Crescent e Ruggeri

         IL “PARTITO” DEL CRESCENT!!!
 L’elezione a sindaco di Savona di Carlo Ruggeri, con il decisivo contributo di una lista civica posta in essere dall’ing. Canavese fino ai giorni nostri….

La “mezzaluna” di Bofill , che si erge ormai quasi ultimata, nella vecchia darsena, dove un tempo sorgevano gli uffici dell’Ilva, non e’ soltanto un brutto edificio senza coerenza con il contesto, ma anche il simbolo della crisi dei partiti tradizionali, distrutti da tangentopoli e della nuova egemonia  del super-partito degli affari e del business, reso più vigoroso che mai dal vuoto politico della fine del secolo scorso. Se vi e’ una data che può rappresentare emblematicamente l’inizio di questa fase, essa si può collocare nel maggio 1998 e coincide con l’elezione a sindaco di Savona del prof. Carlo Ruggeri. Votato con ampio suffragio, con il decisivo contributo di una lista civica posta in essere dall’ing. Canavese, ex deputato della Lega nord e futuro presidente del porto. Il suo programma si qualifica per un deciso impulso all’edilizia privata nelle aree demaniali, a “riqualificazione” del sito dove sorgeva lo stabilimento dell’Ilva, chiuso per  fallimento dopo una lunga sceneggiata, con il decisivo apporto dell’ing. Gambardella, ultimo a.d. del gruppo pubblico e la compiacenza di sindacati ed industriali.

L’asse immobiliaristi privati e Coop trova nel nuovo sindaco un fedele esecutore: si tratta di porre  le basi per una edilizia di pregio, destinata alle classi agiate e quindi di sottostimare le opere pubbliche, salvo quelle funzionali ai progetti privati, che  imboccano un binario privilegiato: e’ il caso dell’intervento sull’asta finale del Letimbro, ovvero del progetto di Aurelia bis, o ancora del porticciolo della Margonara, dell’edificazione  della piana di Legino: e gli esempi potrebbero continuare.

Concluso il primo quinquennio (2002), il primo cittadino si ripresenta con un consuntivo tanto magro di opere pubbliche quanto indicativo di una gestione…leggi…opere ,date per concluse, sono ancora oggi ferite aperte: da palazzo Gavotti, squarciato dalle trivelle dell’ Astor al complesso di San Giacomo, ormai in pieno degrado, dal San Paolo, sempre fermo, al Priamar, per non parlare dei palazzi storici  addirittura messi in vendita con tanto di vincolo!!!

Nel 2005, in pieno secondo mandato, il prof. Ruggeri decide di far prevalere le sue prospettive di carriera e si dimette per candidarsi alla regionali del 2005, suscitando un vespaio di polemiche che durano oltre 1 anno. Il suo risultato  preferenziale, tutt’altro che invidiabile, lo vede solo secondo nei  DS il che  non gli impedisce di occupare la poltrona di assessore all’urbanistica, anche (a suo dire) per completare il lavoro iniziato nel savonese.  Lavoro che, in realtà, deve essere continuato dal suo successore, il quale si trova alcune patate bollenti sulle quali Genova non puo’ molto. Dalle incompiute (piscina, parcheggi Sacro Cuore, verde, Priamar, fronte mare, ecc) alla vexata qaestio della Margonara e della piattaforma di Vado Ligure. Ma questa e’ storia di oggi!!!!

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