Toh, sorpresa! La Luminosa resta a Savona, per settimane…

Avremo modo di esplorare tutti i problemi che ciò creerà. Cominciamo da questo: le Autorità e gli Enti competenti si saranno posti il problema dei reflui fognari in uscita dalla nave? Una nave con 100 persone a bordo, effettivamente o potenzialmente infette, scarica in un braccio di mare chiuso reflui, a questo punto di tipo sanitario, i quali, ai sensi di legge, debbono subire un pretrattamento prima dello scarico. Sarebbe importante capire come si sia pensato di gestire questo problema.

POLMONI SOTTO ATTACCO (e tocca sempre a noi…)

In un momento in cui, per tutelare la nostra salute ed in particolare quella delle fasce più deboli, dobbiamo coercitivamente restare serrati in casa, venendoci vietata persino una passeggiata notturna, ecco che le “Autorità” pensano bene di costringerci a respirare fumi cancerogeni (i fumi di gasolio sono cancerogeni accertati dallo IARC, Istituto internazionale per la ricerca sul cancro) 24 ore su 24, per settimane, senza potere evitare in alcun modo l’esposizione, tenendo anche conto del fatto che il particolato contenuto nei fumi sembra essere, da studi scientifici, un ottimo veicolante del virus (ricordiamo che la nave non è comunque un sistema chiuso). Pertanto la Cittadinanza subisce una esposizione coatta ad un doppio rischio: quello chimico e quello biologico. Ciò è inaccettabile. Non si tratta di essere “contro” qualcuno, persone o Compagnia. Si tratta di tutelare la salute della collettività. Si trovi per la nave collocazione più idonea di un centro abitato. Spostarla di pochi metri rappresenta un palliativo ridicolo.

Da Savona porto elettrico

 

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