Petrolchimico a Vado Ligure nella piattaforma Maersk? Un’ipotesi più che attendibile

Già nel 2012 l’ipotesi che il porto-petroli di Multedo potesse traslocare a Porto Vado esisteva ed era concreta, oggi potrebbe diventare realtà.

Ecco un comunicato uscito dal Consiglio comunale di Genova Voltri il  3 aprile 2019

Petrolchimico a Vado?

Ieri sera a Voltri il consiglio di Municipio si è riunito nel teatro del Ponente per ascoltare Signorini Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale principalmente sul tema della ricollocazione del petrolchimico da Multedo. Dopo aver ripetuto diverse volte che mai ci sarà una ricollocazione senza il consenso dei territori (quale territorio potrà mai accettare? ) a una domanda precisa del consigliere Marika Cassimatis: Non essendoci nessun sito dell’area metropolitana genovese in grado di rispettare la normativa di sicurezza sui nuovi impianti secondo anche la legge Seveso III, l’ipotesi di collocare il petrolchimico a Vado, utilizzando il pennello della piattaforma Maersk certamente più lontana dall’area abitata (1.5 km) , è un progetto al quale state lavorando? Esiste questa possibilità? Mi risponda presidente Signorini visto che è lei, presidente dell’Autorità Portuale a decidere a chi darà lo spazio a mare, e quindi la delocalizzazione definitiva del Petrolchimico, e non il Sindaco (peraltro ieri assente)?”

Signorini ha risposto: Si è una ipotesi al quale stiamo lavorando. Il petrolchimico a Vado presenta minori criticità sulla sicurezza anche se ci sono ancora problemi tecnici da risolvere per il collegamento ferroviario”.

Ecco cosa scriveva il SecoloXIX nel 2012

L’ipotesi che il porto-petroli di Multedo traslochi a Porto Vado esiste ed è concreta. Per ora è soltanto un’ipotesi ma ieri è stata confermata da più parti anche se nessuno degli attori coinvolti nella vicenda (Comune di Genova, Eni, Carmagnani Spa e Superba) si è voluto esporre in prima persona chiarendone i dettagli. Però è proprio su Porto Vado che Eni avrebbe messo gli occhi nel prospettare la “delocalizzazione” degli operatori petrolchimici – appunto le aziende Carmagnani e Superba – oggi operative a Genova Multedo.

Tra l’altro uno dei due “vettori”, la Carmagnani Spa specializzata da oltre un secolo nel commercio di prodotti chimici e petrolchimici, ieri ha confermato l’esistenza di questa trattativa. «È vero, siamo disponibili a fare uno studio per valutare la delocalizzazione da Multedo – è la stringata conferma dell’azienda genovese – teniamo però conto che non è la prima volta che si fanno ipotesi di trasferimento e che finora nessuna si è concretizzata. In ogni caso precisiamo che la nostra azienda non tratta materiale infiammabile, quindi non è il caso di considerarlo un trasloco a rischio per chi ci potrebbe ricevere».

Il nome della destinazione finale di Porto Vado non è stato fatto nelle dichiarazioni ufficiali ma solo perché l’accordo tra le parti, in particolare Eni e Comune di Genova che si sono incontrati lunedì, ha imposto di non farne per non creare caos ma la sostanza è che l’anticipazione sul sito di Porto Vado ad opera del Secolo XIX ieri ha trovato più conferme così come il piano di sdoppiamento di Eni dell’attuale sito di Multedo: metà nel porto di Genova, l’altra a Porto Vado, sempre usando aree e pontili già in possesso della società petrolifera.

In tutto questo la cosa davvero sorprendente è che del piano nessuno abbia ancora parlato alle istituzioni savonesi, né al Comune di Vado né soprattutto all’Autorità portuale di Savona che infatti anche ieri hanno giurato di non saperne nulla e parlato persino di «bufala». Ma c’è da capire se la sorpresa degli enti savonesi sia reale o magari strategica per altri motivi. Soprattutto l’ente portuale di Rino Canavese stupisce possa davvero aver “subito” un progetto del genere, per quanto ancora in embrione, senza averne mai neppure parlato con i soggetti interessati. E quindi c’è da capire se l’irritazione della prima reazione di Canavese («la Carmagnani a Vado? È come dire che gli asini volano» ha detto lunedì sera) sia dovuta alla rabbia per un’anticipazione che avrebbe voluto evitare o se realmente alla sua contrarietà per questa soluzione. Impossibile saperlo per il momento.

Chi invece ieri non si è sottratto al confronto sul tema ma continuando a sparare saette verso Genova e il sindaco Marta Vincenzi, è stato il sindaco di Vado Attilio Caviglia, furente con la collega genovese per quello che continua a considerare uno «sgarbo». «Io oggi non ho fatto alcuna verifica né con l’Eni né con la Carmagnani né con la Superba né tanto meno con il Comune di Genova perché non ritengo di doverle fare – ha detto arrabbiatissimo Caviglia – anche solo chiedere informazioni, infatti, significa in qualche modo considerare l’ipotesi verosimile o fattibile laddove il sottoscritto non lo pensa, quindi non sarò certo io a muovermi per capire cosa hanno in mente i genovesi. Al sindaco di Genova, però, suggerisco un maggiore rispetto istituzionale verso altri Comuni e visto che siamo in tema di trattative gli annuncio che siamo noi vadesi interessati a far sbarcare sul suo Comune alcune attività che qui sono di troppo. Quindi invece di prenderci noi, nel nostro territorio, ciò che loro non vogliono più a Multedo, propongo di invertire il rapporto: si prendano loro qualcosa di nostro e facciamola finita con il considerare Vado la sede di tutto ciò che è sgradito. Al di la di tutto, comunque, voglio considerarla una bufala e non sentirne più parlare». E naturalmente l’ipotesi ha già allarmato i Comitati ambientali di Vado già pronti a fare le barricate per dire no a questo “sbarco”.

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