Le norme del Piano di Bacino sul rischio idrogeologico sono ormai superate

Sui quotidiani di ieri è apparsa una intervista di un noto esponente della minoranza in Regione che distrugge a parole la riformulazione delle norme dei piani di bacino da parte dell’autorità preposta.
Verde è Popolare rappresenta i valori ambientali che sono presenti nel centrodestra l’ambiente non è un tema di sinistra e un continuo NO a tutto, crede che ormai la Liguria abbia fatto notevoli passi avanti sul rischio idraulico del territorio regionale grazie all’impegno del Presidente Toti e dell’Assessore Giampedrone e di ingenti risorse pubbliche a carico della Regione.
Le norme del Piano di Bacino sul rischio idrogeologico sono ormai superate non solo dai vent’anni passati dalla loro approvazione ma anche da uno sforzo corale di regione e comuni.
La prevenzione dal rischio idrogeologico non la si ottiene vietando nei centri abitati ogni minimo intervento edilizio e di mantenere distanze assurde perché in presenza di qualche piccolo rio che ad oggi hanno solo più funzione di smaltimento delle acque meteoriche.
Non è possibile bloccare la riqualificazione edilizia degli edifici e del tessuto urbano voluta dalla regione che sta dando ottimi frutti solo esclusivamente per demagogia politica.
Si sa che le forze di sinistra non sanno percorrere vie mediane sono sempre per il NO specie in campo edilizio. Le forze ambientaliste radicali di cui la sinistra in regione si fa portavoce non sanno coniugare sicurezza del territorio con lo sviluppo di una regione che va verso la modernità, verso il lavoro che nonostante gli sforzi di questi anni ha fame di opere pubbliche come strade, autostrade,
ferrovie.
Gridano ai pericoli di catastrofi inesistenti per un piccolo scolo delle acque ma non vedono i frutti ambientali che portano operazioni di riqualificazione del patrimonio edilizio che l’assessore regionale Scajola sta portando avanti in tutta la Regione. Immobili più performanti sotto il profilo ambientale fanno bene all’ambiente mentre l’ambientalismo di sinistra fatta solo di pericoli immaginari non porta sviluppo moderno dell’ambiente regionale.
Quindi bene ha fatto la Regione a mettere mano ad una normativa vecchia di vent’anni che non teneva conte delle molteplici operazioni contro il dissesto idrogeologico messe in atto dalla Regione e finalmente i Comuni potranno consentire interventi edilizi in presenza non tanto di un piccolo rio che la normativa trattava come un fiume ma di una non sproporzionata legislazione di divieti a prescindere dal territorio che viene coinvolto in un progetto. Noi andiamo oltre chiediamo allaRegione una normativa chiara per la realizzazione di opere pubbliche o di opere a scomputo realizzate dai privati, in presenza di rii tombinati, oltre ad una ricognizione territoriale operata dai comuni sulle reali condizioni presenti in tema di rischio idraulico.
Savona 29.05.2023
Luigi TEZEL
Elda Olin Verney
Commissari Ponente Ligure (Savona e Imperia)

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