Vado Ligure – Nuovi scossoni ai vertici di Bombardier

Traxx DC3

Il 7 febbraio 2019 l’agenzia Reuters ha dato notizia che Bombardier Transportation, la holding di costruzioni ferroviarie, con sede europea a Berlino, che controlla Bombardier Transportation Italy con siti produttivi a Vado Ligure (costruzione e manutenzione di rotabili ferroviari) e Roma (impianti fissi di segnalamento ferroviario), ha annunciato la nomina del nuovo Presidente (LEGGI).

Danny di Perna succede a Laurent Troger che ha ricoperto la carica di Presidente dal dicembre del 2015 al febbraio 2019.

Trogerlascia Bombardier mentre è in corso un ambizioso programma per fare crescere i ricavi della divisione trasporti ferroviari (Bombardier Transportation) da 8,5 miliardi di dollari nel 2017 a 10 miliardi di dollari entro il 2020, anche se si devono riscontrare scarse prestazioni con alcuni contratti in Svizzera e a New York.

Non è da escludere che alla base dell’abbandono di Troger vi possa essere il non pieno rispetto delle ottimistiche previsioni economiche e finanziarie. Dai dati periodici comunicati agli investitori si può rilevare che, nel 2011, il fatturato per dipendente di Bombardier Transportation, si attestava a circa 257mila dollari mentre gli utili erano circa 20mila dollari per dipendente. Nel 2017, il fatturato per dipendente si attestava a circa 214mila dollari mentre gli utili per ogni lavoratore si erano dimezzati rispetto al 2011. Pur essendo tutti dati finanziari positivi, comunque la produttività di Bombardier Transportation è sensibilmente calata nel corso degli ultimi 6-7 anni.

Si deve evidenziare che, dal 2004 al 2013, per Bombardier Transportation, sono stati anni di relativa stabilità sotto la guida di André Navarri. Seguono repentini cambi al vertice, a Navarri, nel giugno 2013, è succeduto Lutz Bertling, rimasto in carica fino al dicembre 2015.

Questi ultimi cinque anni per il gruppo Bombardier sono stati segnati da notevoli difficoltà finanziarie, solo lo scorso 8 novembre 2018 la finanziaria canadese Bombardier Inc. che controlla tutte le attività del gruppo (aerospazio e ferroviario), aveva annunciato di voler ridurre la forza lavoro a livello globale di 5000 unità (7.2% degli effettivi), di cui 1300 nella divisione ferroviaria.

Il processo di ristrutturazione del debito e di riduzione del personale in corso da diversi anni è dovuto ad investimenti nel settore aerospaziale (Bombardier Aerospace) che evidentemente non hanno prodotto i risultati attesi. A fare le spese nella costante ricerca di una sempre maggiore produttività, sono unicamente i dipendenti, per Troger è sicuramente prevista una lauta buona uscita.

Ci chiediamo se questo ulteriore scossone ai vertici della multinazionale canadese potrà avere qualche ripercussione anche nelle sedi italiane.

Bombardier Vado Ligure

Lo stabilimento Bombardier di Vado Ligure, nel 2016, è già stato oggetto di una procedura di riduzione del personale per 104 unità, a causa della perdita di una sostanziosa commessa per Trenitalia relativa a dei treni regionali. Commessa vinta da Hitachi Rail.

Come già evidenziato in precedenza, seppur in relativo declino negli ultimi anni, il settore delle costruzioni ferroviarie di Bombardier gode di buona salute, avendo generato dal 2010 utili per circa 4miliardi di dollari. Utili a cui hanno contribuito anche i progetti italiani, il locomotore E464 realizzato in oltre 700 esemplari, il Frecciarossa 1000 (commessa da 1,5miliardi di €), oltre a numerosi locomotori merci Traxx. Nel 2017 si sono registrati utili per 417milioni, mentre il portafoglio ordini nel settore ferroviario, a livello globale, ammonta ad oltre 34miliardi di dollari.

Ugualmente, a livello nazionale, la crisi dello stabilimento Bombardier di Vado Ligure  è poco spiegabile, secondo il recente rapporto del Servizio Studi della Camera dei deputati datato 5 ottobre 2018, il mercato ferroviario nazionale sarebbe interessato, da diversi anni, dal programma definito “cura del ferro”. Programma che prevede investimenti per 94 miliardi di €, di cui 73 miliardi per le infrastrutture, 14 miliardi per il materiale rotabile e 7 miliardi per lo sviluppo tecnologico.

Pur essendo previsti i notevoli investimenti per migliorare il trasporto ferroviario nazionale, è probabile che le attuali tensioni politiche, nella compagine governativa, tra i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio, oltre alla mancanza di chiari obiettivi di politica industriale, trasportistica ed infrastrutturale per il paese, possano essere causa dell’aggravarsi dello stato di crisi di molte imprese italiane, tra cui anche lo stabilimento Bombardier di Vado Ligure.

Il Secolo XIX di venerdì 8 febbraio, riporta che sta per uscire dallo stabilimento ligure di Bombardier il primo locomotore della serie Traxx DC3 ordinato dall’operatore privato Gts Rail in 15 esemplari, mentre nei prossimi mesi seguiranno altre 40 locomotive DC3 per Mercitalia Rail (gruppo Fs) ed altre 5 per l’operatore Captrain. Questi volumi sono però sufficienti a garantire lavoro solo fino a fine 2019, ma in un medio o lungo periodo non si può escludere la chiusura o un pesante ridimensionamento se non si concretizzasse l’accordo con Hitachi Rail Italy per i treni regionali.

Per quanto riguarda la vertenza di Bombardier è necessario sottolineare che le assicurazioni richieste dai lavoratori alle istituzioni nei tre scioperi autunnali sono ad oggi state disattese, mentre i sindacati savonesi continuano a somministrare massicce dosi di bromuro ai lavoratori.

Ad addensare altre nubi sullo stabilimento Bombardier di Vado Ligure, vi è inoltre la possibilità che attiguamente al sito produttivo, si voglia realizzare l’ennesimo centro commerciale (LEGGI).

Non bisogna dimenticare che l’ultimo sciopero con manifestazione tenuto dai lavoratori di Bombardier, si era sciolto il 19 dicembre 2018, con l’assicurazione da parte della Prefettura di Savona di ottenere dal MISE, entro la serata del 19 dicembre, una nota con qualche riga di garanzia per mettere in sicurezza lo stabilimento di Vado Ligure di Bombardier. Nota ad oggi mai pervenuta.(Il Secolo XIX 20 dicembre 2018)

I lavoratori savonesi e chi li dovrebbe rappresentare attendono sempre con molta tranquillità la propria sorte.

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