Sciopero e corteo dei lavoratori Bombardier  per le vie di Savona

I lavoratori di Bombardier hanno nuovamente indetto uno sciopero con manifestazione, per contrastare l’ipotesi di chiusura dello stabilimento di Vado Ligure una volta terminata, nella seconda metà del 2019,  la commessa dei locomotori DC3.

Agire con un anno di anticipo, per alcuni, potrebbe sembrare essere troppo prudenti, ma nel campo delle commesse ferroviarie, visti i tempi che gli operatori ferroviari impiegano per assegnare una commessa un anno potrebbe anche essere poco.

Inoltre bisogna tenere conto che molte decisioni dipendono dai tempi dalla politica, visto che molti operatori come Trenitalia o Mercitalia sono a totale partecipazione pubblica.

La politica in questo momento pare essere assente visto, che l’agenda del governo a maggioranza Lega di Salvini e Movimento Cinque Stelle di politica industriale, nella seconda manifattura d’Europa, parla poco.

Sarebbe poi una vergogna che dopo tutto l’impegno messo da lavoratori, istituzioni e politica per ottenere il riconoscimento di area di crisi complessa del savonese, si perdesse uno stabilimento esistente da oltre un secolo, con man d’opera qualificata, basso impatto ambientale ed alto valore aggiunto. Senza contare le ripercussioni sull’indotto, in un territorio già pesantemente colpito da molte chiusure di industrie, per cui si è fatto poco o niente per salvarle.

Per i lavoratori di Bombardier sarà dura riconquistare la credibilità perduta, ma è necessario perseverare.

Solo le realtà industriali che hanno saputo mantenere alta la tensione sociale sul loro stato di crisi, sono riuscite ad ottenere risultati.

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