore professionalità risulta più difficile competere con i concorrenti della globalizzazione. Ne è un esempio il settore della ceramica solo nel 2017 è riuscito a risollevarsi dalla pesante crisi che l’ha colpito a partire dal 2008, evidentemente con notevoli investimenti in innovazione e tagli in salari e personale. Prevedibilmente la congiuntura, per quei settori a basso contenuto tecnologico, sarà comunque sempre più favorevole a quei paesi a più basso costo della manodopera come quelli asiaci ed africani.
Dopo l’infruttuosa stagione, del maggiore sindacato italiano (e non solo), a promuovere campagne per la difesa dei più svariati diritti (meno che il salario), anche pesantemente calpestati dai governi a guida PD (salario compreso), il neosegretario della CGIL Maurizio Landini pare voltare pagina con un impronta maggiormente “salarista” «è interesse di lavoratori e imprese mettere al centro l’aumento degli investimenti e dei salari oltre a una nuova fiscalità seriamente orientata a ridurre gli squilibri e le diseguaglianze, uno dei fenomeni più gravi del nostro tempo, e non a premiare chi ha di più e a punire chi ha di meno come accade con la tassa piatta» (Il Sole 24 Ore 3 marzo 2019). Auguriamoci che si passi dalle parole ai fatti, la prospettiva di qualche aumento salariale può essere la carota per portare in piazza qualche lavoratore in più e conseguentemente provare a riconquistare qualche diritto perso e qualche iscritto.
Chi sta attuando una politica di difesa del proprio reddito sono i lavoratori delle Acciaierie Valbruna, che in questi giorni stanno scioperando per difendere il proprio premio di risultato (LEGGI). La vertenza sembra avere toni molto accessi, tanto che ad uno sciopero articolato per reparto indetto dalle organizzazioni sindacali, l’azienda la risposto con una serrata per l’intera giornata. Il contendere è dovuto al taglio del premio di risultato per il 2018 rispetto all’anno precedente. Secondo Alto Adige la decurtazione sarebbe pari a 500euro per cui i lavoratori si vedrebbero corrispondere solo 1200euro. E’ di rilievo il coordinamento delle rappresentanze sindacali delle province di Vicenza e Bolzano dove hanno sede gli stabilimenti produttivi delle acciaierie (LEGGI).
Altro esempio è la vertenza dei lavoratori del gruppo che stanno manifestando a Roma per il rinnovo del contratto integrativo che riconosca il giusto valore al lavoro dei dipendenti.
Notevole è anche l’accordo integrativo che vede coinvolti i lavoratori di Ansaldo STS. Le organizzazioni sindacali e l’azienda, che opera nel settore del segnalamento ferroviario, di recente entrata a far parte di Hitachi Rail Europe, nel dicembre 2018, hanno siglato un accordo molto articolato che prevede tra l’altro un premio di risultato pari a 3700€ nel 2019, 3900€ nel 2020 e 4100€ nel 2021 (LEGGI).
Dopo questa breve panoramica a livello nazionale, ritornando nella nostra provincia bisogna evidenziare il recente cambio di passo dei sindacati savonesi verso una politica del lavoro più attenta a rilanciare investimenti e retribuzioni (non si sa bene di chi), con i metodi tipici savonesi.
E’ di pochi giorni fa la partecipazione, al completo, dei segretari provinciali della trimurti sindacale Andrea Pasa (CGIL), Claudio Bosio (CISL), Gianni Mazziotta (UIL) oltre al Direttore dell’Unione Industriali della Provincia di Savona Alessandro Berta all’incontro pubblico dal titolo “Lavoro un’urgenza per il nostro territorio” organizzato dalla lista civica Quiliano domani.
Per evitare possibili conflitti di interessi anche il candidato sindaco della lista Quiliano Domani è stato scelto con doviziosa perizia, trattasi dell’ex manager in pensione di Tirreno Power Rodolfo Fersini. Per i partecipanti delle parti sociali e per Fersini l’urgenza riguarda, ad ogni modo, il lavoro ed il salario altrui.
I tre sindacalisti reduci da un autunno caldo e sfiancante per le numerose manifestazioni e brindisi natalizi a sostegno delle vertenze di Bombardier, LaerH e Piaggio Aerospace, senza che si intravveda ancora un esito certo all’orizzonte, vengono richiamati all’ordine dai poteri forti della provincia in vista delle elezioni. Per qualche mese i redditi dei lavoratori potranno aspettare, in fondo il tasso di inflazione non è poi così alto. Chissà se la tecnica dalla carota e del bastone che ha caratterizzato il rapporto tra imprese, politica e sindacato verso i lavoratori riuscirà ad essere determinante anche per queste elezioni.
Comunque, nel caso sia necessario intavolare una trattativa per il rinnovo del contratto integrativo o per una ristrutturazione, per le aziende e per i sindacati savonesi poter contare sulla mediazione ed il sostegno di un politico locale “amico” che conosca bene la materia ed introdotto nell’ambiente, può essere una buona carta da giocarsi nei confronti dei lavoratori, disorientati dall’attuale momento di incertezza politica ed economica e sedati con maestria da anni con le più disparate chiacchere. I lavoratori sono avvertititi.
Tra i partecipanti all’incontro pubblico è da segnalare anche lo storico rappresentante sindacale dello stabilimento Bombardier di Vado Ligure, Bruno Martinazzi, eletto lo scorso anno presidente del Comitato Provinciale INPS di Savona. Con molta probabilità il rappresentante sindacale di Bombardier assieme ai segretari provinciali, erano alla ricerca di qualche interessamento da parte della politica per poter intavolare la trattativa, con l’Unione Industriali e con l’azienda, per la definizione del prossimo premio di risultato dei lavoratori dello stabilimento Bombardier di Vado Ligure.
Infatti, proprio in questi giorni dai cancelli di Bombardier è uscito il primo locomotore della serie Traxx DC3 (LEGGI).
Andrea Mandraccia, segretario provinciale della Fiom CGIL di Savona, dal suo profilo Facebook, elogia lo straordinario lavoro che le maestranze di Bombardier hanno compiuto durante lo scorso anno, per raggiungere l’importante traguardo. “Nonostante le inefficienze del Gruppo Bombardier, la straordinaria passione e la grandissima professionalità dei lavoratori di Vado ha consentito l’inizio del processo di consegna a Mercitalia delle locomotive DC3, indispensabili per il futuro produttivo dello storico sito industriale del nostro territorio. Ora attendiamo a brevissimo fatti concreti da parte del Gruppo e delle Istituzioni per garantire ulteriore produzione in grado di dare stabilità ad una delle eccellenze industriali della nostra provincia per i prossimi anni pronti a fare come sempre, come FIOM e come CGIL Savona, la nostra parte!” è l’appassionata lode che Mandraccia dedica ai lavoratori di Bombardier.
Con gli ottimi risultati ottenuti dai lavoratori di Bombardier durante il 2018, i sindacati savonesi, viste anche le ripetute richieste per il rilancio dei salari provenienti dalle maggiori autorità europee, saranno sicuramente a breve in grado di annunciare il meritato premio di risultato per i lavoratori da loro rappresentati. Se questo premio di risultato è stato ottenuto con i buoni uffici di un politico locale amico tanto di guadagnato in prossimità delle elezioni.