Che direzione dare al PD savonese?

Votare Di Tullio o Monica Giuliano? Che direzione dare al PD savonese?

Non lo so, neppure mi interessa molto anche se forse una donna rappresenterebbe comunque almeno l’idea di una svolta. Il desiderio sarebbe un PD con espressione di sinistra decisa e convinta, ma questo appartiene al libro dei sogni perchè il partito di Bersani delle antiche radici non possiede più nulla. PD e PDL sono alleati in un gioco dal quale i veri problemi della gente comune sono ormai rigorosamente esclusi, l’operazione messa in campo nel 1994 da Berlusconi per conquistare il potere importando dagli USA in Italia il modello politico fatto di spot e manipolazione mediatica è tristemente vincente

I partiti storici Dc, Psi, Pci, eccetera erano pur sempre espressioni di ideologie e culture radicate nella storia italiana, lontane dal marketing pubblicitario che di fatto è la sostanza stessa della “grande democrazia americana” E questo sistema si ripete a cascata in tutte le periferie politiche d’Italia. Con un partito-vetrina animato dalla Publitalia e appoggiato dai transfughi di quella partitocrazia demolita da Tangentopoli alla quale peraltro doveva gran parte delle sue fortune, il cavaliere ha reso il mondo reale una favola. Una favola di annunci e balletti in calze a rete, di contratti con gli italiani stipulati in compiacenti studi televisivi, di stronzate che fanno la felicità di un’audience allevata dalle sue stesse emittenti con show idioti, balle, sparate, pettegolezzi, foto ufficiali con corna, volti devastati da statuette. Il grande delitto compiuto è aver realizzato una democrazia che per mantenere il consenso dei suoi sudditi deve mostrare mediaticamente la coscie e belletti come una puttana di quei bordelli che si vorrebbero riaprire.

La “Destra” PDL-Lega non esiste. Non esiste il PD, così come non esiste la “Sinistra Radicale”. Quest’ultima diventata né più né meno tutto ciò che non ha a che fare con l’universo berlusconiano. Si è di sinistra perché si è contro di lui, e tanto basta. Questo nuovo “antifascismo” rappresenta la sicura prova del trionfo politico ma ancor prima culturale di Berlusconi. Perché trasformata la lotta d’idee in una soap-opera alla Dallas in cui dei presunti buoni si convincono di combattere il Grande Cattivo, costui viene automaticamente innalzato a protagonista e arbitro assoluto della biografia nazionale.

Viviamo con le banche che hanno in ostaggio l’economia sostenuta sostiene grazie al debito di imprese e risparmiatori che devono continuamente investire e consumare per non far crollare tutto in un mostruoso sistema tenuto artificialmente in vita proprio grazie ai media, e in particolare a quella scatola dell’imbonimento di massa che è la televisione. Ci fanno credere quello che vogliono, e lo spettacolo continua.

Gli uomini che fino ancora a sessant’anni fa erano in grado di appassionarsi, avere una consapevolezza civile e coltivare lo spirito di ribellione, non esistono più. Noi figli della televisione siamo semplici consumatori, target da stordire e abbindolare, obbiettivi di campagne costruite a tavolino per inculcarci l’unica Verità: che la nostra vita è bella perché se abbiamo denaro possiamo comprare tutto ciò che vogliamo e quanto vogliamo. Trasposta questa religione da supermarket in politica, noi cittadini abbiamo acquistato la rassicurante natura di semideficienti disinformati e creduloni, col senso critico di un adolescente in perenne subbuglio ormonale. Questa è, in ultima analisi, l’essenza della politica imperante. Tanti auguri comunque a chi dei due sfidanti vincerà nel PD savonese… 

Falco Savonese

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