Sbagliato chiamare turisti i crocieristi

Sbagliato chiamare turisti i crocieristi
Il crocierismo genera ricavi dovuti alle spese dei turisti-crocieristi in città e alle spese delle compagnie di crociera relative all’approdo, stazionamento e rifornimento delle navi, e costi non monetari per le esternalità negative determinate dal traffico navale, dovuti all’inquinamento dell’aria, del mare e agli effetti dei gas serra sul cambiamento climatico
A Savona siamo abituati a chiamare i croceristi ” turisti” ma, a quanto pare, sbagliamo!
Sappiamo che i passeggeri che si imbarcano, sbarcano, transitano dalle navi da crociera sono 1 milione e 700 mila circa, una cifra del tutto ragguardevole. Ma non tutti sono turisti.
Secondo l’organizzazione mondiale del turismo è considerato “ turista è chiunque viaggi in paesi diversi da quello in cui ha la sua residenza abituale, al di fuori del proprio ambiente quotidiano per un periodo di almeno una notte ma non superiore ad un anno e il cui scopo abituale sia diverso dall’ esercizio dall’esercizio di ogni attività remunerata” (UNWTO: Basic Glossary). In altre parole chi parte e arriva con una crociera e lascia subito la città non può essere considerato turista; è chiamato più propriamente escursionista.
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