Biasotti: “Rixi Vuole allearsi anche in Liguria con i Cinque Stelle”

Lega e Forza Italia ai ferri corti Toti: “Mi ricandido nel 2020”

Il coordinatore azzurro Biasotti attacca il viceministro Rixi “Vuole allearsi anche in Liguria con i Cinque Stelle”

«Si apre ufficialmente la crisi nel centrodestra in Liguria», infilza il Pd. «Siamo solidissimi, con la Lega siamo legati da amicizia oltre che da alleanza politica», risponde il governatore Giovanni Toti, Forza Italia, mentre con le frasche finisce di spegnere l’inizio di quello che poteva essere un incendio. E anzi, rilancia: «Nel 2020, mi ricandiderò per guidare ancora la Regione Liguria» e lo dice mentre fumano ancora le parole scoccate dal viceministro ligure per le Infrastrutture, Edoardo Rixi, Lega, che giovedì, logorato dalla battaglia anche al Senato del dl Genova, indispettito per l’astensione di Fi dal voto finale, ha dichiarato: «Forza Italia è un partito allo sbando, non sono più alleati affidabili. Non credo ci siano più elementi per andare insieme alle elezioni, a partire dalle prossime Amministrative in Liguria. Abbiano il coraggio di andare con il Pd». Un colpo bassissimo, al suo alleato di ferro, in Liguria, Toti, di cui è stato assessore fino all’elezione in Parlamento.

Il governatore però fa la contromossa e si ricandida. La Lega da tempo è entrata in fibrillazione, inebriata dai sondaggi favorevoli. E vuole

emanciparsi da alleati che ormai non portano più percentuali rilevanti. In Liguria che la Lega voglia scegliere la propria autodeterminazione – e magari poi riallearsi con il centrodestra – ma forte di un proprio simbolo e propri candidati è chiaro da molto prima che Rixi si sfogasse, dopo una maratona di 91 giorni di un decreto di cui si sentiva sulla pelle una responsabilità enorme. Era già scritto, circa un mese fa, in uno scarno comunicato della Lega che annunciava che alle prossime amministrative a Rapallo, si candiderà, a sindaco, il consigliere regionale del Carroccio, Alessandro Puggioni, sfilandosi unilateralmente dall’alleanza. E scavalcando l’attuale primo cittadino, Carlo Bagnasco, che non solo è di Forza Italia ma è pure figlio del parlamentare azzurro, Roberto Bagnasco. Al centro della scena, mentre gli attori del centrodestra si stanno riorganizzando – o svanendo – rimane Toti. Che, tecnicamente è ancora in Fi, ma continua a strappare con la linea attuale del partito. Ieri ha ribadito che, se fosse stato in Parlamento, avrebbe votato il decreto. «In questo momento la Lega e Forza Italia hanno una visione differente. Io faccio il governatore. Lo dico da tempo, però, che spero che Forza Italia sappia cambiare se stessa».

A guidare il gruppo di senatori forzisti astenuti c’è Sandro Biasotti, che tecnicamente è il quadro politico di Toti, visto che è coordinatore regionale: ha attaccato il decreto Genova per la povertà degli stanziamenti e per la mancata blindatura di Gronda e Terzo Valico. «Rixi vuole allearsi con il M5S anche in Liguria? Si accomodi – ha sbottato ieri Biasotti – gli ricordo però che Salvini è andato a casa di Berlusconi per concordare alleanze di centrodestra in Piemonte, Sardegna e Abruzzo. Fa un torto a Toti e Bucci che in Liguria stanno facendo un lavoro incredibile».

Michela Bompani  – La Repubblica

 

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