Esenzione dalla tassa sanitaria detta Ticket

Richiesta inviata all’ASL2 Savonese

Spett. ASL2

Ufficio relazioni con il pubblico

S.C. Relazioni Esterne – URP

Oggetto: esenzione dalla tassa sanitaria detta Ticket

La normativa in merito, per come la conosco, mi sembra piuttosto assurda. Vorrei non essere io a sbagliarmi e gradirei pertanto avere risposta alle seguenti domande.

  • È vero che le persone di età superiore ai 65 anni sono esenti da tasse sanitarie (ticket) se non superano un certo limite di reddito?
  • È vero che tale limite è 36151.98 euro lordi annui?
  • È vero che quei 36151.98 euro corrispondono a meno vezzosi 70 milioni di vecchie lire tondi?
  • È vero che 70 milioni di lire sono stati calcolati come limite equo nel 1993?
  • È vero che dal 1993 ad oggi sono passati 25 anni?
  • È vero che in questi 25 anni l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati ha subito una variazione di +65% (da Giugno 1993 a Giugno 2018)?
  • È vero che invece in questi 25 anni il limite calcolato allora non ha subito alcuna variazione? E se è vero, è anche giusto cioé equo e secondo giustizia?
  • È vero che 36151.98 si riferiscono al reddito annuo familiare lordo?
  • È vero che se uno è singolo (single) può beneficiare dell’esenzione di cui al punto 1. se il suo reddito lordo annuo non supera i 36151.98 euro?
  • È vero che due coniugi regolarmente sposati possono beneficiare della stessa esenzione solo se la somma dei loro redditi lordi non supera 36151.98 euro, cioè 18075.99 euro lordi pro-capite annui? Se è vero, è giusto? È rispettato l’art. 3 della Costituzione? Sono rispettati gli art.29 e 31?
  • È vero che 18075 euro lordi annui corrispondono a una pensione netta di 1165 euro al mese più 1015 euro di 13 mensilità?
  • È vero che le pensioni in questi 25 anni sono state rivalutate ma in misura inferiore al 65% di cui al punto 6.? Se è vero, è giusto che cessino i benefici perché pensioni originariamente molto inferiori al limite ora con diminuita capacità d’acquisto lo superano?

RISPOSTA DELL’ASL2

Purtroppo devo restare dell’idea che la norma in vigore sia ingiusta per i motivi già scritti nel 2017

mercoledì 28 giugno 2017

Vorrei capire

Vorrei capire, vorrei che qualcuno mi spiegasse per quale motivo nessuno si preoccupa di rimediare ad una norma palesemenente ingiusta. Parlo dell’esenzione dal pagamento della tassa sulle prestazioni sanitarie (detta ticket) per i minori di 6 e i maggiori di 65 anni di età.

Ammesso che sia opportuno un trattamento di favore per queste fasce di età, la norma vigente, che fissa in 36151,98 euro il reddito complessivo famigliare lordo annuo (RCFLA) superato il quale non spetta l’esenzione, è palesemente ingiusta perché:

  • applica a redditi del 2017 un valore calcolato per redditi anteriori al 1994;
  • dal dicembre 1994 a maggio 2017 l’indice del costo della vita in Italia è aumentato del 53,8% (vedi);
  • il limite che allora era Lit 70 milioni è ora € 36151,98, cioè lo stesso di allora ma espresso in euro (70.000.000/1936,27);
  • un valore anche se giustamente calcolato che era valido per il 1994 non può esserlo nel 2017, o era giusto allora e sbagliato ora o viceversa;
  • tenendo conto dell’inflazione il limite attuale dovrebbe essere € 55600;
  • 36151,98 oltre a non essere rivalutato, anche se “il problema dell’adeguamento al costo della vita è da tempo (10-15 anni) all’attenzione del Ministero della Salute e del governo tutto”, è pure ridicolo, non è nemmeno arrotondato e manifesta la sua origine novecentesca preeuro;
  • una persona o una coppia sposata o una famiglia che nel 1994 era esente perché il suo RCFLA era ben 30% sotto il limite se è ancora viva nel 2017 deve pagare il ticket, bastando avere avuto da allora un aumento del reddito del 45%, insufficiente per adeguarlo al costo della vita ma più che sufficiente per superare il limite mai ivisto, in pratica è diventata più vecchia, più malata, più povera e più tassata;
  • con RCFLA 36151,98€ si è esenti, con 36152€ si paga la tassa e se questa in un anno supera € 0,02 (e lo supera sicuramente) il tassato diventa più povero dell’esentato per tutta l’eccedenza;
  • essendo il limite uguale sia per famiglie di 1, 2 o più persone più queste sono numerose e più basso è il reddito medio oltre il quale sono tassate;
  • un pensionato non sposato è esente con il doppio del reddito medio di una coppia sposata;
  • le coppie regolarmente sposate pagano la tassa mentre non la pagano quelle con uguale reddito non sposate, in disprezzo alla Costituzione della Repubblica Italiana che recita “Art. 29. La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio……Art. 31. La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenzela formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose……”.

Poichè nessuno parla di modificare questa norma  vorrei sapere se qualcuno mi può chiarire:

  • se mi sbaglio a ritenerla iniqua essendo invece giusta e non anacronistica;
  • se pur considerandola sbagliata a nessuno interessa renderla più equa in quanto riguarda un numero troppo piccolo di persone, troppo pochi elettori;
  • se, al contrario, non si vuole modificarla perché riguarda un grandissimo numero di persone e renderla equa comporterebbe un enorme costo, insopportabile per le casse statali.

Io sono convinto che ai politici non interessa se una cosa è giusta o sbagliata, non interessa se grava molto o poco sul bilancio statale, interessa solamente quanti voti può fruttare. E non mi piace.

Massimo Pozzato

Condividi

Lascia un commento