GITA IN BATTELLO VOL. 2

#giùlemanidalportodiVADO

GITA IN BATTELLO CON L’AUTORITÀ PORTUALE DI SAVONA VOL.2

Quello che ha organizzato l’Autorità Portuale la settimana scorsa dovrebbe essere ripetuto con una frequenza maggiore, troppo poco una volta all’anno e troppo poche le due corse previste una al mattino e una al pomeriggio nello stesso giorno. Tutti i savonesi e vadesi dovrebbero avere la possibilità di vedere e conoscere il porto di Savona-Vado.

I contenuti esposti durante l’escursione sono stati molto interessanti, forse sarebbe stato meglio dotare il battello di un sistema audio migliore in modo che non si perdesse neppure una parola di quanto illustrato dalle guide.

Purtroppo però la maggior parte dei partecipanti alla gita era più interessato al giro in sé, “de badda”, piuttosto che conoscere alcune dinamiche economiche che ruotano intorno ad un ente autonomo come la A.P..

Lo testimonia il fatto che tra le 280 persone circa che hanno affollato l’imbarcazione nella corsa del pomeriggio, la maggior parte era composta da famiglie e bambini in gita.

Purtroppo per i tantissimi bambini presenti non ci sono stati avvistamenti di delfini o cetacei nostrani, e purtroppo per gli interessati alla visita non è stata avvistata neppure la costruenda piattaforma Maersk talmente distante è stata la navigazione dalla costa.

Ma restiamo sereni, avremo modo di “avvistarla” bene nel tempo considerando che quanto costruito (che da terra sembra già essere enorme) non è altro che il 17% dell’opera.

La Maersk nel 2013 ha investito 7000 miliardi di dollari (Leggi qui) di cui 1000 milioni di euro nel porto di Rotterdam che rappresenta il fulcro dei traffici economici della compagnia.

Nel mediterraneo ha poi fatto altri numerosi investimenti tra cui  Vado Ligure, 50 milioni di euro, e Algeciras in Spagna che garantisce una banchina di 2km (contro i 700 metri della piattaforma vadese) e parrebbe avere una posizione ed un approdo molto più strategico di quello Vado (stretto di Gibilterra).

In più c’è un elemento assolutamente non trascurabile, la piattaforma vadese è pagata quasi interamente con soldi pubblici (300 milioni) quindi ad una compagnia potente e monopolizzatrice come la Maersk non è sembrato vero accaparrarsi questo “regalo” con un impegno economico risibile considerate le sue potenzialità.

Un po’ come se a noi regalassero una casa al mare a Ventotene facendoci partecipare solo con una piccola quota per permetterci di intestarcela. Ad una casa pagata non si rinuncia mai, noi liguri lo sappiamo bene, anche se questa casa non possiede una vista sul Colosseo.

Il problema è un altro, quando ci potremo andare? A cosa ci servirà?

La nostra casa a Ventotene è la piattaforma vadese per la Maersk, quando mai le servirà davvero? Quando mai trasferirà le linee più importanti del mediterraneo nel nostro porto? Il rischio come tutte le seconde, terze, quarte, decime case è che inizialmente potrà anche piacere, essendo un nuovo giocattolo, ma col tempo verrà abbandonata perché logisticamente non idonea.

Nel frattempo la si costruisce, in fondo alla Maersk non sono mica stupidi, non la pagano loro quindi avanti coi lavori.

Però non dobbiamo preoccuparci, l’A.P. sostiene che la Maersk avendo una concessione 50ennale avrà meno spese da sostenere rispetto ad altri porti di cui non è “proprietaria” quindi avrà sicuramente interesse ad utilizzare il terminal.

Con le infrastrutture a monte che ci ritroviamo (ferrovia limitata del Cadibona e autostrada già congestionata) credo che trasportare containers in pianura padana sarà sempre più conveniente farlo facendoli arrivare dal nord Europa piuttosto che da Vado.

E poi una domanda che è fondamentale e vincolante sulla decisione di regalare il nostro mare alla compagnia danese (forse troppo tardi per farla) i posti di lavoro che l’ente porto sostiene siano sempre 600 saranno davvero NUOVI posti di lavoro? Una compagnia così potente proprietaria di navi, contenitori e linee siamo sicuri che non abbia anche i lavoratori? o per lo meno buona parte di questi? E quindi quelli che occuperanno i posti più qualificati? (Leggi qui)

Insomma in questa benedetta casa a Ventotene, ammesso che ci volessimo passare almeno una vacanza, porteremmo una baby sitter da casa o ne assumeremmo una trovata in loco?

Se poi a questo aggiungiamo che l’ipotesi piuttosto concreta dell’accorpamento dei porti di Savona e Genova potrebbe far rivedere alcune strategie e quindi privilegiare l’attività del porto genovese rende ancor più mostruosa ed inutile quest’opera devastante.

Quindi personalmente sostengo l’hashtag #giùlemanidalportodiVADO

Questo il video amatoriale girato sul battello.(GUARDA)

Nella prima parte il porto di Savona, dal minuto 16’30” il porto di Vado Ligure, nella parte finale il simpatico siparietto con un peschereccio ormeggiato al posto giusto e fatto allontanare con autorità (portuale), sulle note della canzone genovese “Saluta Zena” perché non si sa mai, vista l’aria che tira…

Osvaldo Ambrosini  candidato nella lista VIVERE VADO

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