Vado Ligure – Sarà tutto oro quello che luccica?

Con il concludersi della tornata elettorale di primavera dello scorso 26 maggio 2019, a cui hanno seguito tutte le dichiarazioni di esultanza dei vincitori, ci domandiamo se i problemi che riguardano il settore produttivo e lavorativo savonese possano trarre qualche beneficio dai nuovi equilibri politici scaturiti dopo il voto.

Nei comuni tra i 5mila ed i 10mila abitanti, Vado Ligure, inserito nei comuni dell’area di crisi complessa, la lista Lavoriamo con i Vadesi, con il 69,32% dei voti, ha confermato per la seconda volta Monica Giuliano (esponente PD) a sindaco.

In un periodo in cui il sistema socialdemocratico è in profonda crisi, a causa tra l’altro delle politiche che richiedono un sempre maggiore restringimento del welfare per garantire la stabilità dei conti pubblici, anche il consenso nella politica è in continuo calo. In questo contesto il successo della lista di centrosinistra guidata dalla Giuliano pare essere un’eccezione, tanto che alcuni si sono spinti a definire questa affermazione come plebiscitaria o a paragonarla ai fasti dell’epoca del compianto Roberto Peluffo.

Il fatto che non vi siano state liste concorrenti con candidati forti e credibili è sicuramente alla base del successo della lista Lavoriamo con i Vadesi, ciò non ha neppure richiesto una esplicita discesa in campo dei poteri “forti” della provincia, come Unione Industriali e la trimurti sindacale in appoggio alla lista Giuliano. Appoggio dei poteri “forti” che si è invece riscontrato nella campagna elettorale del confinante comune di Quiliano, dove per il candidato sindaco Rodolfo Fersini l’endorsement di Unione Industriali e dei sindacati savonesi non ha certo contribuito ad evitare la sua catastrofica sconfitta.

Andiamo ad analizzare nel dettaglio i risultati delle elezioni vadesi del 26 maggio, dove si potrà notare che a fronte dei 3222 voti per la lista Giuliano, il 69,32% dei voti validi, in termini di consenso risulta appena il 44,14%. Tra i 7300 aventi diritto al voto nel comune di Vado Ligure 4078 elettori non hanno votato per la lista Lavoriamo con i Vadesi. Parlare di voto plebiscitario sembra più che altro un’iperbole propagandistica.

Monica Giuliano non è certo una novità nella vita amministrativa di Vado Ligure, riportiamo per completezza i risultati delle competizioni elettorali a cui ha partecipato negli ultimi anni.

Riguardo ai fasti dell’epoca del compianto Roberto Peluffo, si riportano i risultati delle liste guidate dallo stimato esponente del centrosinistra.

In questo caso se non proprio plebiscitario si può parlare di un consenso ampiamente maggioritario, visto che ben oltre il 60% degli elettori vadesi scelsero Peluffo nelle elezioni del 1995 e del 1999.

Chissà se gli oltre 1500 voti, per oltre un 20% di consenso, che distaccano la migliore prestazione elettorale della lista di centrosinistra della Giuliano nel 2019 da quella di centrosinistra di Peluffo nel 1995, siano forse riferibili alle classi operaie o comunque salariate a cui il centrosinistra non è più in grado di parlare, o meglio che ha letteralmente bastonato in questi ultimi anni.

Notiamo ad esempio che nei mesi precedenti alle elezioni per le due principali realtà industriali del comparto metalmeccanico in crisi della nostra provincia, Piaggio Aerospacee Bombardier (anche se per Bombardier dopo il varo del piano industriale delle ferrovie la situazione è potenzialmente migliorata se non risolta), sono state pronunciate molte parole a supporto dei lavoratori, ora per recuperare il consenso perso, per tutte le forze politiche in generale, forse ora è necessario passare dalle parole ai fatti.

(*) Dati Ministero dell’Interno – Elaborazione Centro Studi Uomini Liberi

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