Effetto Piattaforma da verificare fra 20 anni

Effetto Piattaforma da verificare fra 20 anni
Secondo la teoria del dott. Paolo Emilio Signorini, presidente dell’Autorità di sistema Portuale Genova-Savona la struttura portuale APM Terminal va vista nell’arco di 20 anni con annessi e connessi.
I residenti del Gheia quindi possono aspettare ancora, inoltre il Sindaco si limita a prendere atto dell’anomalia.
A questo punto sorge una domanda spontanea…
gli accordi di programma fra i vari enti interessati che hanno approvato il progetto, tutte le disposizioni per salvaguardare l’inquinamento, tutti gli accorgimenti per cercare di rendere ai cittadini la vita vivibile che fine hanno fatto?

Importante che i vari politici interessati in prima persona che hanno cavalcato tutto l’iter rassicurando i cittadini in modo da ricevere da questi il consenso elettorale che fine hanno fatto? I residenti del Gheia dovevano essere trasferiti in un caseggiato da costruire in zona S16 dopo molto tempo è stato declinato il progetto perché zona esondabile a questo punto e naturalmente non si poteva accertare prima?

infatti il defunto sindaco Roberto Peluffo diceva che il via ai lavori della piattaforma sarebbero iniziati in contemporanea con lo spostamento del torrente Segno per il pericolo di esondazione.

Successivamente hanno detto che il torrente poteva continuare il suo scorrere nel letto attuale perché il pericolo non esisteva più. A questo punto è difficile cercare di capire.

La piattaforma doveva essere costruita su impalcato per garantire il ricircolo dell’acqua difronte alle case di Porto Vado secondo gli accordi di programma.

Bingo, no la facciamo su terrapieno, l’accordo di programma è obsoleto, risparmiamo 60 milioni e continuiamo come discarica per far finire la realizzazione di altri progetti. La ciliegina sulla torta a fronte del problema è anche che per garantire l’ottima qualità dell’acqua nella zona oltre la mancanza del ricircolo non s’è tenuto conto che nella zona in pregiudizio c’ è lo scarico a Sud del Rio S. Nicolò

quindi a Nord lo scarico del Rio Sant’ Elena con il suo liquame che va dal giallo-giallo ocra –rosso ma si garantisce che l’acqua di mare non è inquinata (facciamo finta che non ci sia il dragaggio).

Secondo la teoria sopracitata ci vorranno almeno 2 secoli per iniziare il risanamento dell’area dei silos e la loro demolizione visto che non saranno più utilizzati, ci rimane solo di fare chiarezza chi dovrà pagare per procedere ed è ciò che porterà via molto tempo. Fra le tante contradizioni non concepibili sono molto curioso di sapere se dal 2000 al 2017 è stato deciso se la piattaforma deve soddisfare l’utilizzo transchipment  o gatway.

Vado Ligure 31/01/2017    RICCARDO CICCIONE

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