La linea del Pd, è chiara: cedere il candidato al M5S pur di fare l’alleanza e vincere. Per questo ad Albisola si fa strada la candidatura a sindaco di Stefania Scarone

La linea Schlein, che in realtà è la linea Franceschini, è chiara: cedere il candidato al M5S pur di fare l’alleanza e vincere. Lo scopo della Ditta è di tornare a mettere le mani in pasta ovunque, ma per farlo l’alleanza con il m5s diventa imprescindibile, sia per apprezzamento di Conte rispetto al duo Calenda/Renzi, sia per maggior inesperienza politico-amministrativa.
L’ostacolo maggiore resta però il rapporto, far digerire un’alleanza a tutti i costi diventa dura, così la linea dell’ex ministro, ex segretario, ex capogruppo PD è quella di concedere qualcosina: il candidato lo possono anche mettere i cinque stelle, i voti li porta il PD.
Questo favorirebbe oltre modo le trattative per molte alleanze e consentirebbe comunque al partito di mettere assessori nelle giunte e comunque di avere l’azionariato di maggioranza, viste le distanze elettorali, soprattutto nei territori. Ed è così che ad Albisola, dopo il passo indietro (momentaneo) di Parodi, sembra farsi spazio la candidatura dell’attuale coordinatrice provinciale e consigliere comunale di Albisola Superiore Stefania Scarone.
Il PD sembra non avere rimostranze, anche perché Albisola è data per persa, ma quanto ancora i suoi militanti ed elettori storici digeriranno questo modo di procedere? Lo stesso vale per il Movimento 5 Stelle: a fronte della linea Franceschini è ancora sostenibile procedere con queste alleanze?
E ancora, i vertici provinciali e regionali del m5s non si rendono conto di essere usati e manipolati dal PD? La strategia, lato PD, è funzionale: se si vince, il PD portando i voti vanterà pretese e pretenderà di dettare la linea, se si perde, si scarica facilmente la colpa sull’inadeguatezza del candidato m5s.
Sembra che l’unico collante sia entrare nella stanza dei bottoni, ma è disarmante che chi dovrebbe essere in buona fede finisca per fare da sparring partner a chi invece non vede l’ora di tornare nei posti che contano per gestire in maniera amicale città e regioni dopo i disastri compiuti in settori delicati come rifiuti, acqua, trasporti, sanità.
Il centrodestra starà amministrando e governando male in molte realtà, ma in Liguria non ci si può dimenticare di quanto le precedenti gestioni PSI, PdS, DS e PD poi, con le mani in pasta ovunque, abbiano decisamente demolito le fondamenta di questo territorio

Condividi

Lascia un commento