Spostamento a monte della ferrovia nel Ponente Ligure, il parere del WWF, delle associazioni e dei comitati

Spostamento a monte della ferrovia nel Ponente Ligure: per l’Assessore Berrino: «Una volta realizzata quest’opera cambierà drasticamente il modo di viaggiare verso il ponente ligure. » Si, in peggio!

Assistiamo con la recente ed ennesima comunicazione di avanzamento del progetto di spostamento a monte della ferrovia tra Andora e Finale ligure – progetto che con un raddoppio utile a cittadini, al territorio ed a i pendolari ben poco se non nulla ha a che fare – a diverse esternazioni di entusiasmo di cui alcune presentano un’immagine del tutto avulsa dalla realtà.

All’Assessore Berrino rispondiamo – ironicamente – che quest’opera, se cambierà il modo di viaggiare verso il Ponente ligure, lo farà in peggio, come già è accaduto per i cosiddetti “raddoppi” fino ad ora effettuati, con decine realtà del Ponente rimaste isolate, e la vita dei viaggiatori, a parte quella di qualcuno residente nelle vicinanze delle nuove stazioni dislocate fuori dai centri urbani, peggiorata, in particolar luogo quella degli utenti più deboli, come gli studenti e gli anziani.

Ma rispondiamo invece meno ironicamente, che l’aumento del numero dei treni circolanti non dipende da questo cosiddetto “raddoppio”, ma dalla Regione e nella fattispecie dall’operato dell’Assessorato ai trasporti della Regione Liguria, e dalla volontà di finanziare maggiore servizio, cosa che si può fare già adesso, vista la tragica situazione di località del Ponente con “buchi” anche di ore. Basta vedere gli orari di decenni fa, quando ancora nemmeno era stata realizzata la nuova tratta tra Ospedaletti e San Lorenzo, e ci si rende conto, orario alla mano, che circolavano complessivamente nel Ponente più treni un tempo di adesso.

Sarebbe anche ora di guardare la realtà con approccio oggettivo, e non continuare ad alimentare – inconsapevolmente o meno – miti sulla “linea dell’ottocento” o sul “binario unico”: che il tracciato sia dell’800 è meno rilevante rispetto a come è tenuta e mantenuta in servizio l’infrastruttura. In quanto al mito del “binario unico” come archetipo di inefficienza, se dopo aver attivato le due tratte tra Ospedaletti e San Lorenzo e tra San Lorenzo ed Andora la situazione sarebbe ancora così tragica, con la speranza di ipotetico miglioramento affidato alla nuova tratta Andora – Finale, allora vuol dire che, palesemente, le due tratte nuove non hanno portato i benefici annunciati e promessi in passato.

Che la Regione Liguria e l’Assessorato ai trasporti si attivino per incrementare il servizio – oggi – cosa questa sì che cambierebbe il modo di viaggiare verso il Ponente (e nel Ponente) ma in meglio, e si pongano come soggetto attivo verso RFI affinché ripristini i binari di incrocio e di precedenza eliminati o disabilitati nel Ponente e in tutta la Regione, con drammatiche conseguenze sulle prestazioni del servizio e sulle velocità di percorrenza, e metta in campo di impianti tecnologie di segnalamento di nuova generazione, cosa prevista in diverse altre realtà regionali.

Capiamo certo le difficoltà dei Sindaci del Ponente consapevoli di quanto questo progetto di spostamento a monte sia deleterio ma pensano forse di non avere strumenti per incidere sulle scelte. Sperare in fantomatiche navette che o non ci sono o sono fallimentari (basta vedere la situazione attuale) o che non ci saranno mai e se ci saranno finiranno per gravare ulteriormente sulle casse comunali, non è la soluzione.

Ai Sindaci chiediamo di continuare a difendere cittadini, territorio, ambiente, paesaggio ed economia turistica ed agricola, facendo pressione in modo coeso verso i loro raggruppamenti di riferimento nazionali affinché venga definitivamente archiviato questo progetto di spostamento a monte e si metta invece mano ad un progetto di raddoppio in sede, chiedendo investimenti per la realizzazione per i sottopassi veicolari e pedonali per eliminare le conflittualità sul tessuto urbano, e alla Regione che incrementi il servizio ferroviario, ora.

 

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