Senza te o con te

Anche il pensiero di oggi inizia con un titolo di una famosa canzone; di Annalisa Minetti.
Nei giorni scorsi abbiamo assistito attoniti allo psicodramma andato in scena in quel del consiglio regionale della Liguria.
Come era previsto non passa la mozione di sfiducia presentata dalla sinistra nei confronti del Governatore Toti in quanto il centro destra, ritrovando lo smalto dei giorni migliori, fa quadrato si ricompatta proteggendo se stesso e il Presidente.
Il Governatore Toti è accusato di corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio. È finito agli arresti domiciliari in un’inchiesta in cui sono 25 gli indagati e 10, compreso il presidente della Regione, i destinatari di misure cautelari. Nell’ordinanza di custodia il Gip scrive che “in occasione e in concomitanza delle quattro competizioni elettorali che si sono susseguite” in 18 mesi dal 2021 al 2022  “Toti, pressato dalla necessità di reperire fondi per affrontare la campagna elettorale, ha messo a disposizione la propria funzione e i propri poteri per favore di interessi privati, in cambio di finanziamenti, reiterando il meccanismo con diversi imprenditori”.

Come sempre siamo garantisti per cui non emettiamo sentenze nè giudizi personali lo faranno gli organi preposti.
Riteniamo che la postura istituzionale, il rispetto del ruolo che ricopre dovevano prevedere la scelta di dimettersi.
Ministra tedesca della Difesa Christine Lambrecht (57 anni) ha presentato le sue dimissioni, travolta da polemiche e incomprensioni.
L’ultima delle quali, la vicenda dei carri armati tedeschi Leopard 2, negati dalla Germania all’Ucraina e offerti – viceversa – dalla Polonia a Kiev.
Ma Christine Lambrecht (SPD) era nel mirino della critica da tempo: accusata, tra l’altro, di aver portato con sé il figlio su un elicottero governativo, di aver sottovalutato i problemi dei veicoli da combattimento Puma (di fabbricazione tedesca, destinati alla Nato), difettosi, e per alcune goffe apparizioni pubbliche.
Raab Dominic guardasigilli inglese ha rassegnato le dimissioni a seguito di un’indagine indipendente sulle accuse a suo carico per bullismo nei confronti di dipendenti pubblici dello staff. A conclusioni di 8 denunce formali secondo le quali Raab si sarebbe comportato in modo offensivo nei confronti del personale durante un precedente periodo, mentre era in carica come ministro degli Esteri.
Sesso e politica: un binomio sempre all’ordine del giorno negli Usa. Basti pensare alla vicenda che ha coinvolto in questi giorni, Bob Filner, il sindaco di San Diego, denunciato e subito dimessosi per aver molestato sette donne.
Tutti reati gravi per carità, ma che dimostrano palesemente che appena scatta l’accusa gli accusati soprattutto se rivestono ruoli importanti si dimettono immediatamente.
Sono stati 18 i voti contrari (l’intero centrodestra) e 11 i favorevoli (Pd, Lista Sansa, M5S e Linea Condivisa). Assente perché in congedo per “motivi personali” il capogruppo di Azione, che non ha firmato il documento.
Ripetiamo sono richieste le dimissioni e per chi vi scrive atto dovuto per rispetto della carica pubblica che si ricopre, come privato cittadino Giovanni Toti per noi fino a sentenza definitiva non è colpevole.

https://www.corriere.it/

Da Presidente di Regione della nostra regione ha il dovere di tenere lontano da tali situazioni l’istituzione che rappresenta agendo come qualsiasi rappresentante pubblico fa, come abbiano visto, in giro per Europa anche in presenza di accuse meno gravi.
In Germania fa scandalo copiare una tesi. E così, alla fine, il ministro della Difesa, Karl-Theodor zu Guttenberg si è dimesso. Dopo essere stato accusato di avere ottenuto un dottorato di ricerca dall’università di Bayreuth presentando un lavoro finale che per il 70 per cento era stato fatto con un copia-incolla. E senza che venissero citate le fonti.
Capite cosa intendo?
Purtroppo Toti non ha ritenuto neccessario dimettersi, tenendo la regione ostaggio delle sue vicende personali.
Tenetelo a mente le elezioni regionali si avvicinano….Ricordando anche i nomi di chi non hanno pensato alla dignità dei liguri ma come sempre alle loro poltrone.

 

Roberto Paolino

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