COMUNICATO RETE SAVONESE FERMIAMO IL CARBONE

Solidarietà a Giovanni Durante vittima di attacchi gravissimi. 
Solidarietà e massimo rispetto per i lavoratori, vittime anch’essi di scelte miopi e inadeguate. Come può il vicesindaco di Quiliano, nel suo ruolo istituzionale, non prendere nettamente le distanze da inaccettabili minacce? Chiediamo un netto pronunciamento su tali metodi intimidatori da parte di Sindaco, Amministrazione Comunale e Partito di appartenenza….

Desideriamo esprimere totale solidarietà a Giovanni Durante, vittima di un attacco personale ingiusto ed inqualificabile e ci associamo alle sue nobili e pacate parole sulla vicenda.

Giovanni non ha certo bisogno di difese d’ufficio: è riconosciuto come persona dai grandi valori che si è sempre battuta e si batte per una società più giusta e più solidale per tutti, anche con grande sacrificio personale: la filosofia di trarre interessi personali nella sua attività apparterrà ad altri personaggi, non certo a lui.

A nostro parere è gravissimo e inaccettabile che un vicesindaco e assessore in carica, proprio per il suo ruolo istituzionale, sferri questo attacco ai cittadini ed alle associazioni che da anni si battono per la tutela della salute di tutti nel rispetto della legge, usando parole sprezzanti come “ambientalisti con la pancia piena”.

Forse il vicesindaco avrebbe bisogno di un breve ripasso sul concetto di diritto dei cittadini di non essere sudditi ossequienti, ma titolari di diritti sanciti dalla Costituzione.

La rete, le associazioni e i cittadini, anche con grande sacrifici, si sono assunti negli anni il compito di portare a conoscenza della popolazione e degli stessi amministratori (crediamo svolgendo anche un compito che spettava ad altri) una serie di gravi problematiche di drammatica evidenza. A questo proposito ci chiediamo se il suddetto voglia annoverare tra i “capipopolo” e gli “ambientalisti dalla pancia piena” anche un ente terzo e prestigioso come l’Ordine dei Medici quando dichiara in un documento ufficiale: “nelle aree interessate dalle ricadute delle emissioni della centrale si osservano elevati tassi standardizzati di mortalità, rispetto alla media regionale e nazionale sia per tutte le cause, che per malattie neoplastiche, cardio e cerebrovascolari” e ancora a proposito di quei gruppi a carbone 3 e 4 parla di “minaccia reale e consistente per la salute e per la vita dei cittadini della provincia di Savona”.

O come l’IST (istituto tumori) quando a proposito dello studio di impatto ambientale scrive ”Nella relazione presentata da Tirreno Power vi sono gravi lacune metodologiche che mettono in discussione le tranquillizzanti conclusioni del documento. In sintesi: errori ed omissioni nelle stime delle emissioni di polveri fini primarie e secondarie; sottostima delle emissioni di gas serra; sottovalutazione dei dati derivanti da studi su bioindicatori; errori metodologici sull’impatto sanitario.”

O come la stessa Regione Liguria nel Piano Regionale di risanamento e tutela della qualità dell’aria afferma “la centrale termoelettrica è la prioritaria responsabile delle emissioni di ossidi di azoto (68,3%), PM10 (34%), SOx (97,7%) e di COV (37,9%). Per non citare ancora lo studio sul biomonitoraggio lichenico effettuato dalla stessa centrale o lo studi ARPAL sui sedimenti marini e molti altri documenti.

Per chi ha “osato” proprio evidenziare i documenti citati, piovono le accuse di “ambientalisti con la pancia piena” e si ipotizzano addirittura fini di interesse personale: è mai possibile che per taluni non possa essere concepibile un fine alto come la difesa della salute senza squallidi interessi personali? Questo concetto, lontano da conflitti d’interesse, è così avulso da loro?

Ci domandiamo perché queste evidenze non siano state invece ascoltate a suo tempo: ci pare semplicistico e non corretto che in questo momento difficilissimo per tutti (cittadini e lavoratori), invece di cercare di rimediare ad atteggiamenti definiti da parte di un Giudice “neghittosi”, ci si scagli con livore contro chi i problemi li aveva denunciati da tempo, attribuendo responsabilità che chiaramente secondo noi appartengono a scelte di azienda e di amministratori che hanno voluto sordamente e pervicacemente perseguire una strada che ha portato ad una amara sconfitta del territorio sia sotto l’aspetto della salute sia sotto l’aspetto dell’occupazione.

A questo proposito desideriamo ancora rinnovare la nostra massima solidarietà e il nostro totale rispetto – anche se da taluni non ricambiato – verso i lavoratori della centrale e dell’indotto. Riteniamo che siano vittime di logiche miopi così come le tante persone che pagano o hanno pagato con la salute gli effetti dell’inquinamento.

Riteniamo infine gravissimo ed inaccettabile che un vicesindaco a proposito delle pesantissime frasi scritte sul suo profilo Facebook, invece di sconfessarle decisamente eliminandole dalla propria pagina, si limiti a dichiarare di non “condividere” augurandosi che siano state espresse in senso metaforico.

Non pare esserci alcuna metafora quando qualcuno scrive chiaramente di un rischio per la vita di una persona, e non basta un semplice augurio per sconfessare certe affermazioni.

Secondo noi si tratta di un comportamento censurabile, aggravato dal ruolo istituzionale, a proposito del quale riteniamo sia logico attendersi un urgente pronunciamento del sindaco, della stessa amministrazione comunale e del partito di appartenenza.

COMUNICATO RETE SAVONESE FERMIAMO IL CARBONE

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