Una battaglia per le spiagge. Scriviamo ai sindaci dei comuni costieri del savonese e all’Autorità Portuale sul diritto alla fruibilità pubblica delle spiagge

Pubblichiamo la lettera che un cittadino genovese ha inviato al Sindaco Bucci, al difensore civico Cozzi e alla capitaneria di porto. Contiene considerazioni generali molto interessanti sulla fruibilità pubblica delle spiagge….LEGGI LA LETTERA

Perchè anche noi savonesi, non scriviamo ai sindaci dei comuni costieri del savonese e, per il capoluogo e Vado ligure, verso la Autorità di Sistema Portuale Ge-SV chiedendo di intraprendere analoghe iniziative

Facciamo copia e incolla di questo testo e spediamolo

TESTO DA INVIARE PER EMAIL AI SINDACI/ COMMISSARIO PORTO

“Gentile sig. Sindaco/ Commissario,

in vista della predisposizione dei bandi per l’aggiudicazione delle concessioni balneari marittime nel nostro Comune, desidero sottoporLe alcune considerazioni riguardanti l’esigenza a mio avviso prioritaria, di assicurare nella gestione del demanio un’adeguata tutela del buon diritto di quei cittadini che aspirano a poter fruire liberamente delle spiagge e non vogliono più essere costretti obtorto collo ad acquistare i servizi offerti dagli imprenditori balneari, le cui prerogative di concessionari, anche indipendentemente dall’applicazione della cosiddetta “Direttiva Bolkenstein”, dovrebbero essere oggetto di una profonda e radicale revisione; una revisione che dovrebbe traguardare l’obiettivo di scindere totalmente (o comunque il più possibile) la fruizione della spiaggia, che riguardando il godimento di un bene pubblico, non dovrebbe essere soggetta a pagamento, dalla compravendita dei servizi funzionali alla balneazione. L’offerta di tali servizi dovrebbe cessare di interferire in modo tanto pregiudizievole con l’esercizio del diritto alla balneazione; un diritto che non è evidentemente separabile dalla possibilità di accedere liberamente e gratuitamente alla spiaggia e di sostarvi quanto desiderato, con il solo vincolo generale di rispettare le regole della buona educazione e di non ingombrare l’arenile con attrezzature proprie, che non siano il solo telo da mare e la borsa con gli oggetti personali indispensabili, il cui libero porto dovrebbe essere sempre consentito, affinché il diritto alla balneazione, riconosciuto in teoria dalla normativa nazionale vigente (Legge finanziaria n.296/2006, art.1, comma 251) su tutto il litorale balneabile, non sia vanificato nella  pratica dalle circostanze ovvero dall’arroganza di alcuni imprenditori balneari insipienti e dal comportamento ostile dei loro clienti abituali, persuasi, per il solo fatto di avere acquistato alcuni servizi funzionali alla balneazione, di poter escludere tutti gli altri cittadini dalla libera fruizione di un bene comune che, per definizione,  non si può né vendere, né acquistare, appartenendo virtualmente a tutti nella stessa misura.

Confidando sulla Sua sensibilità di primo cittadino, La ringrazio anticipatamente per l’attenzione che mi potrà dedicare e La saluto cordialmente

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