Secondo quanto riportato su “La Stampa” di domenica 23 settembre 2018, il Sindaco Caprioglio, in occasione della visita del sottosegretario all’interno, Stefano Candiani (Lega di Salvini), avvenuta venerdì 21 settembre, avrebbe lanciato un segnale di allarme, riguardo allo stato di degrado in cui versano diverse zone della città. Le aree sotto attenzione, per presunti problemi di “sicurezza”, sarebbero piazza del Popolo e piazza delle Nazioni. Il sindaco Caprioglio avrebbe richiesto che il “dossier Savona” finisca sul tavolo romano.
A tale riguardo ci si domanda se l’allarme “sicurezza” lanciato dal sindaco Caprioglio, sia anche supportato dalle relative statistiche delle autorità di pubblica sicurezza, dove siano emersi aumenti sensibili di reati commessi nelle zone sotto esame, o si sia più che altro di fronte a riscontri di tipo soggettivo, amplificati magari dall’agenda e dalla propaganda politica del momento.
Il Secolo XIX, su un articolo dell’8 marzo 2018, dava la notizia che Il campetto di calcio nel quartiere di Santa Rita verrebbe dato in gestione dall’Usei, l’associazione degli ecuadoriani in Italia. Il progetto dovrebbe essere un esempio di integrazione, favorito dalla giunta leghista. Sull’articolo veniva riportata la dichiarazione del vicesindaco leghista Massimo Arecco «Accogliamo tutte le iniziative che favoriscono l’integrazione e che portano un vantaggio, in primis, agli italiani». Il sindaco Caprioglio ha inoltre aggiunto «Si tratta di un esempio concreto e fattivo di inclusione».
Anche la Usei affida la propria posizione ad una nota su Facebook ponendo un quesito “allora la nostra domanda è: se tutte queste persone che oggi criticano negativamente questa proposta sapevano già come risolvere la situazione del degrado di questa parte della città, allora, perché non vi sono attivati prima? Essere parte del problema è semplice, ma noi vogliamo essere parte della soluzione”.
Anche l’Enpa si fa promotrice di una proposta, richiedendo che venga ripristinata un’area canina presente fino a diversi anni fa all’interno dei giardini di Piazza delle Nazioni e spostata dalla giunta Ruggeri a seguito di diverse contestazioni. “A chi oggi si lamenta della situazione e che, molto probabilmente, era tra i nemici dell’area canina” è quanto fatto notare dalla Protezione Animali savonese. (LEGGI)
Percorrendo i giardini in data 24 settembre intorno alle 17, si è riscontrata la presenza di numerosi bambini con famiglie sul lato in corrispondenza delle scuole De Amicis, mentre sul lato opposto, verso largo Folconi, si è notato un gruppo di una decina di immigrati di colore che occupavano quella zona. Un gruppetto di immigrati era ancora presente in serata, ma bisogna anche osservare che la zona, di sera, è molto buia, condizione che sicuramente non è a favore della sicurezza.
Comunque, nei giardini si è potuto constatare che erano presenti dei rifiuti sparsi ovunque, soprattutto sotto le siepi, bottigliette di plastica carte e cartoni. Ciò è sicuramente dovuto a comportamenti poco civili dei fruitori della zona, ma è altrettanto vero che, se i servizi di nettezza urbana funzionassero adeguatamente, l’immondizia non si dovrebbe accumulare.
Una adeguata illuminazione della zona affiancata a dei moderni sistemi di video sorveglianza oltre alle proposte di inserimento di aree canine o campi da calcio gestiti, renderebbe la zona più frequentata e sarebbe meno probabile lo stazionamento di malintenzionati o spacciatori. Inoltre, se vi fossero periodici controlli delle forze di polizia, si invoglierebbero gli utenti dei giardini ad attuare comportamenti più civili, o si scoraggerebbero quelli meno civili a frequentarli.
Ci chiediamo quali misure siano state messe in atto, dalla giunta Caprioglio per rendere l’ambiente dei giardini di piazza delle Nazioni più fruibile ed accogliente in tutte le ore del giorno, prima di lanciare un generico allarme “sicurezza”.
Le polemiche tra sostenitori o detrattori di aree canine o campi da calcio gestiti, sono sicuramente dovute ai diversi interessi dei vari attori che operano in città, interessi che evidentemente non coincidono con l’interesse generale della cittadinanza.
Evidentemente la politica non riuscendo a trovare un minimo comune denominatore tra questi interessi, o perseguendo unicamente calcoli elettorali di breve respiro, che costano poco, preferisce affidarsi a soluzioni semplicistiche che possano soddisfare la pancia del proprio elettorato.
Non avendo soldi e soluzioni da proporre, non resta quindi che affidarsi alla propaganda.
I problemi della città, come probabilmente molti i savonesi sanno, sono altri.