raccolta firme

La legge è uguale per tutti… quando non rompe le scatole…
La raccolta delle firme per la presentazione delle liste ha un solo scopo: impedire che movimenti indipendenti slegati dai partiti, quindi con grandi difficoltà organizzative e poco denaro da spendere, entrino in gioco e magari cambino qualche equilibrio…

Non sono garanzia di democrazia ma l’esatto contrario. L’eliminazione a Savona del PCL di Ferrando alle provinciali ha impedito di fatto il voto a chi ancora si “ostina” ad essere comunista, ma anche alla Destra di Ugo Ghione persona sicuramente onesta, seria e capace anche se lontana dalle mie idee personali. La Costituzione parla del diritto di ogni singolo cittadino di esprimere le proprie scelte, non mi risulta parli di maggioranze… Succede poi che l’arroganza di un partito che vive la raccolta firme unicamente  proprio come impedimento ad altri faccia combinare pasticci, a Savona come a Roma in questa tornata elettorale, allora apriti cielo… I giudici che applicano la stessa legge per tutti, auguriamoci possano continuare a farlo, diventano pericolosissimi sovversivi ovviamente comunisti. Il governo vara provvedimenti interpretativi d’urgenza, come dire che se frego una radio in un supermercato posso sperare il giudice mi assolva perché avevo il diritto di ascoltare musica. Ci si appella alla piazza come ultimo baluardo della democrazia, sempre non sia per difendere poveracci massacrati per la sete di petrolio perché altrimenti diventa strumento di appoggio al terrorismo. Questo non è più un Paese libero, a questo punto davvero solo una Magistratura forte e compatta può impedire una deriva autoritaria mascherata dei finti avversari della santa alleanza PD-PDL. Forza e compattezza che non significano mandare in galera tutti ma applicare le leggi senza essere aggrediti quando toccano grandi interessi. Servono altri Falcone, altri Borsellino, per loro si bisognerebbe scendere in piazza una volta al giorno per ricordare quanto siano stati dalla “nostra” parte. Scendere in piazza per difendere i loro colleghi che garantiscono, cercano di garantire, un Paese normale e vengono per questo sputtanati, accusati di mille nefandezze, oscurati e minacciati nelle carriere. Siamo circondati da una nuova Tangentopoli dove denaro e favori sessuali scorrono a fiumi ma è quasi proibito parlarne, da brindisi davanti ad un terremoto portatore di business e chissenefrega delle vittime, da manifesti di candidati che neppure sanno dove vivono altrimenti invece di faccioni sorridenti e slogan da discount metterebbero lacrimatoi per chi non sa più dove sbattere la testa. Da svuotare regolarmente ogni giorno…

 Falco Savonese

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