Alassio

Da Alassio Roberto Avogadro
Non toccate la bocciofila
Finalmente si aprirà il Grand Hotel però….

Voci che circolano (vox populi, vox Dei) parlano di un possibile intervento edilizio nell’aerea attualmente occupata dalla bocciofila in Via Borri. Si parla di radere al suolo l’edificio, costruire dei box auto (!) e ricostruire la bocciofila all’ultimo piano della nuova struttura. La prima, fondamentale, domanda che viene spontanea è certamente “a chi giova” questa operazione? Quello che è sicuro, non certo agli Alassini che anzi dovrebbero assistere un’ulteriore speculazione edilizia ai danni della Città. L’attuale sede della Bocciofila, realizzata ne 1997, ha quindi solo 13 anni e ha tutte quelle caratteristiche di sicurezza e confort richieste per una struttura come questa e non ha quindi assolutamente bisogno di alcun intervento che non sia di normale manutenzione. E poi anche volendo sorvolare sull’inutilità dell’intervento che vedrebbe come minimo l’indisponibilità della struttura per almeno due anni, non si potrebbe trascurare l’importanza sociale che la bocciofila ricopre, i suoi più assidui frequentatori sono persone anziane che in quei locali passano i loro pomeriggi… non si potrebbe trascurare l’importanza sportiva della bocciofila una sua chiusura per così lungo tempo comprometterebbe la permanenza ad Alassio della prestigiosissima Targa d’oro, una delle manifestazioni boccistiche più blasonate d’Italia… e non si potrebbero trascurare i risvolti occupazionali per i posti di lavoro che la bocciofila offre e che verrebbero inevitabilmente compromessi. Quindi difendiamo, difendete, la Bocciofila Alassina da questa minaccia e con essa difendiamo un pezzo di tradizione alassina. Basta box, basta speculazioni.

La notizia che il 16 di Dicembre finalmente si aprirà il Grand Hotel è una di quelle che non possono non essere accolte con grande soddisfazione. E’ un percorso che si conclude, un miraggio a lungo inseguito che si concretizza. Questo momento di gioia non deve però farci dimenticare che sono trascorsi dieci anni, penso un po’ troppi, da quando nella primavera del 2001 il Consiglio Comunale da me presieduto aveva approvato l’affidamento dei lavori alla Conicos e che all’interno di questo percorso ci sono stati meriti e demeriti, errori, superficialità e forzature. Per questo penso che l’euforia dell’attuale amministrazione, al di là delle strumentalizzazioni elettorali, sia abbastanza fuori luogo e dovrebbe fondersi anche con una imprescindibile autocritica, autocritica per aver permesso che questa operazione epocale per Alassio anziché svilupparsi nel rigore e nella chiarezza abbia preso vie contorte che ne hanno dilatato i tempi di realizzazione, che hanno dato spazio a contenziosi e a contestazioni ancora in essere e che hanno portato la magistratura ad interessarsi della vicenda. Rivendico per per me e per la mia amministrazione di allora il grosso dei meriti di questa operazione, infatti siamo stati noi che con un percorso lineare e trasparente dal 1994 al 2001 susseguente al bando di gara finalizzato all’individuazione di un soggetto per il recupero dell’albergo, la realizzazione di un parcheggio interrato, il restyling della piazza e la creazione di un centro talassoterapico che ha recuperato dall’incuria questo patrimonio comunale. Nel 2001 abbiamo lasciato in eredità all’amministrazione subentrante un “pacchetto Grand Hotel” che con la delibera di affidamento lavori era pronto a partire.
Per questo l’attuale amministrazione anziché farsi bella con meriti in gran parte non suoi dovrebbe chiedersi e spiegare agli Alassini quali sono stati gli errori, le leggerezze, le forzature che dalla primavera 2001 hanno fatto trascorrere ben10 anni prima che quest’opera, ripeto epocale, potesse essere completata nei suoi aspetti materiale ma non conclusa per quel che riguarda gli strascichi penali ed i contenziosi economici.

 Roberto Avogadro

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