Votando o comprando finanzi la politica amica o nemica?

Dove la politica è pesantemente condizionata dal mercato, come quella italiana, non serve aspettare cinque anni per procurarsi attraverso il voto i propri tiranni di fiducia: comprare soprattutto prodotti d’importazione equivale a votare.
Ogni volta che apri il portafoglio e compri un bene o un servizio, è come entrassi in una cabina elettorale, stai facendo politica. Se compri prodotti nazionali  (possibilmente a km 0) sostieni la classe politica del tuo paese, altrimenti stai sostenendo, finanziando e rendendo il tuo paese dipendente da un sistema politico straniero che oggi si comporta da amico, domani, vedi Putin, comprando da lui: gas, materie prime, prodotti alimentari, e chissà cos’altro, stai pagando per subire la sua guerra.
Oppure se chiedi un mutuo ad una banca straniera che fa concorrenza sleale alle banche del tuo paese, paghi per farle fallire.
Comprando straniero negli ultimi 30 anni, in Italia siamo messi così. Siamo alleati dell’America, ma compriamo dalla Russia nemica dell’America.
Dipendiamo da Russia e Cina persino per l’aria che respiriamo. Ma ora si stanno impegnando a toglierci anche il vizio di consumare ossigeno.
O ci tolgono energia e cibo per ucciderci, oppure ci tengono così tanto alla nostra salute che ci svuotano il portafoglio facendoci pagare tutto a prezzi d’oreficeria.
E in tutto questo la politica italiana è impotente: è sulla sedia a rotelle.
E non è paralizzata perché siamo in campagna elettorale, e non può affrontare le emergenze, ma perché nei rapporti internazionali economici e finanziari ha poco potere. Quanto un 2 di briscola in una partita a scopa.
Perciò mantenere o rinnovare una classe politica e un governo in queste pietose condizioni, è come aggiungere, (direbbero gli antichi), alla TIGNA, la CAPU MALATA.
Franco Luceri
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