La difficile situazione lavorativa degli operatori sanitari

E’ scritto nel decreto del Governo, ora lo ha ribadito anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il personale sanitario deve essere tutelato con i tamponi e con i dispositivi di protezione necessari per salvaguardare la loro salute

Leggendo il susseguirsi dei comunicati che gli operatori sanitari hanno ricevuto in questo periodo dalla ASL2 non pare sia proprio così.

Gli operatori sanitari che sono venuti a contatto con malati di Codiv19 senza protezione non faranno subito il tampone, continueranno a lavorare (questa volta, per fortuna con le protezioni) e solo se avranno sintomi nei giorni successivi faranno il tampone e se positivi sospenderanno l’attività.

I filtranti facciali FP2 e FP3 al termine dell’utilizzo non dovranno essere gettati ma conservati in un contenitore allpack in attesa di successive indicazioni.

Il SECOLOXIX oggi riporta le proteste degli anestesisti e degli infermieri che, stanchi di dover affrontare l’emergenza Covid 19 senza dispositivi di protezione, ora sono costretti a riutilizzare le mascherine FP2, monouso e utilizzabili per sole 8 ore, dopo averle disinfettate con uno spray che riporta la scritta “tossico” e quindi devono essere esposte all’aria prima di indossarle nuovamente.

Situazione inaccettabile per chi fa un lavoro duro e pericoloso per la propria salute.

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