Luigi Bertoldi scrive ai Cellaschi

Cari cellaschi,

cinque anni fa, in occasione delle ultime elezioni, il gruppo di cui facevo parte si era preparato per presentare una propria lista civica per dare al nostro paese la possibilità di risollevarsi da una crisi pluriennale che l’affliggeva e che continua ad affliggerlo. Avevamo infatti avvertito la volontà popolare di cambiare rotta e uomini di governo.

Poco tempo mancava alla data delle elezioni e la situazione sembrava favorevole per ottenere il risultato sperato, ma, negli ultimi giorni, le solite manovre dei soliti manovratori avevano reso inevitabile la loro vittoria. Decidemmo, così, di ritirarci, lasciando il campo a due sole liste, provenienti entrambe dallo stesso vertice e, con un appello alla cittadinanza, trasformammo le elezioni in un referendum pro o contro il gruppo dominante, avvertendo, comunque, che le cose non sarebbero cambiate, così come è stato. Ottenemmo, però, che finalmente la maggioranza dei cittadini cellaschi dicesse un ufficiale e clamoroso NO alla continuazione del passato.

Il primo, necessario, passo era stato fatto. Ora si deve concludere!

La situazione che si presenta è sostanzialmente sempre la stessa: si sono annunciate tre liste, tutte discendenti dalla stessa matrice ma presentate come antagoniste, e una quarta che certamente non ha l’obiettivo di vincere ma ha il compito di occupare uno spazio politico e, se mantenuta, di frantumare gli eventuali avversari delle tre liste. Se non si presentano altri contendenti, probabilmente sparirà, come, forse, anche altre.

Rinnoviamo l’appello, questa volta definitivo. Se non si riesce adesso non si riuscirà più per chissà quanto tempo. Il risultato, cari concittadini, è rimasto nelle vostre mani e lo detenete da cinque anni: rifate quello che, con coraggio, avete già fatto; siete così tanti da rendere certa la vittoria, con la differenza che, questa volta, potrete votare una vera lista di cambiamento.

Sono nelle condizioni di potervelo garantire: la mia età vi dice che non ho aspirazioni politiche, il mio passato vi dice che non ho vane ambizioni personali (sono stato animatore della vita politica comunale senza mai candidarmi a sindaco, ho sempre ceduto il passo), non faccio parte di alcuna lobby, da tempo non sono più tifoso di alcuna formazione partitica, sono mosso dall’unico desiderio personale di essere esaudito nella fame e sete di giustizia che ho in favore del mio paese.

Correrete un solo rischio, che però sarà soprattutto mio: dover ritornare, prima della fine del mandato, all’edificio delle scuole elementari, dove dovrete apporre nuovamente una croce su una scheda; ma, in quanto a impegno, sarà coma andare a prendere un caffè.

Nel gruppo non siamo più tutti quelli della volta scorsa, perché alcuni si sono trasferiti, ma siamo un buon numero; dimostrateci il vostro sostegno, in qualunque modo, e andremo avanti facendo la nostra parte,  rendendovi nel contempo partecipi in tutto, anche nella composizione finale della lista.

Nei prossimi giorni vi renderò edotti di aspetti che nessuno ha mai considerato e di fatti dei quali nessuno vi ha mai dato completa spiegazione.

Salviamo Celle!

Luigi Bertoldi

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