CARCARE

La situazione dello IAL di Carcare è quanto di più deprecabile
può produrre la politica e la mala gestione sul territorio.
Dell’ente ci eravamo già interessati un anno fa in campagna elettorale per le amministrative di Carcare.
In quel momento nessuno aveva ancora parlato di crisi o difficoltà dello IAL ma qualche sentore che potessero esserci problemi e che per qualche motivo a noi ignoto venissero minimizzati o taciuti lo avevamo percepito.
Pensammo quindi che dovesse essere un punto su cui confrontarci e chiedere impegni alle liste in competizione e quindi indirettamente anche ai partiti che stavano dietro le fila di quelle liste. In quell’occasione…
…. con tutti i candidati, riscontravamo pieno accordo sul mantenere e rinnovare la struttura. Ritenevamo, ieri come oggi, che lo IAL fosse uno storico ed importante polo formativo per l’intera valle, da mantenere in servizio ed incentivare.
Le nostre intuizioni purtroppo si sono rivelate fondate.
Tanto a Roma quanto nei nostri tranquilli paesini ci siamo resi conto che la coerenza per alcuni partiti è un’utopia.
La situazione paradossale è che chi ha avuto in mano il destino finanziario dello IAL, fino alla sua cessione dalla CISL alla cordata di imprenditori attuale proprietaria, sono gli stessi personaggi politici che in riunioni organizzate per discutere della situazione, di fronte a dipendenti, giornalisti e autorità, hanno fatto esaltanti ed inconcludenti proclami da salvatori della patria.
Abbiamo assistito a sceneggiate degne di Mario Merola ma oggi a piangere però sono i dipendenti, gli studenti e le loro famiglie che si vedono mettere in discussione lavoro, stipendi e scuola per i figli.
Lo IAL viveva di finanziamenti pubblici regionali concessi al sindacato CISL, ex proprietario della scuola, fino a quando questi sono venuti meno lasciando degli scoperti che hanno comportato buchi di bilancio e debiti con creditori e dipendenti.
Si tratta di un passivo di circa 300 mila euro che sarebbe stato sanabile con un rifinanziamento della regione.
La Liguria, che apprendiamo dalla CGIL essere la regione più povera del nord, guarda caso è governata dalla stessa corrente politica dei commedianti che mettono in piedi appunto queste sceneggiate ma poi non risolvono nulla, vedi crisi cartiera di Murialdo.
I soldi come sempre ci sono, basta dirottarli da finanziamenti per attività non prioritarie o inutili, meglio se dagli innumerevoli sprechi o privilegi.
Ora purtroppo il danno è fatto, lo IAL è stato ceduto e la situazione non è cambiata e non si riesce a capire quale sia il suo futuro se non facendo ipotesi sulla base degli stessi proclami e manifestazioni di intenti esibiti nei vari incontri.
Di sicuro è che alcuni dipendenti si sono licenziati mentre altri hanno avuto un cambiamento di ruolo, in pratica precarizzati, e i loro stipendi arretrati inseriti in procedura fallimentare così come le spettanze di insegnanti e collaboratori esterni.
Noi non ci aspettiamo niente di buono da politicanti, sindacalisti e parole a vanvera ma riteniamo che si debba fare di tutto almeno per corrispondere a dipendenti e collaboratori esterni stipendi e compensi arretrati.
Questi soldi devono essere trovati immediatamente e la CISL se ne deve fare carico in qualità di datore di lavoro e referente presso gli enti, eventualmente attingendo ai propri cospicui patrimoni.
È paradossale ed emblematico che proprio chi deve “tutelare” il lavoratore ne sia causa di disagio.
Rimaniamo estremamente perplessi che, di fronte a questo agire, tali soggetti possano ancora godere di credito politico e sociale.

Meetup Valbormida.
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