Albisola Superiore

TERREMOTO AD ALBISOLA
Durante il Consiglio Comunale svolto ad Albisola Superiore ieri sera si è toccato politicamente il fondo ed il Senatore ha dimostrato di non avere più la forza per amministrare Albisola.
La legge attuale infatti prevede che due terzi dei consiglieri siano eletti nella lista che vince le elezioni, questo per garantire una maggioranza stabile in grado di garantire la governabilità e rendere le crisi politiche, cosa molto rara, probabilmente unica per un Senatore della Repubblica, segno inequivocabile del fallimento politico (due Consiglieri che escono dalla maggioranza e due Assessori che rimettono le deleghe).

La gestione della cosa pubblica legittima ma verticistica del Sindaco ha portato alla morte politica di questa maggioranza che pur ha stabilito dei contatti con ambienti del centrosinistra, primo tra tutti Luca Becce (politico di punta del PD con numerosi trascorsi, anche attuali, in aziende pubbliche).
Nella penultima assemblea pubblica di due mesi fa il Sindaco aveva aperto una crisi politica affermando che durante il Consiglio Comunale successivo (ndr quello di ieri) avrebbe fatto un rimpasto di Giunta, cercando di allargare la maggioranza, ma questo non è successo.
Infatti nessun consigliere comunale di opposizione che è stato contattato dalla maggioranza è disponibile ad appoggiare il Sindaco Orsi poichè questo percorso politico fin d’ora si è dimostrato tanto fumo e poco arrosto.
Ieri sera in otto consiglieri (il sottoscritto, insieme alla minoranza ed al fuoriuscito dalla maggioranza Mauro Rizzotto) , abbiamo abbandonato il Consiglio Comunale facendo mancare il numero legale.
La riunione è stata bloccata per quasi mezz’ora ed è potuta continuare solo dopo l’arrivo dei due consiglieri Aldo Provenzano e Antonio Saettone, giunti in fretta e furia per consentire la prosecuzione del Consiglio.
Non riesco a capire come due persone brillanti e di cuore come Saettone e Provenzano riescano ad accettare di far parte di questa maggioranza nata morta, tenuta in vita con grandi fatiche.
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