Lettera aperta al Sindaco Berruti

LETTERA APERTA DI FRANCO COSTANTINO  AL SIG. SINDACO BERRUTI 
Se Lei e’ rimasto soddisfatto delle decisioni prese in seno del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica che si è svolto ieri mattina presso la Prefettura di Savona io non posso dichiararmi altrettanto,ovvero quando si afferma…

“…Abbiamo inoltre individuato l’esigenza di presidiare in misura straordinaria, nel periodo estivo, la Darsena e il Prolungamento a Mare, affinché il divertimento e lo svago di tutti siano garantiti nella massima sicurezza. Insomma le attività di controllo saranno ulteriormente estese ai luoghi di aggregazione giovanile grazie al coordinamento operativo delle Forze dell’Ordine…………. “

L’abbandono delle giovani generazioni a se stesse in certi ambienti urbani e suburbani ha provocato un gigantesco uso ed abuso di droga,alcool ed un vertiginoso incremento di episodi legati direttamente e indirettamente alla piccola delinquenza, al bullismo ma  nessuno ,o poche volte, è attratto a rivolgere la propria attenzione sulle cause di tutto cio.

La domanda che sicuramente dovrà essere affrontata è quella della non autosufficienza della amministrazione comunale con i suoi mezzi e le sue strutture nell’educare i giovani, e della necessità di stabilire tavoli di confronto e collaborazione con la realtà pubblica, con la scuola,  di chiedere riconoscimento per la propria attività educativa.

 
Ma sopra tutti e sopra tutto, il fenomeno che più caratterizza i giovani d’oggi, sia adolescenti che oltre i diciott’anni, è la ricerca di spazi di vita propri, di luoghi in cui passare il tempo senza pagare pedaggi, né fisici, né di simboli, né di immagine: la banda, il muretto, la squadra, la compagnia, il gruppo musicale, la piazzetta, le vasche del corso, la spiaggia, i concerti, il pub, la discoteca, la notte, l’automobile; gli spazi virtuali, la musica, il fumetto e internet.

Li hanno sempre chiamati spazi vitali, io oggi li chiamo spazi dell’ambivalenza, perché è in essi che il giovane risolve gli esiti della sua vita, decide da che parte stare, definisce le sue scelte, prende le sue decisioni.

Ogni decisione deve essere “live”, in un contesto in cui pulsa l’esistenza, l’amicizia, il sentirsi vivo e libero.

Sono quattro o cinque decenni che i giovani si costruiscono loro luoghi, si defilano dalla realtà adulta, inventano una sorta di società parallela, sicuramente non autosufficiente, ma del tutto impermeabile a presenze non gradite di adulti, si costituiscono come una questione o almeno una sottocultura.

Qui, anziché nei luoghi istituzionali a ciò dedicati, come la scuola, la parrocchia, la famiglia, i giovani pongono la forza e l’emotività necessarie per andare avanti nella vita e per decidere che farne.

Ce ne potremmo scandalizzare, ma è così.

Per le relazioni affettive, per la decisione degli studi da compiere, per i rapporti sociali spesso influiscono di più questi mondi vitali che il giovane si crea che i nostri luoghi istituzionali.

Il primo punto da cui partire è la realizzazione nella Città di Savona di un’adeguata conoscenza della devianza e della criminalità minorile, del suo sfruttamento da parte della criminalità adulta e della costante evoluzione di tali fenomeni.

In secondo luogo bisogna rivedere la prospettiva degli interventi da svolgere, tenendo conto dell’accentuarsi della crisi della famiglia e del fatto che il fenomeno della devianza sì sta estendendo, tanto da non essere più solo “minorile”, ma ampliandosi all’intera famiglia e divenendo perciò “devianza familiare“

Occorre che gli interventi di recupero da svolgere non siano mirati solo ai minorenni, ma si estendano anche ai genitori, responsabilizzandoli.
E’ necessario sostenere la ricerca di strumenti alternativi a quello giudiziario e poliziesco  per la risoluzione dei conflitti.

Gli interventi sul territorio devono quindi sostenere la famiglia nel suo compito genitoriale, potenziare i servizi per le famiglie e i minori in difficoltà, attivare collaborazioni educative tra realtà scolastiche ed extrascolastiche al fine di prevenire il disagio adolescenziale e l’abbandono del sistema formativo, attivare nuove strategie formative nei confronti degli adolescenti problematici che abbandonano i percorsi previsti dall’obbligo formativo, ed infine, sostenere le libere aggregazioni giovanili nella creazione di opportunità positive nel tempo libero.

La presenza dello Stato espressa solamente con la creazione di una massiccia presenza delle forze di Polizia sul territorio appare alquanto insufficente ed altresi potrebbe risultare un triste e sbrigativo alibi con effetti indesiderati.

 Se si vuole intrvenire efficacemente e ridimensionare lo stato di insicurezza che si è determinato attraverso l’escalation di risse e atti di violenza sul NS territorio bisogna in primis andare a  cercare i volti noti: i delinquenti abituali e i nulla facenti che non sanno spiegare di cosa vivono e che sono stanziali nei soliti BAR.

La città di Savona è talmente piccola che conosciamo tutti e siamo in grado di riconscere i volti noti e attraverso un incessante controllo di queste persone che si arresteranno gli episodi di violenza.

( Aspetto sicuramente inquitante che si tratta di italiani “puri” o di naturalizzati in quanto terza generazione riapetto i genitori immigrati qui in Italia ).

Di giorno Piazza del Popolo sul lato dx ,proveniendo da Via Paleocapa, è frequentata da persone anziane di diverse nazionalità e da persone che lavorano di mattina e di sera nei ristoranti.

Dalle ore 18:00 sempre sullo stesso lato incominciano ad arrivare dal lavoro persone sporche e stanche: basta controllare le mani e i vestiti pieni di calce, di polvere e di pittura.

E’ su queste persone che dobbiamo esercitare il NS diritto di vivere sereni in città ?

E’ su  queste persone che quotidianamente l’attività di prevenzione , di indagine e di contrasto deve essere rivolta ?

Il degrado in Piazza del Popolo è di carattere  urbano e ambientale. Le caratteristiche di relazione umane è di qualità ben superiore dei cosidetti salottini del quadrilattero.

Bisogna intervenire sulla pulizia del verde in orrizontale e verticale, sull’arredo urbano, sull’illuminazione, ect.ect. ma certamente non sulle persone che non disturbano e passano innoservate.

 Il Capogruppo Partito Socialista Italiano   III° Circoscrizione           Franco Costantino

 

 

 

 

 

Condividi

Lascia un commento