Piattaforma di Vado e ferrovia Savona-Piemonte

PIATTAFORMA PORTUALE DI VADO L. (2019) 
E FERROVIA SAVONA-PIEMONTE
Egregi
Presidente AdSPMLO Signorini / Presidente Regione Liguria Toti,
l’entrata in esercizio della piattaforma terminal containers di Vado Ligure (2019) farà esplodere il grave problema dello smaltimento dei nuovi ingenti traffici marittimi oltre giogo (es. Terminal Ferroviario di Orbassano, Torino) che insisteranno in un territorio fragile, privo di infrastrutture adeguate, col rischio di conflitti gravi col territorio
… 
La new entry logistica andrà ad aggravare una situazione già peraltro critica da più di 40 anni del servizio ferroviario passeggeri Torino-Riviera, assolutamente inadeguato, che impone fin da ora (e forse è già tardi) una urgente e seria riflessione sulle infrastrutture ferroviarie del comprensorio savonese e la necessità di apportare correttivi e upgrading.
Nulla di nuovo, peraltro, sono grida che escono dal profondo del territorio da decenni, a qualsiasi livello di associazioni ed enti del territorio, fattore critico che è una delle ragioni del mancato sviluppo di aree potenzialmente preziose, viziate dalla inefficienza dei collegamenti e delle infrastrutture soprattutto ferroviarie in primis.
Due sono gli interventi indispensabili e urgenti da mettere sul tavolo delle ferrovie:
(1) secondo binario in sede già predisposta tra Savona e S. Giuseppe di Cairo via Altare, nuove tracce per le merci e passeggeri;
 
(2) l’eliminazione del collo di bottiglia e con limitazioni dovute alle pendenze, alla tortuosità e vetustà della linea tra S. Giuseppe di Cairo e Ceva con una variante di 20 km in doppio binario.
 
Un terzo (3) punto, forse meglio rinominarlo PUNTO ZERO per cui parlare di indispensabile è assolutamente riduttivo, riguarda l’annoso problema della messa in sicurezza della tratta Finale Ligure – Andora con la nuova variante da realizzare in doppio binario, la cui importanza è ben nota a qualsiasi livello associativo, istituzionale e ministeriale. Ciò nonostante, ancora oggi a livello nazionale (CIPE) non emerge a sufficienza la necessità di completare una tratta ottocentesca a binario unico e a rischio, che tiene in scacco lo sviluppo della Liguria da troppo tempo, in concreto siamo praticamente all’anno zero, nonostante tutto.
Signori Presidenti, mi pare indiscutibile l’urgenza e la gravità della situazione che impone atti concreti e convergenze di intenti per traguardare l’uscita da una pluridecennale impasse non più tollerabile.
Buon lavoro.
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