Celle Ligure. Esposto-Denuncia per presenza di amianto in Via Torre 11

Nucleo Ecologico dei Carabinieri sge38864@pec.carabinieri.it

Ufficio d’Igiene dell’A.S.L. n. 2 Savonese  via Collodi 12 17100 Savona protocollo@pec.asl2.liguria.it   dip.prevenzione@pec.asl2.liguria.it

Regione Liguria protocollo@pec.regione.liguria.it

 Carabinieri Nucleo Forestale di Savona fsv43141@pec.carabinieri.it

 Dott. Angelo Sergi

Dott. F. Sferrazzo

Direttore Dipartimento di prevenzione ASL di Savona

S.C. Prevenzione Sicurezza degli Ambienti di Lavoro

psal@pec.asl2.liguria.it

 Comandante della Polizia Municipale del Comune di Celle Ligure

Sindaco Sig.ra Caterina Mordeglia

Sig. Vicesindaco, Giovanni Siri

Tutti i Consiglieri

Segretario-Direttore Generale

Ufficio U.R.P. – Responsabile del servizio Dott.ssa Antonella BERRUTI

comunecelle@postecert.it

ONA (Osservatorio Nazionale Amianto) eziobonanni@ordineavvocatiroma.org

p.c. Redazione di Uomini Liberi laredazione@uominiliberi.eu

p.c. Responsabile per la scuola elementare Maestra B. Rebagliati

Responsabile per la scuola materna Maestra N. Zinnari

Direttrice Didattica Statale Varazze Dottoressa Luigina Casara

svic81300r@pec.istruzione.it

 Celle Ligure, 08.11.2021

OGGETTO: Esposto-Denuncia per presenza di amianto (Legge n.257 del 27.3.1992) in Via Torre 11 a Celle Ligure (SV), foglio 10 mappale 482, 790 e 944,

Con la presente, in qualità di proprietaria dell’immobile sito in Via Torre 15 a Celle Ligure, confinante adiacente e frontistante, a meno di 10 metri, l’Ex Albergo Bagnara, Cell. 333-6456018 e pec lucia.piccardo@pec.it, facendo seguito alle infruttuose segnalazioni e richieste di intervento effettuate, denuncio, a ciascuno per la propria competenza e responsabilità, la gravissima e preoccupante situazione di seguito descritta.

In particolare a 33 metri dalle Scuole Elementari e delle Scuole materne di Celle Ligure, in Via torre 11, giacciono abbandonati i detriti mischiati di cantiere dell’ex Albergo Bagnara, dotato anche di un tetto interamente in eternit, di oltre 140 mq (dimensioni laterali 10 x 14 metri), datato 1978, mai trattato con prodotti per incapsulamento e lasciato abbandonato da 43 anni alle dilatazioni termiche del sole cocente d’estate così come alle intemperie e raffiche di vento d’inverno, come da fotografie allegate (foto 1, 1a, 1b, e 2).

L’abbandono del cantiere è avvenuto varie volte: l’ultimo è datato maggio 2021 a seguito della sospensione del quarto titolo edilizio da parte del Comune di Celle e del conseguente ritiro del progetto da parte della proprietà. Sono ormai 10 anni che proseguono i tentativi di speculazione che naufragano miseramente per evidenti irregolarità edilizie. Il prezzo di tali irregolarità è pagato da tutta l’area circostante, tra cui, appunto, a 33 metri, le scuole elementari e materne. Parallelamente, il prezzo della propria salute non può essere un titolo edilizio illegittimo.

Il Comune di Celle Ligure, nella persona del Responsabile dell’Ufficio Tecnico, Geom. Mitra, è perfettamente a conoscenza dello stato dei luoghi avendo autorizzato 3 dei 4 Permessi di costruire presentati e avendo effettuato personalmente un sopralluogo su cantiere in data 21.5.2021, a manomissione dell’amianto avvenuta.

I Vigili di Celle Ligure hanno verbalizzato la pericolosa manomissione del 17.5.2021 avvenuta a mani nude e senza alcuna protezione “dalle” lastre e “delle” lastre di uno dei tetti di oltre 60 mq (dimensioni laterali 8,80 x 6,80 metri) effettuata dall’impresa ristrutturatrice prima che il cantiere venisse bloccato (foto 3, 3a, 3b, 4 , 5, 6, 7, 8 e 9) senza alcun accorgimento per limitare il più possibile la dispersione delle fibre, senza alcun avviso ai residenti circostanti, senza alcuna cartellonistica di segnalazione di avvio delle procedure di bonifica. Vedendo tale modo di “lavorare”, abbondantemente documentato da video e fotografie effettuate da me e da altri vicini presenti, ho chiesto l’intervento immediato delle Forze dell’Ordine e dell’Asl di Savona.

A seguito di tale segnalazione, il 19.5.2021 la proprietà ha fatto pitturare il tetto manomesso con della vernice rossa (si ipotizza adatta all’incapsulamento) ma solo in parte: una parte del tetto non è stata pitturata, ma anzi lasciata nelle condizioni originarie in cui si trovata, come da foto allegate (foto 10, 11, 12 e 13. Ne deriva l’impossibilità di una certificazione legale attestante l’avvenuta messa in sicurezza del manufatto.

Chiedo di ricevere copia di tale certificazione, sicuramente rilasciata dalla Ditta esecutrice dell’”intervento” e copia degli ultimi 3 rapporti di aggiornamento (triennale o annuale) obbligatori previsti dalle norme regionali per entrambi i tetti. 

Ho seri dubbi sulla reale consistenza della pittura stesa sul tetto manomesso, poiché il contenitore della stessa è privo di alcuna etichettatura, visibilmente deteriorato ed impiastrato di evidenti colate di colore, precedenti alla pitturazione in corso (foto 29 e 12).

Nel corso di tale “intervento”, nonostante fossero presenti due persone con tuta bianca apparentemente consona, il referente di cantiere era totalmente sprovvisto degli indumenti adatti alla situazione di pericolo e, tra i 3 presenti, era quello più vicino alla canna fumaria (foto 14 e 15).

La canna fumaria, nella sola parte di apertura sottostante, è stata bonariamente pitturata con la stessa vernice rossa utilizzata per il tetto manomesso, senza seguire alcuna procedura né protocollo. Se ne deve dedurre che anche quella è in eternit? Pare di sì, anche perché, al fine di evitare che pezzi di amianto cadessero e fuoriuscissero dal cassone esterno, una lastra di plastica, ormai detrito, è stata arrotolata e conficcata nella canna fumaria stessa, con evidente rottura e frantumazione di ulteriore materiale d’amianto (foto 27, 28, 30 e 31).

Successivamente a quanto sopra descritto, gli operai dell’impresa ristrutturatrice, senza alcuna protezione, hanno proseguito alla rimozione di un’altra copertura di dubbio materiale a pochi centimetri dalla canna fumaria (foto 25, 26, 27 e 28) e da quanto era stato conficcato nella stessa.

A ciò si aggiungano i numerosi detriti mischiati di varia natura (legno, vetro, calcestruzzo, ceramica e forse anche l’amianto delle vecchie tubazioni) lasciati abbandonati nel cantiere su tutti i piani: sono state spaccate le tramezze a colpi di martellate, senza alcun indumento da cantiere adeguato, né protezioni, né tantomeno trattamenti ed accorgimenti sui materiali polverizzati: tutt’ora nessuno si preoccupa di farli rimuovere (foto da 17 a 24).

Inoltre, non è mai stata fatta la bonifica dei canali di gronda: le possibili fibre libere vengono drenate dalla pioggia e riversate nella strada comunale di Via Torre che dà ingresso alle scuole elementari e materne.

Tale situazione, oltre a pregiudicare il decoro cittadino e ad essere segno di profonda inciviltà, crea un gravissimo allarme per il pericolo che incombe su tutti coloro che si trovano nelle zone limitrofe.

La sola scuola elementare conta n° 177 bambini di età̀ compresa tra 5 e 10 anni alla mattina e n° 80 bambini di età̀ compresa tra 5 e 10 anni al pomeriggio, oltre a 24 insegnati e 3 collaboratori.

La scuola materna conta n° 53 bambini di età̀ compresa tra 3 e 5 anni al mattino e n° 40 bambini di età̀ compresa tra 3 e 5 anni al pomeriggio, oltre a 6 insegnanti e due collaboratori.

E’ scientificamente dimostrato, infatti, che l’esposizione alle fibre di amianto è associata a malattie dell’apparato respiratorio (asbestosi, carcinoma polmonare) e delle membrane sierose, principalmente la pleura (mesoteliomi).

Tutto ciò premesso, con la presente invito le S. V. Ill.me ad adoperarsi, ciascuna per la propria competenza, affinché siano rimossi con estrema urgenza tutti i rifiuti, e in modo particolare i due tetti di copertura dell’intero fabbricato in amianto, per il rispetto delle norme e la repressione degli abusi così come prescrive la legge.

In mancanza, mi vedrò costretta ad informare l’Autorità Giudiziaria ed i genitori dei bambini coinvolti.

Dott.ssa Anna Piccardo

Guarda le foto allegate

 

 

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